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lunedì 15 settembre 2025

L’ultimo autocarro tedesco lasciò L’Aquila il 13 giugno 1944


In questo clima di accentuata repressione, il G.A.P. aquilano conobbe una battuta di arresto nelle sue iniziative, e poi il trasferimento dei partigiani più attivi sulle montagne di Aragno per confluire nella formazione Giovanni Di Vincenzo <175 e condividerne la sorte e le azioni fino al giugno. Anche Renato Franchi per un breve periodo seguì Giovanni Ricottilli <176 nella piccola frazione aquilana, per poi decidere di rientrare nel capoluogo dove, con la collaborazione del Ventura <177 riorganizzò il G.A.P. cittadino e ne riprese le attività reclutando «nuovi elementi per rimpiazzare i vuoti prodotti dall’esodo in montagna» <178.
Nel mese di aprile tutte le cellule avevano ripreso la loro operatività. Quelle del Ventura e di Gino Di Carlo <179 sabotarono a più riprese le «linee telefoniche volanti allaccianti l’Ortskommandantur di Aquila con i vari comandi tedeschi dislocati nei paesi vicini» <180; quella rinominata Pio Troiani <181 asportò dietro segnalazione di un informatore diversi capi di vestiario e calzature <182 da un piccolo deposito tedesco in «via del Sali» <183, mentre la cellula del Ventura sottrasse mine anticarro presso un magazzino tedesco sito nei pressi della Stazione <184 pagando il prezzo dell’azione con la cattura dei gappisti Umberto Cialente e Arnaldo Giardini <185 poi rilasciati «dopo però notevoli maltrattamenti» <186.
Nel maggio, il Franchi annotò con soddisfazione che il G.A.P. aquilano venne ufficialmente riconosciuto «da un inviato speciale della Giunta Militare di Roma» <187 durante una riunione tenutasi presso l’abitazione del patriota Stefano Vanni <188 alla presenza di Dante Ranghi, Cesare Pacifico <189, Piero Ventura <190 e Sandro Ventura <191. Dalla metà dello stesso mese iniziò la collaborazione con il CLN aquilano per conto del quale i gappisti affissero nottetempo manifesti lungo le principali vie del capoluogo eludendo «la sorveglianza delle numerose pattuglie tedesche perlustranti la città nelle ore di coprifuoco» <192.
Il C.L.N. Aquila divenne attivo ufficialmente ai primi di marzo 1944, dopo che già nel mese di febbraio vi erano stati intensi contatti clandestini tra i capi del Partito D’Azione e del Partito Comunista - «entrambi già in efficienza organizzativa» <193 - e del ricostituito Partito Socialista <194. La prima riunione si tenne presso il Consorzio Agrario - ed in quell’occasione «il Comitato per poco non venne sorpreso da nazifascisti e repubblichini in agguato» - quindi presso lo studio del Leone presso la sua abitazione <195. La Commissione Regionale Abruzzese - pratica n. 019, il 7 luglio 1947 così deliberò in merito: «esaminata la relazione e documentazione in atti, riconosce al C.N.L. l’attività organizzativa delle bande che operavano nella provincia di Aquila e dà a ciascun componente di detto Comitato il riconoscimento della qualifica spettantegli [sic!] per l’attività in seno alla rispettiva Banda» <196. Secondo quanto riferito nella relazione del Leone, la composizione del Comitato fu la seguente: «Partito d’Azione: Rag. Victor Ugo Leoni <197 […] Partigiani e colleg. bande: Rag. Bruno Alpi <198 […] Partito Socialista: On. Avv. Emidio Lopardi <199 […] Geometra Guido De Merulis <200 […] Partito Comunista: Piero Ventura [e] Ranghi Dante […] Partito della Sinistra Cristiana: Rag. Francesco Marrama <201 […] nelle ultime settimane aderì al movimento anche il Col. Manlio Santilli <202 a nome di un gruppo di giovani liberali […] però essendo ammalato partecipò soltanto alle ultime sedute del Comitato Clandestino» <203.
Stando a quanto riferito dal Leone, le attività del comitato si concentrarono in diversi ambiti. Dal ruolo di coordinamento tra le diverse formazioni operanti nell’area del capoluogo, con cui i singoli rappresentanti avevano già stretto contatti nel periodo precedente al collegamento tra il CLN romano e i comitati a esso afferenti che si crearono nei diversi paesi per intermediazione del comitato aquilano, al sostegno alle bande partigiane operanti nella Conca Aquilana esplicatosi sia con finanziamenti per un totale stimato di lire 180.000 <204 che con la raccolta di armi e munizioni <205. Dalla propaganda antinazista e antifascista svolta attraverso la stampa e la diffusione di manifesti e volantini, all’assistenza «a sbandati e prigionieri fuggiaschi» <206, alla gestione «del governo della città nel periodo di congiuntura tra l’esodo dei tedeschi e l’arrivo degli alleati» <207.
Con gli inizi di giugno, mentre via via si facevano più chiari i segni di smobilitazione tedesca dal capoluogo <208, i G.A.P. aquilani intensificarono le loro attività: il giorno 8 i partigiani con al comando il Franchi e il Ventura penetrarono nella caserma della G.N.R., presso cui oltre alla guarnigione ordinaria erano presenti anche una «trentina di ufficiali», riuscendo ad asportare «molto materiale tra cui due mitragliatrici, un mitra e una ventina di moschetti» che venne occultato nei «magazzini appositamente costituiti in via Paganica per il deposito delle armi e di cui avevano la chiave il Comandante e il Vice-comandante dei G.A.P.» <209. Riferì il Franchi che «tale fu il panico provocato che le truppe [dei] repubblichini di stanza nella città si sciolsero disordinatamente il giorno successivo» <210. 
Il 9 giugno i gappisti effettuarono una nuova incursione stavolta presso la caserma della Milizia Contraerea sottraendovi moschetti ed altro materiale bellico <211; il giorno successivo la cellula del Ventura riuscì a catturare un militare tedesco che assieme ad altri due fatti prigionieri dallo stesso gruppo il giorno 7 giugno in località Le Casermette <212, vennero in seguito consegnati alla locale stazione dei Carabinieri <213. In quest’ultima azione fu anche requisita un’autovettura tedesca, poi messa a disposizione del colonello D’Alfonso, capo della Banda Alcedeo, nei giorni della Liberazione <214. Riferite anche di iniziative autonome, quale quella di Angelo Stornelli che con 14 giovani e solo 8 pistole, riuscirono a riprendere dai tedeschi razziatori «17 capi di bestiame (11 asini, 5 mucche e un mulo) che più tardi furono tutti restituiti ai proprietari» <215. 
Nella notte tra l’11 ed il 12 giugno, i tedeschi evacuarono il palazzo Carli sede di un deposito di medicinali, per poi darlo alle fiamme: i gappisti intervennero quindi prontamente per sedare l’incendio, istituire dei turni di guardia e infine trasportare tutto il materiale sanitario all’Ospedale civile San Salvatore <216. Il giorno successivo il G.A.P. aquilano partecipò all’occupazione della città in collaborazione con le bande Giovanni Di Vincenzo e La Duchessa.
Il C.L.N. aquilano, che già nei giorni precedenti aveva preso contatti con il Commissario Prefettizio Stanislao Pietrostefani predisponendo al contempo tutte quelle misure che si rendevano necessarie per sventare danni alla città, provvide alla nomina degli «uomini che dovevano reggere la città nel periodo di attesa del primo contatto colle truppe alleate e di conseguenza coi successivi rappresentanti del Governo di Salerno, ormai insediatisi a Roma» <217: il Lopardi assunse la carica di Prefetto, il Pietrostefani quella di Sindaco Provvisorio, l’avv. Chiarischia del Partito d’Azione ricevette la nomina a Presidente della Provincia, Pietro Ventura a Questore, mentre Vincenzo Franceschelli <218 del Partito Socialista e Victor Ugo Leoni furono nominati il primo Segretario del Comitato, e il secondo Cassiere dello stesso <219. «Malgrado tanti odi e tanto sangue» - si legge in chiusura della relazione del Leone in riferimento agli avvenimenti successivi all’abbandono della città da parte dei tedeschi - «non si verificarono incidenti di rilievo e il trapasso avvenne in modo dignitoso e senza rappresaglie, il questore Ventura si oppose energicamente ad ogni reazione del popolino e tenne con ferrea mano a posto anche gli elementi che avrebbero volentieri approfittato della confusione per commettere atti di rapina e furti» <220.
L’ultimo autocarro tedesco lasciò L’Aquila alle 17:30 del 13 giugno <221. Raccontò Mario Bafile: «L’ho visto io stesso passare al bivio di Coppito. Alla stessa ora, press’a poco, si insediava all’Aquila il Comitato di Liberazione. Cinque partiti politici rappresentati: un gran da fare! Strano, che in nove mesi, dal 10 settembre 1943 al 13 giugno 1944, tante persone ci sono passate accanto, tanti uomini di buona volontà che hanno operato o tramato in diverso modo contro i Tedeschi: alcuni di essi sono stato uccisi in combattimento o fucilati da Tedeschi, altri condannati a morte, altri sono partiti per missioni pericolose dalle quali non hanno fatto ritorno, altri si sono buttati a capo fitto nella lotta, ma nessuno, nessuno fra tutti ha detto a me o agli altri a quale partito politico appartenesse» <222.
[NOTE]
175 Cfr. relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro.
176 Riconosciuto nella banda Giovanni Di Vincenzo. Cfr. ivi, schedario partigiani.
177 Tornato a L’Aquila in seguito ad un incidente occorsogli in montagna. Cfr. ivi, G.A.P. Aquila, relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro.
178 Ibidem.
179 Nato a L’Aquila il 2 giugno 1920, sottotenente, ha svolto attività partigiana nel G.A.P. Aquila dal 06/03/44 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
180 Ivi, G.A.P. Aquila, dettaglio attività della formazione.
181 Nome con grande probabilità attribuito alla cellula gappista aquilana per onorare il partigiano di Borbona (RI) fucilato con i suoi congiunti ed altri due, agli inizi di marzo a Posta (RI). Cfr. ivi, Banda Cagnano Amiterno.
182 Consegnati poi alla banda Giovanni Di Vincenzo, congiuntamente ad aiuti finanziari ottenuti grazie a «sottoscrizioni presso i maggiori esponenti del commercio cittadino», ivi, G.A.P. Aquila, relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro.
183 Ibidem.
184 Cfr. ivi, dettaglio attività della formazione.
185 Nato a L’Aquila il 24 novembre 1927, ha svolto attività patriottica nel G.A.P. Aquila. Cfr. ivi, schedario patrioti.
186 Ivi, G.A.P. Aquila, relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro.
187 Ibidem.
188 Nato a Firenze il 21 gennaio 1908, ha svolto attività patriottica nella banda Giovanni di Vincenzo. Cfr. ivi, schedario patrioti.
189 Nato a L’Aquila il 9 marzo 1902, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni di Vincenzo dal 01/10/43 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
190 Nato a L’Aquila il 29 giugno 1886, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni Di Vincenzo dal 20/09/43 al 13/06/44. Cfr. ibidem.
191 Cfr. ivi, G.A.P. Aquila, relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro. Durante la riunione venne anche riconosciuto il ruolo di comando dei G.A.P. di L’Aquila al Franchi «che però di fatto già lo aveva fin dalla prima costituzione dei medesimi in collaborazione con S. Ventura», ibidem.
192 Ibidem.
193 Ivi, C.L.N. Aquila, relazione sull’attività dei componenti del Comitato Clandestino di Liberazione Nazione di Aquila di Leone Victor Ugo del 13 ottobre 1946.
194 Cfr. ibidem.
195 Cfr. ivi, relazione di Leone Victor Ugo del 17 gennaio 1948.
196 Ivi, Commissione Regionale Abruzzese per il riconoscimento della qualifica di partigiano, L’Aquila, - pratica n. 019 del 7 luglio 1947.
197 Nato a Milano il 19 luglio 1893, caporal maggiore, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni Di Vincenzo dal 01/01/44 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
198 Nato a Milano il 16 giugno 1914, sergente, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni di Vincenzo dal 01/03/44 al 13/06/44. Cfr. ibidem.
199 Nato a L’Aquila il 25 novembre 1877, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni di Vincenzo dal 01/01/44 al 13/06/44. Cfr. ibidem.
200 Nato a Mosciano (TE) il 16 marzo 1886, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni Di Vincenzo dal 01/01/44 al 13/06/44. Cfr. ibidem. Nel C.L.N. ebbe funzione di presidente. Cfr. Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 237. Cfr. anche Aldo Rasero, Morte a Filetto, cit., p. 109.
201 Nato a Corfinio (AQ) il 7 luglio 1899, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni Di Vincenzo dal 01/01/44 al 13/06/44. Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, schedario partigiani.
202 Nato a Frosinone il 13 luglio 1892, tenente colonello, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni di Vincenzo dal 01/01/44 al 13/06/44. Cfr. ibidem. La Commissione Regionale Abruzzese per il riconoscimento della qualifica di partigiano, L’Aquila, - del 12 febbraio 1948 - ha riconosciuto partigiani combattenti in seno alla Banda G. Di Vincenzo, Santilli Manlio e Franceschelli Vincenzo. Cfr. ivi, C.L.N. Aquila.
203 Ivi, relazione sull’attività dei componenti del Comitato Clandestino di Liberazione Nazione di Aquila a firma di Leone Victor Ugo del 13 ottobre 1946. Cfr. anche Aldo Rasero, Morte a Filetto, cit., pp. 109-110.
204 Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, C.L.N. Aquila, relazione sull’attività dei componenti del Comitato Clandestino di Liberazione Nazione di Aquila a firma di Leone Victor Ugo del 13 ottobre 1946.
205 Cfr. ivi, foglio volante.
206 Ivi, lettera di Santilli Manlio del 20 gennaio 1948.
207 Ivi, foglio volante.
208 «[…] una prossima ritirata si comprendeva dall’intensificato traffico di automezzi sulle rotabili principali lungo le quali i Tedeschi tentavano disperatamente di fare affluire truppe fresche di rinforzo», ivi, G.A.P. Aquila, relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro.
209 Ibidem.
210 Ibidem.
211 Cfr. ivi, dettaglio attività della formazione. Partecipanti all’azione furono: Franchi Renato, Ventura Sandro, Benedetti Cesare, Celi Attilio, D’Amore Attilio e Piccinini Cladinoro. Benedetti Cesare, nato a L’Aquila il 28 luglio 1902, soldato, ha svolto attività partigiana nel G.A.P. Aquila dal 06/03/44 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani. Celi Attilio, nato a L’Aquila il 1° febbraio 1922, ha svolto attività patriottica nel G.A.P. Aquila; D’Amore Attilio, nato a Fagnano Alto (AQ) il 18 marzo 1915, ha svolto attività patriottica nel G.A.P. Aquila; Piccinini Cladinoro, nato a L’Aquila il 13 aprile 1915, ha svolto attività patriottica nel G.A.P. Aquila. Cfr. ivi, schedario patrioti.
212 Cfr. ivi, C.L.N. Aquila, dettaglio attività della formazione.
213 Cfr. ivi, G.A.P. Aquila, relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro.
214 Cfr. ivi, Banda Alcedeo.
215 Ivi, C.L.N. Aquila, relazione personale di Stornelli Angelo del 25 aprile 1946. Stornelli Angelo, nato a Pizzoli (AQ) il 2 maggio 1924, ha svolto attività partigiana nel G.A.P. Aquila dal 01/10/43 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
216 Cfr. ivi, G.A.P. Aquila, relazione a firma del comandante dei G.A.P. Franchi Renato e del vicecomandante Ventura Sandro.
217 Ivi, C.L.N. Aquila, relazione sull’attività dei componenti del Comitato Clandestino di Liberazione Nazionale di Aquila a firma di Leone Victor Ugo del 13 ottobre 1946.
218 Nato ad Ortona (CH) il 2 luglio 1902, ha svolto attività partigiana nella banda Giovanni di Vincenzo dal 01/01/44 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani. La Commissione Regionale Abruzzese per il riconoscimento della qualifica di partigiano de L’Aquila, il 12 febbraio 1948, riconobbe partigiano combattente in seno alla Banda Giovanni Di Vincenzo, Franceschelli Vincenzo. Cfr. ivi, C.L.N. Aquila.
219 Cfr. ivi, relazione sull’attività de componenti del Comitato Clandestino di Liberazione Nazione di Aquila a firma di Leone Victor Ugo del 13 ottobre 1946.
220 Ibidem.
221 Cfr. ivi, Banda La Duchessa, memoriale di Bafile Mario del 15 giugno 1944.
222 Ibidem.
Fabrizio Nocera, Le bande partigiane lungo la linea Gustav. Abruzzo e Molise nelle carte del Ricompart, Tesi di Dottorato, Università degli Studi del Molise, Anno Accademico 2017-2018