Oltre ai vertici del partito e ad altri nomi rilevanti dell’area, anche tra i giovani serpeggia un certo fermento. Fermento che diede vita al primo Campo Hobbit che si svolse nell’estate del 1977, un evento di tre giorni caratterizzato da concerti ed altri momenti aggregativi, con l’intento di far ritrovare un’area che in parte rifiutava il nichilismo evoliano e la negazione del mondo moderno, per affacciarsi a nuovi e più esaltanti concetti della "Nouvelle Droite".
È proprio nel 1977 che nascono alcuni giornali satirici (come la “Voce della fogna” o “Eowyin”) che ravvivano il dibattito dell’area.
2.3 La destra eversiva
Questo è anche il periodo in cui si formano gruppi di natura anti-sistemica che alla mediazione politica preferisce l’azione mirata, anche violenta. Si tratta del periodo caratterizzato dallo spontaneismo armato che dà vita a gruppi come Terza Posizione, Nuclei Armati Rivoluzionari e Costruiamo l’Azione. La natura anti-sistemica si palesa in quanto il loro obbiettivo non è più caratterizzato da quel sentimento antisocialista che aveva spinto la formazione dei Fasci di combattimento o dei primi squadristi: "non ci sono ceti minacciati da difendere contro i rossi: ora la lotta è contro il regime, a tutti azimut. Dal PCI alla DC, dall’esercito alla magistratura, sono tutti nemici, potenziali obbiettivi della violenza rivoluzionaria; ciò vale anche per il MSI, succube dei compromessi con il sistema (Ignazi 1994, 57)".
Si tratta di una corrente che rifiuta le vecchie ideologie per dare rilevanza all’azione (armata), che ritiene la lotta un’esperienza esistenziale e rifiuta nettamente l’esperienza dei gruppi della destra storica. Nonostante il rifiuto delle ideologie, le radici di queste organizzazioni affondano nel pensiero evoliano e, nello specifico, Franco Freda diviene uno degli ideologi dello spontaneismo armato: "la conseguenza strategico-organizzativa di tutto ciò non può essere che lo spontaneismo (armato), la creazione di gruppi di piccole dimensioni, collegati fra loro in modo fluido (“politico”, non gerarchico), quindi reciprocamente autonomi, benché muoventisi in un “ambiente” omogeneo, nel quale tendenzialmente si riconoscano, indipendentemente dalle sigle (Ferraresi 1984, 77-78)".
È in questo periodo che si costituiscono diversi gruppi, che spesso si dissolvono facilmente per poi ricostituirsi o fondersi con altri. Il quadro della destra eversiva del periodo è molto complesso, ma è possibile riconoscere alcuni tra i gruppi più importanti, come i Nuclei Armati Rivoluzionari e Terza Posizione.
I Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) si formano in seno ad una delle sedi del Fronte Universitario di Azione Nazionale (FUAN) a Roma, frequentato da alcuni militanti di estrema destra che faranno parte dei NAR (Valerio e Cristiano Fioravanti, Alessandro Alibrandi, Francesca Mambro, Massimo Carminati, Stefano Tiraboschi, Dario Pedretti, Stellino e Claudia Serpieri, Elio di Scala, Carlo e Massimo Pucci, Walter Sordi). Il gruppo è rimasto attivo dal 1979 al 1981 ed è autore di diversi omicidi politici, assalti a sezioni di partito o giornali, attentati e rapine di auto-finanziamento.
"Non esiste alcun disegno strategico; gli obiettivi o rispondono a fini di sostentamento del gruppo (armi e denaro), oppure vengono scelti, per vendetta, in base alla mera appartenenza delle vittime all’area avversaria. L’insofferenza nei confronti di qualunque ipotesi politica articolata e graduata converge nel caso di questi attivisti con le necessità poste dall’avvento di una sinistra eversiva che impone una lotta violentissima per l’agibilità fisica e politica del territorio (ibidem, 83)".
Nata nel 1979 dal gruppo giovanile Lotta Studentesca, Terza Posizione (TP) è attiva dal 1979 al 1982, guidata dai leader Giuseppe Dimitri, Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi. In linea con il pensiero dominante del panorama eversivo di destra, anche TP rifiuta le vecchie ideologie ed è fortemente proiettata verso l’azione e la lotta armata, vedendo in esse il vero scopo dell’uomo, inteso come soldato politico (riprendendo anche lo stile di pensiero di Codreanu e quindi del Movimento Legionario <6). La peculiarità di TP è che prova a tenere insieme le anime ispirate dallo spontaneismo armato insieme ad una, sebbene agile e leggera, struttura organizzativa. Similmente alla struttura del Movimento Legionario guidato da Codreanu, composto da una struttura politica pubblica affiancate da strutture paramilitari, TP fu una organizzazione pubblica estesa a livello nazionale e composta dai vari nuclei territoriali che, secondo un sistema di scatole cinesi, si rifanno ai responsabili nazionali dell’organizzazione; accanto alla struttura pubblica, esisteva il nucleo operativo, di natura clandestina, braccio delle azioni violente e di autofinanziamento. A coordinare tutta l’organizzazione, pubblica e clandestina, era la Legione, un gruppo ristretto di militanti che, a rivoluzione compiuta, costituiranno la nuova classe dirigente.
"Nel corso del 1979 la politica di TP è quella di far convivere spontaneismo (“movimentismo") e organizzazione (“strutturalismo”): si costituiscono ed ampliano i nuclei territoriali, si diffonde il giornale, si intensifica il reclutamento, mobilitando gli aderenti per la conquista di “spazi politici” tramite la sopraffazione nelle scuole e nei quartieri, pestaggi, attentati, concentrazioni di piazza, ferimenti, sono prassi quotidiane (ibidem, 85)".
Questa breve panoramica sulla storia del fascismo e del neofascismo in Italia non solo verrà utile nel terzo capitolo per comprendere meglio la varietà degli attori che oggi costituiscono la galassia di estrema destra in Italia, ma sarà utile anche nel prossimo paragrafo. È infatti importante essere consapevoli che, oltre alla generalizzazione di un concetto, come quello di estrema destra, ci sono sfaccettature e specificità che rendono quest’area politica, come anche altre d’altronde, molto eterogenea e variegata.
[NOTA]
6 Guidata da Corneliu Zelea Codreanu, nota anche come Movimento Legionario, la Guardia di Ferro è un’organizzazione politica che è stata attiva in Romania nel secondo dopoguerra. Il Movimento Legionario aveva una forte natura cristiana e nazionalista, molto vicino al fascismo italiano, e duramente antibolscevico. È uno dei riferimenti storici e politici più frequenti in tutta l’area dell’estrema destra italiana.
http://www.fascinazione.info/2019/09/29-settembre-forza-nuova-festeggia-con.html.
Federica Frazzetta, L’estrema destra in Italia. Quali reti e quali strategie d’azione?, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Catania, Anno accademico 2019-2020
È proprio nel 1977 che nascono alcuni giornali satirici (come la “Voce della fogna” o “Eowyin”) che ravvivano il dibattito dell’area.
2.3 La destra eversiva
Questo è anche il periodo in cui si formano gruppi di natura anti-sistemica che alla mediazione politica preferisce l’azione mirata, anche violenta. Si tratta del periodo caratterizzato dallo spontaneismo armato che dà vita a gruppi come Terza Posizione, Nuclei Armati Rivoluzionari e Costruiamo l’Azione. La natura anti-sistemica si palesa in quanto il loro obbiettivo non è più caratterizzato da quel sentimento antisocialista che aveva spinto la formazione dei Fasci di combattimento o dei primi squadristi: "non ci sono ceti minacciati da difendere contro i rossi: ora la lotta è contro il regime, a tutti azimut. Dal PCI alla DC, dall’esercito alla magistratura, sono tutti nemici, potenziali obbiettivi della violenza rivoluzionaria; ciò vale anche per il MSI, succube dei compromessi con il sistema (Ignazi 1994, 57)".
Si tratta di una corrente che rifiuta le vecchie ideologie per dare rilevanza all’azione (armata), che ritiene la lotta un’esperienza esistenziale e rifiuta nettamente l’esperienza dei gruppi della destra storica. Nonostante il rifiuto delle ideologie, le radici di queste organizzazioni affondano nel pensiero evoliano e, nello specifico, Franco Freda diviene uno degli ideologi dello spontaneismo armato: "la conseguenza strategico-organizzativa di tutto ciò non può essere che lo spontaneismo (armato), la creazione di gruppi di piccole dimensioni, collegati fra loro in modo fluido (“politico”, non gerarchico), quindi reciprocamente autonomi, benché muoventisi in un “ambiente” omogeneo, nel quale tendenzialmente si riconoscano, indipendentemente dalle sigle (Ferraresi 1984, 77-78)".
È in questo periodo che si costituiscono diversi gruppi, che spesso si dissolvono facilmente per poi ricostituirsi o fondersi con altri. Il quadro della destra eversiva del periodo è molto complesso, ma è possibile riconoscere alcuni tra i gruppi più importanti, come i Nuclei Armati Rivoluzionari e Terza Posizione.
I Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) si formano in seno ad una delle sedi del Fronte Universitario di Azione Nazionale (FUAN) a Roma, frequentato da alcuni militanti di estrema destra che faranno parte dei NAR (Valerio e Cristiano Fioravanti, Alessandro Alibrandi, Francesca Mambro, Massimo Carminati, Stefano Tiraboschi, Dario Pedretti, Stellino e Claudia Serpieri, Elio di Scala, Carlo e Massimo Pucci, Walter Sordi). Il gruppo è rimasto attivo dal 1979 al 1981 ed è autore di diversi omicidi politici, assalti a sezioni di partito o giornali, attentati e rapine di auto-finanziamento.
"Non esiste alcun disegno strategico; gli obiettivi o rispondono a fini di sostentamento del gruppo (armi e denaro), oppure vengono scelti, per vendetta, in base alla mera appartenenza delle vittime all’area avversaria. L’insofferenza nei confronti di qualunque ipotesi politica articolata e graduata converge nel caso di questi attivisti con le necessità poste dall’avvento di una sinistra eversiva che impone una lotta violentissima per l’agibilità fisica e politica del territorio (ibidem, 83)".
Nata nel 1979 dal gruppo giovanile Lotta Studentesca, Terza Posizione (TP) è attiva dal 1979 al 1982, guidata dai leader Giuseppe Dimitri, Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi. In linea con il pensiero dominante del panorama eversivo di destra, anche TP rifiuta le vecchie ideologie ed è fortemente proiettata verso l’azione e la lotta armata, vedendo in esse il vero scopo dell’uomo, inteso come soldato politico (riprendendo anche lo stile di pensiero di Codreanu e quindi del Movimento Legionario <6). La peculiarità di TP è che prova a tenere insieme le anime ispirate dallo spontaneismo armato insieme ad una, sebbene agile e leggera, struttura organizzativa. Similmente alla struttura del Movimento Legionario guidato da Codreanu, composto da una struttura politica pubblica affiancate da strutture paramilitari, TP fu una organizzazione pubblica estesa a livello nazionale e composta dai vari nuclei territoriali che, secondo un sistema di scatole cinesi, si rifanno ai responsabili nazionali dell’organizzazione; accanto alla struttura pubblica, esisteva il nucleo operativo, di natura clandestina, braccio delle azioni violente e di autofinanziamento. A coordinare tutta l’organizzazione, pubblica e clandestina, era la Legione, un gruppo ristretto di militanti che, a rivoluzione compiuta, costituiranno la nuova classe dirigente.
"Nel corso del 1979 la politica di TP è quella di far convivere spontaneismo (“movimentismo") e organizzazione (“strutturalismo”): si costituiscono ed ampliano i nuclei territoriali, si diffonde il giornale, si intensifica il reclutamento, mobilitando gli aderenti per la conquista di “spazi politici” tramite la sopraffazione nelle scuole e nei quartieri, pestaggi, attentati, concentrazioni di piazza, ferimenti, sono prassi quotidiane (ibidem, 85)".
Questa breve panoramica sulla storia del fascismo e del neofascismo in Italia non solo verrà utile nel terzo capitolo per comprendere meglio la varietà degli attori che oggi costituiscono la galassia di estrema destra in Italia, ma sarà utile anche nel prossimo paragrafo. È infatti importante essere consapevoli che, oltre alla generalizzazione di un concetto, come quello di estrema destra, ci sono sfaccettature e specificità che rendono quest’area politica, come anche altre d’altronde, molto eterogenea e variegata.
[NOTA]
6 Guidata da Corneliu Zelea Codreanu, nota anche come Movimento Legionario, la Guardia di Ferro è un’organizzazione politica che è stata attiva in Romania nel secondo dopoguerra. Il Movimento Legionario aveva una forte natura cristiana e nazionalista, molto vicino al fascismo italiano, e duramente antibolscevico. È uno dei riferimenti storici e politici più frequenti in tutta l’area dell’estrema destra italiana.
http://www.fascinazione.info/2019/09/29-settembre-forza-nuova-festeggia-con.html.
Federica Frazzetta, L’estrema destra in Italia. Quali reti e quali strategie d’azione?, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Catania, Anno accademico 2019-2020

