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mercoledì 5 giugno 2024

I partigiani della banda, sfuggiti al rastrellamento, si stabilirono nelle baracche di Fossa


La formazione partigiana comunista Popoli, dal nome del comune omonimo <1295 presso cui si formò, fu attiva dall’8 settembre 1943 al 23 giugno 1944 con una forza di circa 250 partigiani <1296 e 5 patrioti <1297, stringendo rapporti con numerose bande viciniori soprattutto della contigua provincia de L’Aquila. La Commissione Regionale Abruzzese, in data 15 agosto 1946 deliberò «di riconoscere la Banda “POPOLI” quale formazione partigiana al comando del Sig. CAMARRA Natale e di riconoscere la qualifica di “Partigiano Combattente” a tutti gli elementi inclusi nel ruolino della formazione stessa» <1298. Al termine dell’iter di riconoscimento, all’interno della banda vennero concesse le seguenti qualifiche gerarchiche: 2 comandanti di brigata <1299, 1 commissario di guerra <1300, 1 comandante di battaglione <1301, 4 comandanti di distaccamento <1302, 3 comandanti di distretto <1303, 16 comandanti di squadra <1304, 31 comandanti di nucleo <1305. Tra i partigiani furono inoltre riconosciuti caduti per la lotta di Liberazione, Brenno Berluti Lorenzini, Carmine Cafarelli, Armando D’Amato, Alfredo Di Ciccio, e Saverio Zaccardi; ed invalidi per la lotta di Liberazione Pasquale De Santis e Antonio Tatangelo <1306.
Prima di iniziare con la ricostruzione dell’esperienza resistenziale della banda Popoli, va necessariamente premesso che essa fu indicata da Nicola De Feo e Adriano Salvadori tra i gruppi partigiani facenti parte integrante della banda Patrioti Marsicani. Il rapporto di dipendenza - a loro dire ininterrotto dal settembre a giugno - li portò ad includere nel computo generale come nella descrizione delle attività della banda di cui furono responsabili militari, anche quelle azioni che poi in un secondo tempo furono attribuite alla sola formazione popolese. Da qui il sovrapporsi di date, nomi ed episodi che si rinviene nei carteggi relativi alle due bande che verrà riportato in base alle fonti documentali esaminate.
Nei giorni subito successivi all’armistizio i «cittadini popolesi» - si legge nella relazione di Natale Camarra <1307 - «che hanno sempre odiato i tedeschi ed i fascisti hanno subito capito quale fosse il loro immediato compito» <1308. Alle sue direttive si costituì quindi un primo nucleo di partigiani e furono attivati un comitato, impegnato nel «rastrellamento di tutte le armi abbandonate dai fuggiaschi soldati del disfatto esercito italiano e a convogliarle in un sicuro deposito nelle colline circostanti il paese» <1309; ed un centro di raccolta <1310 viveri ed indumenti per l’assistenza <1311 degli ex prigionieri alleati - ma non solo - che poté contare sul contributo encomiabile dei cittadini del comune <1312. Nel periodo tra ottobre e dicembre, stando a quanto riferito da Pietro Nannicelli, il centro di raccolta provvide a vettovagliare giornalmente «almeno 500 uomini» <1313, tra componenti della banda, prigionieri dell’esercito alleato, e soldati italiani impossibilitati dopo l’armistizio a rientrare presso i comuni di appartenenza <1314. Al contempo fu svolta attiva propaganda tra la popolazione contro le chiamate alle armi <1315 ed al servizio del lavoro «per far sì che i nostri giovani ed i nostri operai <1316 non prestassero i loro servizi ai tedeschi per la distruzione della patria» <1317.
Nell’ottobre, quando ormai la formazione aveva raggiunto un numero ragguardevole di elementi <1318 il Camarra ritenne necessario «inquadrare con disciplina militare» la banda, e così richiese ed ottenne dalla Direzione del Partito Comunista «l’invio di un dirigente politico e militare (Giulio Spallone <1319) e di un esperto di guerriglia partigiana (Aurelio Nardelli <1320)» <1321. Entrambi i nomi figurano anche nella relazione De Feo-Salvadori e nelle memorie di Bruno Corbi <1322 quali inviati del direttivo comunista marsicano a Popoli: il primo già il 5 settembre per prendere contatto con il Natale Camarra; il secondo alla fine del mese nell’ambito della tessitura di una rete partigiana organizzata ed unitaria facente capo alla Patrioti Marsicani <1323. Nella generale riorganizzazione che seguì, la banda venne quindi ad essere risuddivisa in 4 distaccamenti al comando di Natale Camarra, Nicola Sanvitale, Giuseppe Orsini, e Amerigo Baldassarre <1324. Il servizio sanitario fu affidato al tenente medico Arsenio Fracasso <1325 che poté contare sulla collaborazione di due patrioti infermieri e sui «medicinali fatti affluire dal centro di raccolta» <1326. I partigiani trovarono quindi rifugio nelle montagne circostanti Popoli nelle località Cassiodoro, Fossa, Fonti e Santacroce <1327 in cui si acquartierarono parte nella masseria Villa <1328 e parte in casette da loro stessi costruite «con materiale della ex G.I.L., fornito dal direttore delle scuole di avviamento prof. Corti» <1329. Ogni distaccamento venne quindi ulteriormente frazionato in squadre che furono «addestrate all’uso delle armi, in operazioni di ricognizioni oltreché ad disbrigo dei servizi inerenti al proprio sostentamento: taglio e trasporto di legna, trasporto di acqua […] di pari passo veniva curata l’educazione politica» <1330.
Gli uomini delle squadre condussero nei mesi successivi diverse azioni di recupero armamenti e di sabotaggio, eseguite per misura precauzionale in aree distanti dagli abitati: interruzioni della linea telefonica, sbarramenti di strade mediante tronchi d’albero e distribuzione razionale di «chiodi a quattro punte» nei tratti in cui più intenso era il traffico dei mezzi tedeschi <1331. Le azioni partigiane, «trattandosi di una zona vicino al fronte», non passarono inosservate: i tedeschi prima affissero nella cittadina un manifesto con quale si minacciava la popolazione di feroci rappresaglie, e poi nel dicembre una volta individuata la posizione della banda - secondo il Camarra grazie all’infiltrazione di militi tedeschi nelle file degli ex prigionieri alleati <1332 - organizzarono un rastrellamento a tappeto dell’area <1333. La banda, avuta informazione delle intenzioni nemiche, approntò in tutta fretta un nuovo acquartieramento in Fossa, località sopraelevata e scoscesa e quindi naturalmente protetta <1334, costruendo baracche idonee l’alloggiamento per il periodo invernale di tutti i partigiani e cominciando il trasferimento di uomini, armi, munizioni e vettovagliamenti <1335. Non riuscirono a completarlo. Il 6 dicembre i tedeschi - raccontò il Camarra - «partendo da punti diversi (Roccacasale, Corfinio, Tocco e Popoli) circondarono tutta la zona e cominciarono a restringere il cerchio iniziando una violenta sparatoria con armi di tutti i calibri e facendo largo uso di proiettili traccianti» <1336. Pur davanti al vasto dispiegamento di forze tedesche, i partigiani ingaggiarono combattimento con il nemico ed approfittando della nebbia, il grosso della banda riuscì a rompere l’accerchiamento ed a raggiungere la località sopraelevata di Fossa <1337. Pesante il colpo inferto all’organizzazione che subì la perdita del partigiano Armando D’Amato <1338, e l’arresto di 50 elementi <1339 tra cui i capi distaccamento Giuseppe Orsini e Nicola Sanvitale, il commissario di guerra Giulio Spallone <1340 e il Pietro Nannicelli. Nell’incursione i tedeschi catturarono anche 16 ex P.O.W.s alloggiati fino a quel momento presso una capanna in località Fonti <1341, incendiarono i ripari di fortuna precedentemente allestiti dai partigiani e fecero razzia nell’intera area di viveri, bestiame, munizioni e materiale vario <1342. I partigiani catturati, fatti oggetto da parte dei tedeschi di minacce, percosse e stringenti interrogatori <1343 mantennero un ammirevole contegno «dinanzi alla prova suprema», e vennero quindi caricati sui camion e trasferiti nelle carceri de L’Aquila, Chieti, Bussi e Popoli: «un piccolo gruppo fu destinato al campo di concentramento, altri ai lavori forzati al fronte <1344, altri tenuti nelle carceri di Chieti sotto processo. In seguito quasi tutti riuscirono ad evadere» <1345 ed in buona parte a rientrare nella formazione. Quattro di loro - Concezio Gagliardi <1346 Giuseppe Orsini, ed i fratelli Lino e Ugo Hanau <1347 - riuscirono a fuggire da Chieti già il 14 dicembre sottraendosi in pieno giorno alla sorveglianza dei tedeschi e dei carabinieri di scorta <1348.
I partigiani della banda, sfuggiti al rastrellamento, si stabilirono nelle baracche di Fossa al sicuro dai tedeschi che non osarono avventurarvisi data la posizione favorevole alla difesa, ma non dai rigori di quell’inverno sorprendentemente inclemente. Il 1° gennaio una violenta tempesta di neve distrusse i loro ripari di fortuna e li costrinse a scendere dalle montagne e trovare rifugio a valle <1349. Il comprensibile scoraggiamento, il moltiplicarsi delle difficoltà - tra cui i primi bombardamenti alleati della zona - convinsero verso la fine di gennaio i partigiani e le loro famiglie a sfollare dalla cittadina, seguendo il flusso dei loro compaesani. Il Camarra quindi si vide costretto ad organizzare gruppi di partigiani presso i vicini paesi - Vittorito, Roccacasale, San Benedetto in Perillibus, Bussi, Tocco ed Ofena <1350 - dove questi alloggiavano in stato di semi clandestinità <1351 mentre Popoli, in cui un buon numero di partigiani «viveva in grotte confusi tra la popolazione civile», rimase sede del comando, e luogo di riunione ed incontro dei diversi capigruppo <1352. La parola d’ordine dell’attività partigiana di questo periodo fu: «sopravvivere procacciandosi i mezzi per il sostentamento, risparmiando gli averi della popolazione civile, ma danneggiando il nemico con ogni mezzo e sottraendo ad esso i frutti delle varie requisizioni» <1353. In tal senso furono compiuti diversi boicottaggi dei «lavori occorrenti al nemico per la sua difesa» <1354 soprattutto ai servizi di costruzione piazzole e di sgombero di macerie dalle strade di traffico e diverse azioni di sottrazione del materiale di rame proveniente dalle linee elettriche abbattute dalle tempeste di neve <1355. Per contro i partigiani si spesero a favore della popolazione intervenendo nel trasporto di feriti civili e nel salvataggio di materiale di interesse pubblico <1356.
[NOTE]
1295 Popoli, comune in provincia di Pescara, sito a 250 m.s.m. all’estremità settentrionale della Conca di Sulmona, tra il basso corso dell'Aterno a nord-ovest e il massiccio della Maiella a sud-est, sulla direttrice della SS. Tiburtina Valeria; stazione ferroviaria lungo la linea Roma-Pescara. Nel territorio comunale rientra la Gola di Tremonti altresì detta di Popoli e talvolta nominata al plurale, che fa da raccordo tra la provincia di L’Aquila e quella di Pescara. La scelta di inserire in questo studio la banda Popoli, benché sia stata attiva nel comune della provincia pescarese, trova la sua motivazione nella stretta relazione che a dire degli stessi protagonisti questa ebbe con banda Patrioti Marsicani.
1296 Cfr, ivi, schedario partigiani.
1297 Cfr, ivi, schedario patrioti.
1298 ACS, Ricompart, Abruzzo, Commissione Regionale Abruzzese per il riconoscimento della qualifica di partigiano, L’Aquila, pratica n. 045. In data 7 agosto 1947 la Commissione Regionale Abruzzese per il riconoscimento della qualifica di partigiano deliberò di riconoscere l’elenco aggiuntivo della Banda Popoli con la qualifica di partigiano e patriota secondo l’allegato ruolino. Cfr. ivi.
1299 Camarra Natale, nato a Popoli (PE) il 25 dicembre 1898, caporale, ha svolto attività partigiana nella banda come capitano e comandante di battaglione partigiano, dal 08/09/43 al 23/05/44. Cfr. ivi, schedario partigiani. Arrestato il 30 aprile 1944 con diversi altri partigiani, fece il suo rientro nella formazione il 13 giugno 1944. Cfr. ivi, Banda Popoli, ruolino. Sanvitale Nicola, nato a Popoli (PE) il 25 dicembre 1914, sottotenente, ha svolto attività partigiana nella banda come tenente e comandante di brigata partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani. «[…] dopo il 30 aprile 1944 comandante di banda, ferito l’8.9/06/44», ivi, Banda Popoli, ruolino.
1300 Spallone Giulio, nato a Lecce dei Marsi (AQ), ha svolto attività partigiana nella banda come capitano e commissario di guerra, dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1301 Orsini Giuseppe, nato a Popoli (PE) il 21 dicembre 1912, sottotenente, ha svolto attività partigiana nella banda come tenente e comandante di battaglione partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem. «[…] dopo il 30 aprile 1944 comandante di banda», ivi, Banda Popoli, ruolino.
1302 Damiani Luigi o Gino, nato a Popoli (PE) il 28 agosto 1915, sergente maggiore, ha svolto attività partigiana nella banda come sottotenente e comandante di distaccamento partigiano, dal 08/09/43 al 23/06/44; Giardini Enrico nato a Popoli (PE) il 2 febbraio 1893, ha svolto attività partigiana nella banda come sottotenente e comandante di distaccamento partigiano, dal 08/09/43 al 23/06/44; Nannicelli Piero o Pietro, nato a Popoli (PE) il 4 ottobre 1905, ha svolto attività partigiana nella banda come sottotenente e comandante di distaccamento partigiano, dal 08/09/43 al 23/06/44; Pescara Carmine, nato a Popoli (PE) il 24 settembre 1910, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda come sottotenente e comandante di distaccamento partigiano, dal 01/10/43 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1303 Fistola Nicola, nato a Popoli (PE) il 3 agosto 1912, alpino, ha svolto attività partigiana nella banda come sottotenente e comandante di distretto partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Giovani Quirino, nato a Popoli (PE) l’1 ottobre 1900, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sottotenente e comandante di distretto partigiano, dal 08/09/43 al 23/06/44; Villa Salvatore, nato a Popoli (PE) il 4 luglio 1898, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda come sottotenente e comandante di distretto partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem.
1304 Alberico Vincenzo, nato a Popoli (PE) il 18 ottobre 1906, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 08/09/43 al 13/06/44; Antonucci Giustino, nato a Popoli (PE) il 9 agosto 1916, soldato di Artiglieria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Baldassarre Amerigo, nato a Popoli (PE) l’11 novembre 1913, caporal maggiore di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Caffarelli Amedeo, nato a Popoli (PE) il 5 dicembre 1897, caporal maggiore, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 13/06/44; Camarra Alfredo, nato a Popoli (PE) il 23 aprile 1916, caporale, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Camarra Antonio, nato a Popoli (PE) il 20 agosto 1907, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Camarra Salvatore, nato a Popoli (PE) il 7 ottobre 1901, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Cialone Bonifacio di Agostino, nato a Popoli (PE) il 1° agosto 1914, alpino, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Coppola Gabriele, nato a Popoli (PE) il 20 ottobre 1904, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Di Gregorio Cesidio, nato a Popoli (PE) il 1° novembre 1906, caporale, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Di Stefano Annino, nato a Terni il 26 luglio 1899, soldato di Artiglieria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 02/11/43 al 23/06/44; Fistola Giovanni, nato a Popoli (PE) il 10 ottobre 1901, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Fistola Pasquale, nato a Popoli (PE) il 3 giugno 1903, caporal maggiore di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana dal 08/10/43 al 23/06/44; Forcucci Salvatore, nato a Popoli (PE) il 18 settembre 1905, caporale, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44; Santucci Antonio, nato a Avezzano (AQ) il 30 gennaio 1903, caporale di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 12/10/43 al 23/06/44; Vernacotola Gregorio nato a Popoli (PE) il 25 febbraio 1903, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana, dal 01/10/43 al 13/06/44. Cfr. ibidem.
1305 Antonucci Camillo, nato a Popoli (PE) il 1° agosto 1911, alpino, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Antonucci Mario, nato a Popoli (PE) il 20 settembre 1914, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Bavosi Giglio, nato a Popoli (PE) il 31 gennaio 1908, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 03/10/43 al 23/06/44; Camarra Luciano, nato a Popoli (PE) il 13 dicembre 1898, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 08/09/43 al 13/06/44; Camarra Palmerino, nato a Popoli (PE) il 4 aprile 1909, alpino, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Camarra Venanzio, nato a Popoli (PE) il 18 maggio 1901, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Cancelmo Alfredo, nato a Popoli (PE) il 28 dicembre 1906, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 03/10/43 al 23/06/44; Cialone Bonifacio, nato a Popoli (PE) il 14 ottobre 1915, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 08/10/43 al 23/06/44; Colella Gaetano, nato a Popoli (PE) il 17 dicembre 1926, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 08/10/43 al 23/06/44; Del Conte Pietro, nato a Popoli (PE) il 28 giugno 1907, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Della Rocca Alberto, nato a Popoli (PE) il 19 gennaio 1925, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 08/09/43 al 13/06/44; Della Rocca Alfredo, nato a Popoli (PE) il 14 ottobre 1919, caporal maggiore degli Alpini, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Della Rocca Armando, nato a Popoli (PE) il 23 marzo 1912, bersagliere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Della Rocca Savino, nato a Popoli (PE) l’8 ottobre 1914, sergente di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Della Rocca Vittorio, nato a Popoli (PE) il 28 gennaio 1919, sergente del Genio, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; De Luca Giuseppe, nato a Popoli (PE) il 18 settembre 1905, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; De Luca Nicola, nato a Popoli (PE) il 14 agosto 1914, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; De Santis Pasquale, nato a Tocco Casauria (PE) il 9 ottobre 1927, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 12/10/43 al 15/02/44, giorno in cui contrasse malattia durante il servizio. Riconosciuto partigiano combattente invalido per la lotta di Liberazione; Di Felice Antonio, nato a Popoli (PE) il 2 ottobre 1907, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 33/06/44; Di Felice Guerino, nato a Popoli (PE) il 1° marzo 1910, caporale di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 02/11/43 al 23/06/44; Forcucci Vincenzo, nato a Popoli (PE) il 3 marzo 1897, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 12/10/43 al 23/06/44; Giovane Giuseppe, nato a Popoli (PE) il 23 gennaio 1907, soldato di Autocentro, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; La Capruccia Guerino, nato a Popoli (PE) il 6 dicembre 1912, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Leone Nicola, nato a Taranto il 3 luglio 1900, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Pallotta Armando, nato a Popoli (PE) il 3 agosto 1918, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Pecci Armando, nato a Popoli (PE) il 22 maggio 1911, caporal maggiore, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 08/10/43 al 23/06/44; Pettinella Mario, nato a Popoli (PE) il 31 maggio 1915, artigliere, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 12/10/43 al 23/06/44; Ricci Guido, nato a Popoli (PE) il 18 marzo 1920, paracadutista, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano dal 08/10/43 al 23/06/44; Santilli Guerino, nato a Popoli (PE) il 27 luglio 1908, caporal maggiore di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44; Villa Loreto, nato a Popoli (PE) l’8 dicembre 1904, soldato di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 12/10/43 al 23/06/44; Zaino Salvatore, nato a Popoli (PE) il 6 dicembre 1908, caporale di Artiglieria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente e comandante di nucleo partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem e schedario caduti e feriti.
1306 Nato a Tocco di Casuria (PE) il 1° aprile 1913, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 23/06/44. Riconosciuto partigiano combattente invalido per la lotta di Liberazione. Cfr. ibidem.
1307 Descritto dal Corbi Bruno come «un vecchio compagno che aveva passato molti anni fra carcere e confino», in Bruno Corbi, Scusateci tanto, cit., p. 39. Nel libro di Costantino Felice, il Camarra è descritto come un «coraggioso militante comunista, già confinato politico», in Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 193.
1308 ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1309 Ibidem.
1310 Sull’attività di detto centro presieduto dal Camarra coadiuvato da Giovanni Quirino e Villa Salvatore, riferì anche il Nannicelli Pietro nella sua Relazione Attività Patriottica della Banda Popoli, allegato n. 2 della relazione De Feo-Salvadori. Cfr. ivi, Patrioti Marsicani. Giovanni Quirino, nato a Popoli (PE) il 1° ottobre 1900, geniere, ha svolto attività partigiana nella banda come comandante di distretto partigiano e sottotenente, dal 08/09/43 al 23/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani. Il partigiano Masella Luigi, «nominato responsabile del centro», riferì che «funzionò a meraviglia tanto da ricevere il plauso dallo stesso Natale Camarra», ivi, Banda Popoli, relazione attività di Masella Luigi Giulio. Masella Luigi Giulio, nato a San Benedetto dei Marsi (AQ) il 15 novembre 1922, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/09/43 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani. Il Masella, in attività fin dall’armistizio, fu rastrellato dai tedeschi il giorno 28 ottobre e «condotto nei pressi di Roccaraso per l’approntamento di piattaforme per la sistemazione di cannoni», ma riuscì a fuggire ed a riprendere servizio nella banda. Ivi, relazione attività di Masella Luigi Giulio del 24 maggio 1947.
1311 Oltre all’assistenza alimentare e di vestiario, i partigiani della banda fornirono alloggi agli ex P.O.W.s, e li fecero accompagnare da apposite guide fino al passaggio del fronte. Il numero di coloro che furono assistiti e protetti - secondo la memoria del Camarra - fu di diverse centinaia. Cfr. ivi, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Secondo quanto riportato nella sua relazione attività, il partigiano Paolini Giuseppe, al tempo impiegato presso il comune di Popoli sezione anagrafe, fornì carte di identità false sia ad elementi della banda che ad ex prigionieri alleati da questa assistiti. Cfr. ivi, relazione attività di Paolini Giuseppe del 13 gennaio 1947. Paolini Giuseppe, nato a Popoli (PE) il 16 giugno 1926, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/09/43 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1312 Molto scarsa invece - annotò il Camarra - la partecipazione del ceto più abbiente, «ad eccezione del prof. E. CORTI Direttore Scuola Avv. che iniziò attiva opera di persuasione e offrì subito L. 1500», ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1313 Questo stesso numero ritorna anche nella relazione individuale del Salvadori Adriano presente nel carteggio della Patrioti Marsicani secondo cui nello stesso periodo la banda popolese era costituita da «500 patrioti e 200 prigioni, armata di circa 60 moschetti e un’arma automatica», ivi, Patrioti Marsicani.
1314 Cfr. ivi, relazione Attività Patriottica della Banda Popoli a firma di Nannicelli Pietro, allegato n. 2 della relazione De Feo-Salvadori. Secondo la stessa fonte, le patriote Sanvitale Maria e Villa Agata prepararono pane per tutti, mentre altre donne si occupavano del reperimento di indumenti di lana. Cfr. ibidem. Sanvitale Maria, nata a Popoli (PE) il 23 dicembre 1893, ha svolto attività patriottica nella banda; Villa Agata, nata a Popoli (PE) ha svolto attività patriottica nella banda. Cfr. ivi, schedario patrioti.
1315 Secondo quanto precisato dal partigiano Masella Luigi Giulio il bando di reclutamento emesso nel settembre per ordine delle autorità tedesche, riguardò i giovani fino alla classe 1924. Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione attività di Masella Luigi Giulio.
1316 «Agli stessi comandi della Wehrmacht giungono relazioni che denunciano - con riferimento all’intero complesso elettrochimico della Montecatini di Bussi, Piano d’Orta e Pratola Peligna - la presenza di «elementi nemici e comunisti [i quali] - sono parole del generale Hans Leyers, incaricato per l’Italia degli armamenti e della produzione bellica - continuano a lavorare e molto attivamente per eccitare le maestranze che invece desiderano lavorare», in Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 195.
1317 ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1318 Il Camarra parlò di «alcune centinaia», ibidem.
1319 «[…] a disposizione del Centro di Roma dal 12 febbraio 1944», ivi, banda Popoli, ruolino.
1320 Si apprende dal Costantino Felice che la permanenza del Nardelli nella banda Popoli fu relativamente breve e non priva di difficoltà: «[egli] però giudica la disposizione del gruppo «infelice e pericolosissima». Inoltre gli pare del tutto precaria la situazione complessiva: giovani inesperti di guerriglia, assenza di addestramento militare, insufficiente dotazione di armi e munizioni. Decide perciò di recarsi a Roma per riferire alla direzione del Pci e al Centro militare. A tale scopo prende accordi con il giovane universitario Italo Sebastiani, il quale avrebbe dovuto fornirlo di un lasciapassare tedesco. Sebastiani giunge a Popoli il giorno convenuto (siamo a metà novembre), ma senza il previsto documento. Il viaggio nella capitale viene tuttavia tentato ugualmente. Sennonché al bivio di Corfinio, tra la Tiburtina e la statale per Sulmona, Nardelli viene prelevato da una pattuglia tedesca che stava rastrellando uomini da adibire nello scavo di un fossato anticarro a Rivisondoli. «Dopo fortunose ed incredibili peripezie», egli comunque riesce a fuggire dal santuario Madonna dell’Altare, sulle alture di Palena, e a tornarsene nella Marsica, dove riprende il suo posto nell’organizzazione», in Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 194. «[…] arrestato dai tedeschi il 15-11-43 e non più rientrato in formazione», ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, ruolino.
1321 Ivi, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1322 Commissario di guerra della Patrioti Marsicani. Cfr. ivi, Patrioti Marsicani.
1323 Cfr. ibidem. La sovrapposizione tra le due relazioni, seppur con una discrepanza temporale, consente di configurare uno scenario del tutto particolare in cui, dato come assunto che il Camarra non potesse ignorare l’effettiva provenienza dei due, si deve gioco forza ritenere che abbia preferito considerarli unicamente come inviati dal partito a cui lui stesso faceva riferimento, anziché quali trait d’union con la formazione marsicana la cui strategia spiccatamente accentratrice, se non nei fatti per lo meno nelle intenzioni, avrebbe potuto oscurare la sua determinazione ad una piena autonomia operativa.
1324 Ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1325 Nato a Popoli (PE) l’8 settembre 1911, tenente medico, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1326 Ivi, Patrioti Marsicani, relazione Attività Patriottica della Banda Popoli a firma di Nannicelli Pietro, allegato n. 2 della relazione De Feo-Salvadori.
1327 Cfr. ivi, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1328 Cfr. ivi, Patrioti Marsicani, relazione Attività Patriottica della Banda Popoli a firma di Nannicelli Pietro, allegato n. 2 della relazione De Feo-Salvadori.
1329 Ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1330 Ibidem. Per quanto attenne al vettovagliamento dei distaccamenti, il Camarra riferì che i «viveri raccolti in paese da un apposito comitato venivano trasportati a dorso di mulo di nottetempo, eludendo la vigilanza dei tedeschi», ibidem. A proposito del vettovagliamento, il Costantino Felice pone a confronto le due versioni, quella dello Spallone che scrive: «Per più di quattro mesi l’organizzazione [si riferisce ovviamente a quella del Pci] riuscì a vettovagliare una media di 80 persone al giorno. A questo proposito prendemmo contatto anche con il Podestà, da cui riuscimmo ad avere vari sacchi di farina. Chiedemmo rifornimenti all’organizzazione di Penne e di Loreto Aprutino, con i quali paesi avevamo già organizzato trasporti venuti poi meno con la completa rottura dei traffici in tutta la zona in conseguenza dei costanti mitragliamenti aerei. L’organizzazione è riuscita talmente bene a popolarizzare le bande che tutto il paese, che le ha serrato [sic!] intorno, ha fatto per approvvigionarci grandi sforzi (si tenga presente la maggioranza proletaria della popolazione)». E quella del Comitato direttivo del Pci abruzzese per cui: «Il Partito di Popoli, durante il periodo in cui la banda si trovava in montagna, ha contratto un debito di L. 35.000 per la propria sussistenza, che a nostro avviso sono spese che dovrebbe rimborsare il Comitato di Liberazione Nazionale di Roma» (Fg, Apci, 1944)», in Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., pp. 194-195, n. 10.
1331 Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1332 Per contro il Nannicelli parlò della delazione di una «coalizione fascista», ivi, Patrioti Marsicani, relazione Attività Patriottica della Banda Popoli a firma di Nannicelli Pietro, allegato n. 2 della relazione De Feo-Salvadori.
1333 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1334 Cfr. ibidem.
1335 Cfr. ibidem.
1336 Ibidem.
1337 Cfr. ibidem.
1338 Nato a Popoli (PE) il 26 ottobre 1907, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 08/12/44, giorno in cui morì in seguito alle ferite riportate in combattimento contro i tedeschi. Riconosciuto partigiano combattente caduto per la lotta di Liberazione. Cfr. ivi, schedario partigiani e schedario caduti e feriti. Cfr. anche Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 196. Dell’incursione tedesca compiuta nel dicembre contro i partigiani popolesi, e della morte del D’Amato parlò anche il Salvadori Adriano della Patrioti Marsicani nella sua relazione individuale, secondo la quale al partigiano appartenente al Partito Comunista il popolo tutto tributò onori funebri da «eroe», ACS, Ricompart, Abruzzo, Patrioti Marsicani.
1339 Il numero trova conferma nella dichiarazione rilasciata dal Segretario Amministrativo dell’A.N.P.I. sezione provinciale di Pescara, Antonio Spinelli in merito al partigiano Fasciani Giovanni rastrellato «insieme ad altri 50 componeti [sic!] la Banda stessa il giorno 6 Dicembre 1943 in località Santacroce. Sottoposto ad abile e minaccioso interrogatorio da parte dell’ufficiale tedesco che comandava l’azzione [sic!] manteneva contegno fermo e non rivelava i nomi dei capi dell’organizzazione», ivi, Banda Popoli. Fasciani Giovanni, nato a Popoli (PE) il 20 settembre 1891, ha svolto attività partigiana nella banda dal 02/11/43 al 23/06/44; Spinelli Antonio, nato a Città Sant’Angelo (PE) il 18 dicembre 1909. soldato, ha svolto attività partigiana nella banda Pescara Nord come sottotenente e comandante di distretto partigiano dal 03/10/43 al 10/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1340 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1341 Cfr. ivi, Patrioti Marsicani, relazione Attività Patriottica della Banda Popoli a firma di Nannicelli Pietro, allegato n. 2 della relazione De Feo-Salvadori.
1342 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1343 Per una quindicina di essi fu anche minacciata la fucilazione «alla presenza di alcune donne congiunte dei catturati, rastrellate anch’esse e destinate alla deportazione in Germania perché sorprese nei paraggi mentre portavano da mangiare ai congiunti». Esecuzione poi fortunatamente non eseguita. Ibidem.
1344 Tra questi il Nannicelli che riferì di quattro giorni di detenzione seguiti poi dal trasferimento a Tollo, «aggregati ad una compagnia di pionieri per lavori di fortificazione al fronte», e infine a Villa Magna da cui riuscirono a fuggire. Ivi, Patrioti Marsicani, relazione Attività Patriottica della Banda Popoli a firma di Nannicelli Pietro, allegato n. 2 della relazione De Feo-Salvadori.
1345 Ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1346 Nato a Popoli (PE) il 9 dicembre 1903, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1347 Hanau Lino nato a Ferrara l’11 aprile 1908, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/09/43 al 13/06/44; Hanau Ugo nato a Ferrara l’11 aprile 1908, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/09/43 al 13/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani. I fratelli Hanau conosciuti con il nome di battaglia di “fratelli Bavaglioni” parteciparono alle azioni della banda fino alla loro cattura avvenuta il 6 dicembre 1943. Riusciti a fuggire, rientrarono nella formazione ove rimasero fino alla fine di marzo 1944 quando varcarono il fronte per raggiungere il territorio liberato. Cfr. ivi, Banda Popoli, dichiarazione di Camarra Natale dell’ottobre 1946. Nella dichiarazione del 15 settembre 1946, i fratelli Hanau, direttori del giornale indipendente bolognese “La Voce del Popolo”: «Fanno presente, che attualmente, coprono le cariche di Vice e di Presidente della Confederazione Perseguitati Politici Antifascisti “C. Hanau”, e che subirono persecuzioni ferocissime, confino, carcere, esilio, perché mai si piegarono alle imposizioni dei fascisti. Nel periodo cospirativo furono perseguiti da una triplice condanna a morte, inasprita per la loro molteplice attività partigiana su vari fronti. Il fratello GIORGIO, è stato arso vivo nei forni crematori di Auschwtz [sic!] (Polonia); il padre Prof. CARLO, (a cui s’intesta la Confederazione) morì a seguito persecuzioni fasciste; anche il fratello GINO, è deceduto nel 1929, a seguito percosse appioppategli dai sicari in camicia nera», ivi, dichiarazione di Lino e Ugo Hanau del 15 novembre 1946.
1348 Cfr. ivi, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1349 Descrisse il Camarra che la discesa avvenne in condizioni proibitive per la presenza di una coltre nevosa di circa due metri, ed a prezzo di sforzi inauditi dovendo trascinare con sé quel che restava dell’equipaggiamento. Cfr. ibidem.
1350 Cfr. ibidem.
1351 Cfr. ibidem. «Ad onor del vero c’era da temere la sola vigilanza dei tedeschi e non delle autorità italiane. I vari podestà si sarebbero ben guardati dal denunciare ai tedeschi l’attività degli organizzati», ibidem. Testimonianza in qualche modo emblematica della vita dei partigiani in questo periodo fu resa da Maselli Luigi Giulio che sfollato con la famiglia a Roccacasale, accolse nella propria abitazione un ex prigioniero inglese nonostante «il pericolo che incombeva su me e sulla mia famiglia», ricorrendo ad ogni tipo di furto - «le biade gli otri e tutto ciò che capitava a tiro» - per provvedere al loro sostentamento. Ivi, relazione di Masella Luigi Giulio.
1352 Cfr. ivi, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Anche nella cittadina il pericolo maggiore era costituito dai tedeschi e non già dalle autorità civili: in particolare «il Podestà di Popoli Antonio Verna era addirittura un collaboratore della Banda e si era molto prodigato per i rifornimenti alimentari», ibidem. Antonio Verna, nato a Popoli (PE) il 13 novembre 1906, ha svolto attività di patriottica nella banda. Cfr. ivi, schedario patrioti.
1353 Ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1354 Ibidem.
1355 Cfr. ibidem.
1356 Cfr. ibidem. «[…] vedi recupero del materiale della scuola di avviamento», ibidem.
Fabrizio Nocera, Le bande partigiane lungo la linea Gustav. Abruzzo e Molise nelle carte del Ricompart, Tesi di Dottorato, Università degli Studi del Molise, Anno Accademico 2017-2018