Negli anni ’30 l’Argentina era stata guidata da dittatori e da presidenti eletti scorrettamente, regimi corrotti che cercano a volte anche di scatenare delle guerre d’indipendenza e, in nome di un’alleanza spagnola, chiamare a governare uno spagnolo stesso. Furono loro a trasformare il paese in una nazione cattolica, non più una repubblica laica. Negli anni ’40 la politica estera del paese era decisa da personalità legate alla Santa Sede, guidate a loro volta dalla convinzione che l’Argentina formasse, insieme alla Spagna e al Vaticano, il “triangolo della pace transoceanico”. Allo scoppio della guerra l’Argentina era divisa al suo interno tra filonazisti e filoalleati. L’allora presidente Castillo dichiarò la neutralità del paese, mentre i suoi consiglieri cercavano di contattare la Germania nazista. Durante la guerra, Juan Carlos Goyeneche, nazionalista cattolico argentino, stabilì dei contatti con i vertici del Terzo Reich per offrire al Fuhrer l’appoggio del paese in cambio della concessione di aiuto finanziario a favore dell’Argentina contro il colosso statunitense. Goyeneche collaborò con la sezione servizi segreti all’estero delle SS, le “Ausland-SD” o SD, una rete di spionaggio che disponeva di agenti in tutto il mondo. Nel 1942 partì per la Spagna, su invito di Francisco Franco, come ospite del Concilio spagnolo. Ma in realtà Goyeneche era in Europa per una missione segreta. Quando arrivò in territorio spagnolo fu accolto dall’ambasciatore argentino, Adrian Escobar, e dal console Aquilino Lopez. Entrambi collaboravano con il comandante delle SS, Heinrich Himmler. Queste tre personalità incontrarono a maggio Pierre Laval, Primo Ministro del regime collaborazionista di Vichy <99, insieme al capo locale delle SS, Herbert Knochen. Ad agosto Goyeneche ed Escobar andarono a Roma dove ottennero udienza con papa Pio XII. L’idea dei due argentini era quella di una “Hispanidad” <100, cioè di riunire sotto l’influenza del Vaticano tutti i cattolici romani, dall’America Latina a Spagna e Portogallo. Dopo questa visita Goyeneche si recò a Berlino dove incontrò il capo dell’Ufficio America Latina del ministero degli Esteri tedesco, Otto Reinebeck, e a novembre fu invitato nella casa del ministro degli Esteri del Terzo Reich, Joachim von Ribbentrop, per un colloquio. L’obiettivo dell’argentino era quello di cercare l’appoggio del governo nazista per la candidatura di un nazionalista alle elezioni presidenziali in Argentina del 1943 o, in cambio, il sostegno per un colpo di stato che aiutasse il presidente neutrale Castillo a rimanere al potere. Successivamente Goyeneche fece tre domande a Ribbentrop <101.
La prima riguardo la possibilità che, al termine della guerra, la Germania avrebbe comprato dei prodotti provenienti dall’Argentina. Il nazista dichiarò, a riguardo, che la Germania avrebbe potuto anche acquistare l’intera produzione argentina, a patto che il paese avesse mantenuto la sua posizione neutrale. La seconda domanda riguardava i diritti argentini sulle Falkland <102. In tal caso la Germania ne riconosceva i diritti, date le ostilità nei confronti della Gran Bretagna. Ribbentrop però avvertì l’argentino che, se il suo paese non avesse prestato la giusta attenzione, gli Stati Uniti avrebbero potuto impossessarsene. Infine, dopo aver concordato sul fatto che la Spagna costituiva un ponte tra Argentina ed Europa, Goyeneche, al termine dell’incontro, disse che non era stato per nulla colpito dalla sua figura, ma addirittura disgustato <103. Prima di tornare a Parigi, ebbe un secondo incontro con Ribbentrop, durante il quale quest’ultimo gli consegnò una lettera di Hitler, il quale confermava il suo sostegno alle rivendicazioni argentine sulle Falkland.
A quel punto Goyeneche potè, con il permesso di Ribbentrop, telegrafare l’esito di questi incontri in Argentina, utilizzando il codice diplomatico tedesco. In questi telegrammi figura “Per Juan”, nome scelto per il colonnello Perón, il destinatario. Tornato a Berlino, Goyeneche fu condotto ad oriente da Walter Schellenberg, generale delle SS a capo dei servizi di sicurezza per l’estero delle SD, dove incontrò Himmler e ne rimase affascinato.
Nel 1943 tornò in Italia, a Roma, dove incontrò più volte monsignor Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI) e due volte Pio XII, il quale promise che avrebbe annunciato il suo sostegno a favore della battaglia per la neutralità argentina. Incontrò poi Mussolini, ottenendo dal Duce il sostegno al colpo di stato nazionalista per tenere in piedi il governo neutrale di Castillo. Mussolini, inoltre, riconobbe i diritti dell’Argentina sulle Falkland e promise che il paese avrebbe ottenuto questo riconoscimento, tramite una dichiarazione ufficiale, anche da parte del Giappone, terzo paese dell’Asse.
Il 4 giugno del 1943 il messaggio di Mussolini di sostegno al golpe fu inviato all’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, lo stesso giorno in cui i colonnelli, guidati da Juan Domingo Perón, cacciarono il presidente Castillo <104. Già nella prima metà del 1943 Schellenberg aveva approvato un’intesa di collaborazione reciproca che prevedeva da una parte l’immunità per i nazisti in Argentina, la loro copertura come agenti segreti e l’autorizzazione all’uso della valigia diplomatica, dall’altra l’ottenimento da parte dei militari argentini dell’accesso alla rete di comunicazione dei servizi segreti nazisisti, alle informazioni sui paesi vicini e l’appoggio per la creazione di un blocco latinoamericano a guida argentina. Poco dopo il raggiungimento di questo accordo Perón prese il potere con l’aiuto dei militari, e instaurò una dittatura guidata da una loggia segreta dei colonnelli, nota come GOU, Gruppo degli Ufficiali Uniti. Nei primi giorni successivi al colpo di stato il regime era già in cerca di armi per rafforzare la sua posizione nei confronti dei paesi vicini, soprattutto del Brasile. Così due agenti, un affarista tedesco di nome Hans Harnich e un tedesco-argentino Osmar Hellmuth, proposero dei contatti con il servizio segreto delle SS per ottenere armi tedesche. Entrambi furono convocati presso la sede del governo a Buenos Aires, la Casa Rosada, per preparare un telegramma da inviare ad Himmler. L’oggetto non era il trasferimento di armi in Argentina, bensì un incontro con lo stesso Hitler, per dar vita ad un’alleanza. Questa strategia fallì quando il sottosegretario Perón, dopo un colloquio con Hellmuth decise di inviare personalmente quest’ultimo ad interloquire con Hitler, ma l’incontro con il Fuhrer non ebbe mai luogo. Hellmuth, imbarcato sulla nave Cabo de Hornos insieme al colonnello Carlos Velez, fu intercettato dai britannici e portato in un campo di prigionia vicino Londra, dove fu sottoposto ad interrogatorio. <105
Parallelamente, alla fine del 1943, un colpo di stato guidato dai militari rovesciò il governo boliviano di Enrique Panaranda. La rivoluzione fu organizzata dai militari di Perón e dei collaborazionisti boliviani, ma nonostante tutto, il tentativo tedesco di avere un altro stato latino americano contro gli Stati Uniti, si rivelò una delusione. Il piano era stato scoperto e documentato dagli stessi statunitensi che carcarono di fare pressioni sul governo di Buenos Aires per negare ai nazisti l’ultimo appoggio in America Latina.
Nel 1944 l’Argentina divenne l’ultimo paese del continente americano a rompere le relazioni con il Terzo Reich, rimanendo neutrale e non dichiarando guerra alla Germania, se non fino ad un mese prima che Hitler decidesse di togliersi la vita nel Bunker a Berlino. La dichiarazione di guerra del febbraio del 1945 fu un grande stratagemma che distolse l’attenzione alleata mentre si preparavano le prime vie di fuga per i criminali nazisti. Dichiarando guerra, inoltre, l’Argentina avrebbe potuto, alla fine del conflitto, entrare in Germania. Un elevato numero di navi ed aerei della linea argentina FAMA <106 avrebbero potuto trasportare molte persone <107.
L’8 maggio del 1945 fu firmata la capitolazione delle forze tedesche che prevedeva la resa dei sottomarini tedeschi nell’Oceano Atlantico e nel Mare del Nord, noti come “lupi grigi”. L’ordine era quello di emergere in superficie ed issare una bandiera nera, comunicare la posizione alla capitaneria di porto e procedere verso il porto indicato, disarmati. Gli avvistamenti continuarono fino a luglio, vicino Rio de la Plata e Punta Negra, lungo la costa meridionale tra Argentina e Uruguay. Il 17 agosto un altro sottomarino tedesco fu avvistato a Mar del Plata, identificato come U-977 e guidato dal comandante Heinz Schaeffer, attraccò alla base navale argentina e l’equipaggio fu sottoposto ad interrogatorio. La stampa internazionale iniziò così a sostenere che molti ex gerarchi nazisti fossero scappati in Argentina, portando con loro il tesoro nazista.
[NOTE]
99 Il Governo di Vichy, fu un regime collaborazionista del 1940, nato dopo la sconfitta della Francia ad opera della Germania nazista. La sua sede, la città di Vichy, era la parte del paese non occupata dai tedeschi, e fu presieduto dal maresciallo Pétain. Cessò di esistere nel 1944.
100 Affidavit di Schellenberger, TC-21364, 19 dicembre 1945, NARA, RG 59, schedario 25
101 Full translation of Ribbentrop-Goyeneche Conversation, 25 agosto 1945, NARA, RG 59, schedario 23
102 Le Isole Falkland, o Las Malvinas, sono un arcipelago nell'Atlantico meridionale. Territorio d'oltremare del Regno Unito, che se ne dichiarò sovrano in quanto nel 1833 vi aveva edificato una base navale e nel 1837 un ufficio di amministrazione coloniale, le isole sono rivendicate dall'Argentina, che le considera tuttora parte integrante del proprio territorio nazionale. Nel 1982 le Falkland sono state scenario tra Argentina e Regno Unito della Guerra delle Falkland, conflitto vinto dal Regno Unito.
103 Lettera di Goyeneche ad Amedeo-GPP, 16 marzo 1943
104 Lettera di Mussolini a Castillo, 4 giugno 1943, MRE, DP, Italia 1943, Schedario 22
105 Goñi Uki, Perón y los alemanes, Sudamérica, Buenos Aires, 1998
106 La Flota Aérea Mercante Argentina (FAMA) è stata la prima línea aérea nazionale dell’Argentina per lo sfruttamento delle rotte aeree internazionali. Prima della sua nascita nel 1946, sotto il governo Farrell, il mercato del trasporto aéreo internazionale era stato ricoperto solo da linee straniere, tra le quali: Pan American Airways, Panagra, Air France e Lufthansa.
107 Rom P. Eugenio, Así Hablaba Juan Perón, A. Pena Lillo Editor, Buenos Aires, 1980
Giorgia Cardillo, La fuga dei criminali nazisti verso l’Argentina di Perón e la rete internazionale che li ha protetti. Il ruolo della Chiesa cattolica e dei servizi di intelligence, Tesi di Laurea, Università LUISS “Guido Carli”, Anno Accademico 2018/2019
La prima riguardo la possibilità che, al termine della guerra, la Germania avrebbe comprato dei prodotti provenienti dall’Argentina. Il nazista dichiarò, a riguardo, che la Germania avrebbe potuto anche acquistare l’intera produzione argentina, a patto che il paese avesse mantenuto la sua posizione neutrale. La seconda domanda riguardava i diritti argentini sulle Falkland <102. In tal caso la Germania ne riconosceva i diritti, date le ostilità nei confronti della Gran Bretagna. Ribbentrop però avvertì l’argentino che, se il suo paese non avesse prestato la giusta attenzione, gli Stati Uniti avrebbero potuto impossessarsene. Infine, dopo aver concordato sul fatto che la Spagna costituiva un ponte tra Argentina ed Europa, Goyeneche, al termine dell’incontro, disse che non era stato per nulla colpito dalla sua figura, ma addirittura disgustato <103. Prima di tornare a Parigi, ebbe un secondo incontro con Ribbentrop, durante il quale quest’ultimo gli consegnò una lettera di Hitler, il quale confermava il suo sostegno alle rivendicazioni argentine sulle Falkland.
A quel punto Goyeneche potè, con il permesso di Ribbentrop, telegrafare l’esito di questi incontri in Argentina, utilizzando il codice diplomatico tedesco. In questi telegrammi figura “Per Juan”, nome scelto per il colonnello Perón, il destinatario. Tornato a Berlino, Goyeneche fu condotto ad oriente da Walter Schellenberg, generale delle SS a capo dei servizi di sicurezza per l’estero delle SD, dove incontrò Himmler e ne rimase affascinato.
Nel 1943 tornò in Italia, a Roma, dove incontrò più volte monsignor Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI) e due volte Pio XII, il quale promise che avrebbe annunciato il suo sostegno a favore della battaglia per la neutralità argentina. Incontrò poi Mussolini, ottenendo dal Duce il sostegno al colpo di stato nazionalista per tenere in piedi il governo neutrale di Castillo. Mussolini, inoltre, riconobbe i diritti dell’Argentina sulle Falkland e promise che il paese avrebbe ottenuto questo riconoscimento, tramite una dichiarazione ufficiale, anche da parte del Giappone, terzo paese dell’Asse.
Il 4 giugno del 1943 il messaggio di Mussolini di sostegno al golpe fu inviato all’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, lo stesso giorno in cui i colonnelli, guidati da Juan Domingo Perón, cacciarono il presidente Castillo <104. Già nella prima metà del 1943 Schellenberg aveva approvato un’intesa di collaborazione reciproca che prevedeva da una parte l’immunità per i nazisti in Argentina, la loro copertura come agenti segreti e l’autorizzazione all’uso della valigia diplomatica, dall’altra l’ottenimento da parte dei militari argentini dell’accesso alla rete di comunicazione dei servizi segreti nazisisti, alle informazioni sui paesi vicini e l’appoggio per la creazione di un blocco latinoamericano a guida argentina. Poco dopo il raggiungimento di questo accordo Perón prese il potere con l’aiuto dei militari, e instaurò una dittatura guidata da una loggia segreta dei colonnelli, nota come GOU, Gruppo degli Ufficiali Uniti. Nei primi giorni successivi al colpo di stato il regime era già in cerca di armi per rafforzare la sua posizione nei confronti dei paesi vicini, soprattutto del Brasile. Così due agenti, un affarista tedesco di nome Hans Harnich e un tedesco-argentino Osmar Hellmuth, proposero dei contatti con il servizio segreto delle SS per ottenere armi tedesche. Entrambi furono convocati presso la sede del governo a Buenos Aires, la Casa Rosada, per preparare un telegramma da inviare ad Himmler. L’oggetto non era il trasferimento di armi in Argentina, bensì un incontro con lo stesso Hitler, per dar vita ad un’alleanza. Questa strategia fallì quando il sottosegretario Perón, dopo un colloquio con Hellmuth decise di inviare personalmente quest’ultimo ad interloquire con Hitler, ma l’incontro con il Fuhrer non ebbe mai luogo. Hellmuth, imbarcato sulla nave Cabo de Hornos insieme al colonnello Carlos Velez, fu intercettato dai britannici e portato in un campo di prigionia vicino Londra, dove fu sottoposto ad interrogatorio. <105
Parallelamente, alla fine del 1943, un colpo di stato guidato dai militari rovesciò il governo boliviano di Enrique Panaranda. La rivoluzione fu organizzata dai militari di Perón e dei collaborazionisti boliviani, ma nonostante tutto, il tentativo tedesco di avere un altro stato latino americano contro gli Stati Uniti, si rivelò una delusione. Il piano era stato scoperto e documentato dagli stessi statunitensi che carcarono di fare pressioni sul governo di Buenos Aires per negare ai nazisti l’ultimo appoggio in America Latina.
Nel 1944 l’Argentina divenne l’ultimo paese del continente americano a rompere le relazioni con il Terzo Reich, rimanendo neutrale e non dichiarando guerra alla Germania, se non fino ad un mese prima che Hitler decidesse di togliersi la vita nel Bunker a Berlino. La dichiarazione di guerra del febbraio del 1945 fu un grande stratagemma che distolse l’attenzione alleata mentre si preparavano le prime vie di fuga per i criminali nazisti. Dichiarando guerra, inoltre, l’Argentina avrebbe potuto, alla fine del conflitto, entrare in Germania. Un elevato numero di navi ed aerei della linea argentina FAMA <106 avrebbero potuto trasportare molte persone <107.
L’8 maggio del 1945 fu firmata la capitolazione delle forze tedesche che prevedeva la resa dei sottomarini tedeschi nell’Oceano Atlantico e nel Mare del Nord, noti come “lupi grigi”. L’ordine era quello di emergere in superficie ed issare una bandiera nera, comunicare la posizione alla capitaneria di porto e procedere verso il porto indicato, disarmati. Gli avvistamenti continuarono fino a luglio, vicino Rio de la Plata e Punta Negra, lungo la costa meridionale tra Argentina e Uruguay. Il 17 agosto un altro sottomarino tedesco fu avvistato a Mar del Plata, identificato come U-977 e guidato dal comandante Heinz Schaeffer, attraccò alla base navale argentina e l’equipaggio fu sottoposto ad interrogatorio. La stampa internazionale iniziò così a sostenere che molti ex gerarchi nazisti fossero scappati in Argentina, portando con loro il tesoro nazista.
[NOTE]
99 Il Governo di Vichy, fu un regime collaborazionista del 1940, nato dopo la sconfitta della Francia ad opera della Germania nazista. La sua sede, la città di Vichy, era la parte del paese non occupata dai tedeschi, e fu presieduto dal maresciallo Pétain. Cessò di esistere nel 1944.
100 Affidavit di Schellenberger, TC-21364, 19 dicembre 1945, NARA, RG 59, schedario 25
101 Full translation of Ribbentrop-Goyeneche Conversation, 25 agosto 1945, NARA, RG 59, schedario 23
102 Le Isole Falkland, o Las Malvinas, sono un arcipelago nell'Atlantico meridionale. Territorio d'oltremare del Regno Unito, che se ne dichiarò sovrano in quanto nel 1833 vi aveva edificato una base navale e nel 1837 un ufficio di amministrazione coloniale, le isole sono rivendicate dall'Argentina, che le considera tuttora parte integrante del proprio territorio nazionale. Nel 1982 le Falkland sono state scenario tra Argentina e Regno Unito della Guerra delle Falkland, conflitto vinto dal Regno Unito.
103 Lettera di Goyeneche ad Amedeo-GPP, 16 marzo 1943
104 Lettera di Mussolini a Castillo, 4 giugno 1943, MRE, DP, Italia 1943, Schedario 22
105 Goñi Uki, Perón y los alemanes, Sudamérica, Buenos Aires, 1998
106 La Flota Aérea Mercante Argentina (FAMA) è stata la prima línea aérea nazionale dell’Argentina per lo sfruttamento delle rotte aeree internazionali. Prima della sua nascita nel 1946, sotto il governo Farrell, il mercato del trasporto aéreo internazionale era stato ricoperto solo da linee straniere, tra le quali: Pan American Airways, Panagra, Air France e Lufthansa.
107 Rom P. Eugenio, Así Hablaba Juan Perón, A. Pena Lillo Editor, Buenos Aires, 1980
Giorgia Cardillo, La fuga dei criminali nazisti verso l’Argentina di Perón e la rete internazionale che li ha protetti. Il ruolo della Chiesa cattolica e dei servizi di intelligence, Tesi di Laurea, Università LUISS “Guido Carli”, Anno Accademico 2018/2019