Dopo l’8 settembre, e prima che i tedeschi prendessero il sopravvento, l’archivio del Ministero subì degli “sfoltimenti”, anche per ordine del capo di Gabinetto Mazzolini che nascose carte relative ai 45 giorni e ne fece bruciare altre. <920 Per il Capo della Polizia Carmine Senise, personaggio che si deve credere ben informato, subito dopo l’armistizio, il Galli, certo per crearsi una prova nel caso di reazione tedesca nei suoi confronti, fece rogare da un notaio un atto di notorietà dal quale risultava che non aveva avuto conoscenza dell’armistizio prima che la radio trasmettesse l’annuncio datone dal maresciallo Badoglio. <921
La sede romana dell’EIAR, in Via Asiago, fu occupata il 10 settembre, alle ore 19, dalle truppe tedesche, in conformità all’accordo intervenuto fra autorità militari italiana e tedesca per l’istituzione della città libera di Roma. In quella giornata le disposizioni impartite dal Ministero e dall’autorità militare all’ing. Raoul Chiodelli, <922 ai suoi collaboratori ed al personale militare incaricato della difesa degli impianti furono molte e contraddittorie: così, almeno, risulta dal processo verbale che quattro giorni dopo redassero i dirigenti EIAR coinvolti nella vicenda (Allegati 1 e 2). Inizialmente, sembrava che gli impianti EIAR dovessero continuare a funzionare regolarmente, a disposizione del Ministero. E s’ipotizzò la resistenza armata ad eventuali pretese dei tedeschi d’impossessarsene. Alla fine della giornata, invece, i Carabinieri, comandati dal tenente Di Donato, ebbero ordine di non opporre resistenza ed l’ispettore capo Michele Scammacca <923 chiese all’ing. Chiodelli di riattivare gli impianti manomessi e prestare assistenza tecnica ai tedeschi. L’ing. Chiodelli telefonò anche all’ex ispettore capo prof. Pession, forse, a titolo
personale, per avere consigli; e questi gli suggerì di adeguarsi, senza troppa fretta. Successivamente il capo di Gabinetto Quinto Mazzolini <924 confermò per iscritto le istruzioni di Scammacca. <925
[...] Quanto alla radio, le prime trasmissioni della RSI provennero, almeno così sembrò, da Radio Colonia mentre dal 12 settembre fu riattivata Radio Roma. <950 Successivamente si utilizzarono le sedi EIAR di Milano <951 e di altre città, fra le quali Firenze. <952 Il diario di Jim Barnes consente di sapere che nell’aprile 1944 Goedell trasmetteva da Roma il programma “Jerry’s Front”, dedicato alle truppe britanniche in Italia, ricco di musica jazz. Jim Barnes e Burlando contribuivano da Milano con un dialogo “...We are supposed to be two Englishmen chatting of an evening in their rooms in London. Burlando and I get a lot of fun out of this, but it takes a deal of invention. Burlando of course helps me a lot. Our stage names are “Fat” and “Jolly”. I’m “Fat”...”. <953 Quando Roma fu occupata, “...Jerry’s Front is off for the time being and the English programme, reduced to 10 minutes in the afternoon, can be tackled easily by Burlando amd Mersa [?],who is one of our new young men, shaping very well. He has a perfect cockney accent...”. <954 “Jerry’s Front” fu ripreso dagli studi milanesi di Via Mascheroni 6, dopo l’arrivo di Goedell al Nord, nel luglio 1944. <955 Nel settembre 1944, per sfuggire ai bombardamenti, il centro trasmissioni che produceva “Jerry’s Front” si trasferì in una villa di Fino Mornasco, vicino alla frontiera elvetica; <956 vi continuò a lavorare Jim Barnes e, talvolta, anche il figlio quattordicenne Adriano. <957 Il 25 aprile la redazione di Fino Mornasco ebbe disposizione di ritirarsi verso Povo di Trento, dove le trasmissioni avrebbero dovuto riprendere. <958 Pochi giorni prima della fine, Mussolini autorizzò la pubblicazione di un articolo di Jim Barnes sul “Corriere della Sera” <959 e la trasmissione per radio, anche senza l’accordo dei tedeschi, di altri articoli, del giornalista inglese, in risposta alla lettera di Croce. <960 Nei giorni immediatamente precedenti la sua tragica fine Mussolini indicò a Barnes l’idea alla quale le sue trasmissioni di propaganda avrebbero dovuto informarsi: follia di pretendere da parte alleata la resa incondizionata e di voler perseguire i criminali di guerra, rendendo più ostinata la resistenza dell’Asse. <961 Barnes lavorò freneticamente alle trasmissioni, che realizzò solo in parte, mentre fece progetti per altre dirette verso gli Stati Uniti alle quali avrebbero dovuto collaborare Luigi Villari, il maltese Mallia, <962 la signora Romeo e tale Salerni. <963
Durante un breve soggiorno nella RSI anche John Amery, il fascista inglese figlio del ministro inglese delle Colonie, sembra abbia tenuto conversazioni radiofoniche e conferenze a Milano e Torino. <964 Invece Ezra Pound non sembra abbia ripreso le sue conversazioni radiofoniche se rimase senza effetto la sua lettera a Mussolini che Jim Barnes ebbe modo di leggere, memorizzandola, sulla scrivania di Nino Sammartano, direttore della propaganda radiofonica del MCP: “... Duce, Non credo che è utile o necessario che la Radio sia il monopolio di Londra in lingua inglese. Potrei combattere loro infame propaganda. Non ho bisogno di un Ministero, ma senza un microfono ich kann nicht senden”. Commentò Jim Barnes: “...What a chap is Ezra! Quite priceless and probably more effective that a formal epistle...”. <965
Nell’ottobre 1943 il giornalista Rivelli assicurava il funzionamento di “Radio Monaco”, non sappiamo in quale veste, almeno quale redattore del giornale radio italiano. <966 Né è chiaro quale fosse la natura di questa radio, una sezione della radio tedesca o una struttura autonoma? <967 Certo è che per trasferirla da Monaco a Berlino, dove avrebbe dovuto operare in collaborazione con la Missione Militare italiana, secondo il desiderio di Mussolini, era necessario rivolgersi all’AA del quale era, evidentemente, uno strumento di propaganda. <968 Nominato direttore della “Gazzetta del Popolo” dal ministro Mezzasoma, con l’approvazione di Mussolini, fu chiesto a Rivelli di rientrare in Italia, dopo avere trasferito il suo compito ai giornalisti Caprino, Profili e, forse, Querel, inviati in Germania a questo scopo. <969 Contestualmente Mussolini manifestò il desiderio al governo di Berlino, prima tramite il figlio Vittorio, poi tramite il MAE di Salò, che “Radio Monaco” fosse trasferita a Berlino e che collaborasse con la Missione Militare Italiana. Il ministro Ruehle, dell’AA, rispose che già era stato deciso di portarla a Milano.
Il MCP proseguì nel servizio d’intercettazione delle stazioni estere e pubblicava un bollettino riservato d’ascolto. <970 Incaricato del Servizio Pubblicazioni della DG Stampa e Radio Estera fu l’ex redattore capo del “Fonobollettino Quotidiano Stampa Estera” (lo era stato dal febbraio 1943), Eugenio Checchi. <971 Direttore dell’Ente Stampa, con sede a Venezia, fu nominato Molino. <972
[NOTE]
920 ASMAE, Personale, Busta 82, A 258, B - 18/131, Dall’8 settembre 1943 al 5 giugno 1944, appunto di Q. Mazzolini, s.d., allegato alla memoria difensiva rivolta alla Commissione di epurazione di 1^ grado del MAE, 16.11.1944 (Allegato 114).
921 C. Senise, Quando ero Capo ecc., cit., p. 249. Sulle peripezie dei giornalisti detenuti a S. Gregorio e l’azione di Missiroli in loro difesa: G. Leto, Polizia segreta ecc., cit., p. 174.
922 Nato a Roma 29.3.1896, da Gaetano e Cecilia Gualdi; direttore generale dell’Unione Radiofonica Italiana-URI. (1926) e, poi (1928) dell’EIAR. Cavaliere del lavoro. Vedi: Chi è? 1940, p. 232.
923 Diplomatico, nato a Catania 30.10.1898. Consigliere di legazione e Vice direttore generale del Personale del MAE, sarà nominato membro della Commissione di epurazione al posto del ministro plenipotenziario Luigi Vidau, sospettato di compromissioni con il fascismo; subito dopo lo stesso Scammacca subirà la stessa sorte e il suo posto verrà preso da Giorgio Benzoni: D. Ivone, Raffaele Guariglia e la diplomazia epurata (1944-1946), Napoli, 2002, p. 80 e 81; F. Scarano, Raffaele Guariglia. L’uomo e il diplomatico al servizio dello Stato, Raito di Vietri sul Mare, 2002.
924 Arcevia, 23.9.1888, di Cesare e Elisabetta Pauselli, ufficiale di fanteria, medaglia d’argento al valor militare (Quiesca 27.5.1916); entrò in carriera consolare nel 1927 mediante concorso per titoli a 5 posti di reggente consolare (suoi titoli: la carriera militare ed il grado raggiunto; partecipazione alla Conferenza della Pace di Parigi; missioni all’estero); fu reggente il consolato di Bitoli; Console generale a Monastir, Belgrado, Gerusalemme e Nizza (agosto 1941); fu collocato a riposo dalla RSI con decreto del 15.3.1944: ASMAE, Personale, pacco 82, A 258, B-18/131, MAE-DG Personale, appunto per Ufficio Amministrativo ed altri, 61/5018/893, 5.5.1944 e sua memoria difensiva del 16.11.1944 dove a p. 5 rivendica l’opera svolta per far revocare l’espulsione da Rodi degli ebrei, decretata dal governatore De Vecchi, affermazione confermata dall’allegato 14, Omaggio delle Comunità Ebraiche della Palestina - Unione Universale delle Comunità Sefardite al conte Quinto Mazzolini, Gerusalemme, 25.5.1939). A fine 1943 risulta all’Ufficio Staccato del MAE a Roma, Sezione stralcio archivi, Ispettorato Collegi GILE (ASMAE, RSI, Busta 7, Organizzazione Ufficio staccato Roma, PCM-Barracu a Serafino Mazzolini, 7.12.1943, allegato 1, Roma-Sezioni stralcio, p. 2); prosciolto dalla Commissione di epurazione di 1° grado del MAE il 1°.12.1944; collocato a riposo, a decorrere dal 17.9.1954, col
titolo onorifico di ministro plenipotenziario di 1^. Morto il 16.6.1964; sepolto nella tomba di famiglia, al Verano, assieme al fratello Serafino. Vedi anche: ASMAE, RSI, 110, 9/7, Minelli, appunto dattiloscritto s.d., 11, Q. Mazzolini a C. Fecia di Cossato, 21.5.1945, per vicende successive all’8 settembre, tipiche di quei tempi ma tutte da verificare, che avrebbero coinvolto Quinto Mazzolini assieme a tale Dante Vannucchi (con notizie di: Pierino Galante, direttore dell’Albergo Ambasciatori, confinante con lo stabile del MCP; capo della polizia Tamburini; Susca; col. Reil, capo dello spionaggio tedesco in Francia; cap. Raedzek, capo della Gestapo in Francia; cap. Max Buholtz; cap. Kriegsmarine Sessler di Milano; questore Durante; console Orlandini; ministro Tamburini, Lussemburgo).
925 L’EIAR fu trasferita al Nord con direzione generale a Torino; presidente Ezio Maria Gray, direttore generale Cesare Rivelli (nato a Potenza 1°.1.1906 da Giuseppe e Rosalba Ambrosini, giornalista di “Il Messaggero”; vedi Buste 623 e 863). Rivelli curò il funzionamento di Radio Monaco; nell’ottobre 1943 il ministro Mezzasoma, con l’approvazione del Duce, gli chiese di trasferire questo incarico ai giornalisti Caprino e Profili e tornare in Italia dove sarebbe stato nominato direttore della “Gazzetta del Popolo”: ASMAE, RSI, 32, 8.5, telegramma in partenza 28225/70, 21.10.1943, MAE-Gabinetto Mazzolini a Cons. Gen. Monaco; idem c.s., 57/15, 27.11.1943.
950 G.S. Rossi, Mussolini ecc., cit., p. 425.
951 Gli studi EIAR di Milano in Corso Sempione, costruiti nel 1939, furono bombardati nel 1943. La redazione milanese di “Jerry’s Front”, programma per le forze armate britanniche in Italia, curato da Jim Barnes e Burlando e diretto da Goedell, era in Via Mascheroni, 6 e subì (4.8.1944) un attentato incendiario: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 1945, fol. 40. I redattori italiani erano affiancati da personale tedesco (col. Von Lilienfeld; George o Karl Goedell, ex-collaboratore dell’Ispettorato prima dell’8 settembre: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 30.11.1943): C.M. Mancini, Le carte ecc., cit., p. 58 segg.. I tedeschi trasmettevano anche da Busto Arsizio, utilizzando due trasmettitori prelevati a S. Palomba (Prato Smeraldo, sulla Via Ardeatina); avrebbe dovuto entrare in funzione alla fine di luglio 1944 e Jim Barnes intendeva trasmettere verso l’America, con la collaborazione di Burlando: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 12.5.1944. Nel corso del 1944 i tedeschi progettarono di trasmettere anche da Sesto Calende, dove esisteva (dal 1927) un centro EIAR adibito al controllo delle frequenze. Per le trasmissioni di Radio Baita nel biellese, del tenente Schu un austriaco appartenente alle SS: G. Pini, Itinerario tragico, cit., p. 235. Notizie su “Radio Tevere” in: S. Bertoldi, Salò, Milano, 1978, p. 306; G.S. Rossi, Mussolini ecc., cit., p. 524. Le trasmissioni in arabo non furono riprese: ASMAE, RSI, 5, Propaganda radio in lingua araba e Trasmissioni radiofoniche in lingua araba.
952 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 1943, 13.11.1943.
953 Burlando era un genovese: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 31.4.1944 e 24.1.1945. Dovrebbe essere Francesco Burlando: ACS, Carte Barracu, fasc. 271.2224.
954 ACS, Barnes, Cassetta 4, 5.6.1944.
955 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 23.7.1944; 4.8.1944.
956 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 23.9.1944.
957 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 12 e 27.12.1944.
958 Per la sorte subita dall’archivio della stazione di Fino Mornasco nella ritirata verso Povo di Trento: C. M. Mancini, Le carte ecc., cit., n. 465. Anche l’Ufficio Propaganda e Stampa delle Forze Armate repubblicane sembra effettuasse radiotrasmissioni indirizzate agli italiani prigionieri degli inglesi; erano organizzate dal magg. Raffaele Di Lauro con l’appoggio del Capo di Gabinetto del Ministero delle Forze Armate, Bocca. Poi il Di Lauro fu allontanato perché riconosciuto massone ed antifascista: L. Galli, Relazioni e appunti della Repubblica Sociale Italiana. Brescia 1943-1945, Brescia, a c. dell’autore, 2011, p. 44. Luciano Canfora, purtroppo, non indica dove ha reperito il testo di una trasmissione radiofonica repubblicana del 29.9.1943 che cita: La sentenza ecc., cit., p. 96, n. 2.
959 Irreperibile presso l’archivio del “Corriere della Sera”; probabilmente dopo il 25 aprile ci fu un’epurazione dell’archivio.
960 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 9 e 17.4.1945 (le prime cinque conversazioni di Jim Barnes furono registrate). La lettera di Croce, come Jim Barnes la chiama, potrebbe essere il discorso di Bari del 28.1.1944 o quello ricordato da A. Tamaro, Due anni ecc., cit., v. III, p. 354.
961 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario da 17 a 25.4.1945.
962 Credo si tratti di Carlo Mallia, ex ministro maltese della Giustizia (Città Vittoria di Gozo 1890- Roma 1960); vedi Busta 50, 1927, Franchigie telegrafiche; ASMAE, Gabinetto 1923-1943, Busta 1101.
963 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 19.4.1945.
964 E. F. Moellhausen, La carta perdente, Roma, 1948, p. 425; F. Bandini, Vita e morte segreta di Mussolini, Milano, 1978, p. 338, n. 5. Figlio del Ministro delle Colonie, Leopold S. Amery (nato Gorakhpur, 22.11.1873). John fu condannato per tradimento ed impiccato a Londra il 19.12.1945.
965 ACS, Archivio Barnes, Cassetta 4, Diario 13.11.1943.
966 Uno dei tre (gli altri erano Cesare Rivelli e Caprino) ai quali Berlino inizialmente affidò la concessione di Radio Monaco era Antonio Profili, già della redazione di “Il Littoriale”; nel marzo 1944 era rientrato a Milano dove faceva parte della direzione del Radio Giornale EIAR (Milano, Via Antonini, 50; ASMAE, RSI, Busta 32, 8.5, telegramma in Partenza, 28255/70, 21.10.1943, MAE Gabinetto Mazzolini a CG Monaco di Baviera e id.c.s. 57/15, 27.11.1943; Busta 101, 1998, Profili dott. Antonio, EIAR Radio Giornale Profili a Serafino Mazzolini, Milano 11.3.1944).
967 ASMAE, RSI, 32, 8.7, MAE-Segr. Gen. a MCP, 1/00347/49-23-1, 6.1.1944, parla di “...radio fascista di Monaco...”; idem c.s., 1/5174, 4.11.1944, parla di “...Sezione italiana radio del Reich...”.
968 ASMAE, RSI, 32, 8.7, Amb. Berlino Anfuso a MAE Gabinetto per il Duce, 25425 PR, 9.11.1943.
969 ASMAE, RSI, 32, 8.5, telegrammi in partenza MAE-Mazzolini a Cons. Gen. Monaco, 28225/70, 21.10.1943 e 57/15, 27.11.1943; 8.7, telegramma in partenza, 17.10.1943, MAE-Mazzolini a Amb. Berlino.
970 ASMAE, RSI, 3, appunto MAE-Gabinetto Mellini per MCP, 6.4.1945.
971 ASMAE, RSI, Personale, Busta 25, Eugenio Checchi. All’Ufficio Intercettazioni (Bollettino) del MCP lavorava il dianzi citato Gino Restelli: ASMAE, RSI, Buste 101, 1998; 203, 1211.
972 G. Pini, Itinerario tragico, cit., p. 151.
Claudio Maria Mancini, L’Archivio della Direzione Generale per la Stampa Estera del Ministero della Cultura Popolare nell’Archivio Storico-Diplomatico del MAE. Appunti di una prima ricerca, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, 2022
La sede romana dell’EIAR, in Via Asiago, fu occupata il 10 settembre, alle ore 19, dalle truppe tedesche, in conformità all’accordo intervenuto fra autorità militari italiana e tedesca per l’istituzione della città libera di Roma. In quella giornata le disposizioni impartite dal Ministero e dall’autorità militare all’ing. Raoul Chiodelli, <922 ai suoi collaboratori ed al personale militare incaricato della difesa degli impianti furono molte e contraddittorie: così, almeno, risulta dal processo verbale che quattro giorni dopo redassero i dirigenti EIAR coinvolti nella vicenda (Allegati 1 e 2). Inizialmente, sembrava che gli impianti EIAR dovessero continuare a funzionare regolarmente, a disposizione del Ministero. E s’ipotizzò la resistenza armata ad eventuali pretese dei tedeschi d’impossessarsene. Alla fine della giornata, invece, i Carabinieri, comandati dal tenente Di Donato, ebbero ordine di non opporre resistenza ed l’ispettore capo Michele Scammacca <923 chiese all’ing. Chiodelli di riattivare gli impianti manomessi e prestare assistenza tecnica ai tedeschi. L’ing. Chiodelli telefonò anche all’ex ispettore capo prof. Pession, forse, a titolo
personale, per avere consigli; e questi gli suggerì di adeguarsi, senza troppa fretta. Successivamente il capo di Gabinetto Quinto Mazzolini <924 confermò per iscritto le istruzioni di Scammacca. <925
[...] Quanto alla radio, le prime trasmissioni della RSI provennero, almeno così sembrò, da Radio Colonia mentre dal 12 settembre fu riattivata Radio Roma. <950 Successivamente si utilizzarono le sedi EIAR di Milano <951 e di altre città, fra le quali Firenze. <952 Il diario di Jim Barnes consente di sapere che nell’aprile 1944 Goedell trasmetteva da Roma il programma “Jerry’s Front”, dedicato alle truppe britanniche in Italia, ricco di musica jazz. Jim Barnes e Burlando contribuivano da Milano con un dialogo “...We are supposed to be two Englishmen chatting of an evening in their rooms in London. Burlando and I get a lot of fun out of this, but it takes a deal of invention. Burlando of course helps me a lot. Our stage names are “Fat” and “Jolly”. I’m “Fat”...”. <953 Quando Roma fu occupata, “...Jerry’s Front is off for the time being and the English programme, reduced to 10 minutes in the afternoon, can be tackled easily by Burlando amd Mersa [?],who is one of our new young men, shaping very well. He has a perfect cockney accent...”. <954 “Jerry’s Front” fu ripreso dagli studi milanesi di Via Mascheroni 6, dopo l’arrivo di Goedell al Nord, nel luglio 1944. <955 Nel settembre 1944, per sfuggire ai bombardamenti, il centro trasmissioni che produceva “Jerry’s Front” si trasferì in una villa di Fino Mornasco, vicino alla frontiera elvetica; <956 vi continuò a lavorare Jim Barnes e, talvolta, anche il figlio quattordicenne Adriano. <957 Il 25 aprile la redazione di Fino Mornasco ebbe disposizione di ritirarsi verso Povo di Trento, dove le trasmissioni avrebbero dovuto riprendere. <958 Pochi giorni prima della fine, Mussolini autorizzò la pubblicazione di un articolo di Jim Barnes sul “Corriere della Sera” <959 e la trasmissione per radio, anche senza l’accordo dei tedeschi, di altri articoli, del giornalista inglese, in risposta alla lettera di Croce. <960 Nei giorni immediatamente precedenti la sua tragica fine Mussolini indicò a Barnes l’idea alla quale le sue trasmissioni di propaganda avrebbero dovuto informarsi: follia di pretendere da parte alleata la resa incondizionata e di voler perseguire i criminali di guerra, rendendo più ostinata la resistenza dell’Asse. <961 Barnes lavorò freneticamente alle trasmissioni, che realizzò solo in parte, mentre fece progetti per altre dirette verso gli Stati Uniti alle quali avrebbero dovuto collaborare Luigi Villari, il maltese Mallia, <962 la signora Romeo e tale Salerni. <963
Durante un breve soggiorno nella RSI anche John Amery, il fascista inglese figlio del ministro inglese delle Colonie, sembra abbia tenuto conversazioni radiofoniche e conferenze a Milano e Torino. <964 Invece Ezra Pound non sembra abbia ripreso le sue conversazioni radiofoniche se rimase senza effetto la sua lettera a Mussolini che Jim Barnes ebbe modo di leggere, memorizzandola, sulla scrivania di Nino Sammartano, direttore della propaganda radiofonica del MCP: “... Duce, Non credo che è utile o necessario che la Radio sia il monopolio di Londra in lingua inglese. Potrei combattere loro infame propaganda. Non ho bisogno di un Ministero, ma senza un microfono ich kann nicht senden”. Commentò Jim Barnes: “...What a chap is Ezra! Quite priceless and probably more effective that a formal epistle...”. <965
Nell’ottobre 1943 il giornalista Rivelli assicurava il funzionamento di “Radio Monaco”, non sappiamo in quale veste, almeno quale redattore del giornale radio italiano. <966 Né è chiaro quale fosse la natura di questa radio, una sezione della radio tedesca o una struttura autonoma? <967 Certo è che per trasferirla da Monaco a Berlino, dove avrebbe dovuto operare in collaborazione con la Missione Militare italiana, secondo il desiderio di Mussolini, era necessario rivolgersi all’AA del quale era, evidentemente, uno strumento di propaganda. <968 Nominato direttore della “Gazzetta del Popolo” dal ministro Mezzasoma, con l’approvazione di Mussolini, fu chiesto a Rivelli di rientrare in Italia, dopo avere trasferito il suo compito ai giornalisti Caprino, Profili e, forse, Querel, inviati in Germania a questo scopo. <969 Contestualmente Mussolini manifestò il desiderio al governo di Berlino, prima tramite il figlio Vittorio, poi tramite il MAE di Salò, che “Radio Monaco” fosse trasferita a Berlino e che collaborasse con la Missione Militare Italiana. Il ministro Ruehle, dell’AA, rispose che già era stato deciso di portarla a Milano.
Il MCP proseguì nel servizio d’intercettazione delle stazioni estere e pubblicava un bollettino riservato d’ascolto. <970 Incaricato del Servizio Pubblicazioni della DG Stampa e Radio Estera fu l’ex redattore capo del “Fonobollettino Quotidiano Stampa Estera” (lo era stato dal febbraio 1943), Eugenio Checchi. <971 Direttore dell’Ente Stampa, con sede a Venezia, fu nominato Molino. <972
[NOTE]
920 ASMAE, Personale, Busta 82, A 258, B - 18/131, Dall’8 settembre 1943 al 5 giugno 1944, appunto di Q. Mazzolini, s.d., allegato alla memoria difensiva rivolta alla Commissione di epurazione di 1^ grado del MAE, 16.11.1944 (Allegato 114).
921 C. Senise, Quando ero Capo ecc., cit., p. 249. Sulle peripezie dei giornalisti detenuti a S. Gregorio e l’azione di Missiroli in loro difesa: G. Leto, Polizia segreta ecc., cit., p. 174.
922 Nato a Roma 29.3.1896, da Gaetano e Cecilia Gualdi; direttore generale dell’Unione Radiofonica Italiana-URI. (1926) e, poi (1928) dell’EIAR. Cavaliere del lavoro. Vedi: Chi è? 1940, p. 232.
923 Diplomatico, nato a Catania 30.10.1898. Consigliere di legazione e Vice direttore generale del Personale del MAE, sarà nominato membro della Commissione di epurazione al posto del ministro plenipotenziario Luigi Vidau, sospettato di compromissioni con il fascismo; subito dopo lo stesso Scammacca subirà la stessa sorte e il suo posto verrà preso da Giorgio Benzoni: D. Ivone, Raffaele Guariglia e la diplomazia epurata (1944-1946), Napoli, 2002, p. 80 e 81; F. Scarano, Raffaele Guariglia. L’uomo e il diplomatico al servizio dello Stato, Raito di Vietri sul Mare, 2002.
924 Arcevia, 23.9.1888, di Cesare e Elisabetta Pauselli, ufficiale di fanteria, medaglia d’argento al valor militare (Quiesca 27.5.1916); entrò in carriera consolare nel 1927 mediante concorso per titoli a 5 posti di reggente consolare (suoi titoli: la carriera militare ed il grado raggiunto; partecipazione alla Conferenza della Pace di Parigi; missioni all’estero); fu reggente il consolato di Bitoli; Console generale a Monastir, Belgrado, Gerusalemme e Nizza (agosto 1941); fu collocato a riposo dalla RSI con decreto del 15.3.1944: ASMAE, Personale, pacco 82, A 258, B-18/131, MAE-DG Personale, appunto per Ufficio Amministrativo ed altri, 61/5018/893, 5.5.1944 e sua memoria difensiva del 16.11.1944 dove a p. 5 rivendica l’opera svolta per far revocare l’espulsione da Rodi degli ebrei, decretata dal governatore De Vecchi, affermazione confermata dall’allegato 14, Omaggio delle Comunità Ebraiche della Palestina - Unione Universale delle Comunità Sefardite al conte Quinto Mazzolini, Gerusalemme, 25.5.1939). A fine 1943 risulta all’Ufficio Staccato del MAE a Roma, Sezione stralcio archivi, Ispettorato Collegi GILE (ASMAE, RSI, Busta 7, Organizzazione Ufficio staccato Roma, PCM-Barracu a Serafino Mazzolini, 7.12.1943, allegato 1, Roma-Sezioni stralcio, p. 2); prosciolto dalla Commissione di epurazione di 1° grado del MAE il 1°.12.1944; collocato a riposo, a decorrere dal 17.9.1954, col
titolo onorifico di ministro plenipotenziario di 1^. Morto il 16.6.1964; sepolto nella tomba di famiglia, al Verano, assieme al fratello Serafino. Vedi anche: ASMAE, RSI, 110, 9/7, Minelli, appunto dattiloscritto s.d., 11, Q. Mazzolini a C. Fecia di Cossato, 21.5.1945, per vicende successive all’8 settembre, tipiche di quei tempi ma tutte da verificare, che avrebbero coinvolto Quinto Mazzolini assieme a tale Dante Vannucchi (con notizie di: Pierino Galante, direttore dell’Albergo Ambasciatori, confinante con lo stabile del MCP; capo della polizia Tamburini; Susca; col. Reil, capo dello spionaggio tedesco in Francia; cap. Raedzek, capo della Gestapo in Francia; cap. Max Buholtz; cap. Kriegsmarine Sessler di Milano; questore Durante; console Orlandini; ministro Tamburini, Lussemburgo).
925 L’EIAR fu trasferita al Nord con direzione generale a Torino; presidente Ezio Maria Gray, direttore generale Cesare Rivelli (nato a Potenza 1°.1.1906 da Giuseppe e Rosalba Ambrosini, giornalista di “Il Messaggero”; vedi Buste 623 e 863). Rivelli curò il funzionamento di Radio Monaco; nell’ottobre 1943 il ministro Mezzasoma, con l’approvazione del Duce, gli chiese di trasferire questo incarico ai giornalisti Caprino e Profili e tornare in Italia dove sarebbe stato nominato direttore della “Gazzetta del Popolo”: ASMAE, RSI, 32, 8.5, telegramma in partenza 28225/70, 21.10.1943, MAE-Gabinetto Mazzolini a Cons. Gen. Monaco; idem c.s., 57/15, 27.11.1943.
950 G.S. Rossi, Mussolini ecc., cit., p. 425.
951 Gli studi EIAR di Milano in Corso Sempione, costruiti nel 1939, furono bombardati nel 1943. La redazione milanese di “Jerry’s Front”, programma per le forze armate britanniche in Italia, curato da Jim Barnes e Burlando e diretto da Goedell, era in Via Mascheroni, 6 e subì (4.8.1944) un attentato incendiario: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 1945, fol. 40. I redattori italiani erano affiancati da personale tedesco (col. Von Lilienfeld; George o Karl Goedell, ex-collaboratore dell’Ispettorato prima dell’8 settembre: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 30.11.1943): C.M. Mancini, Le carte ecc., cit., p. 58 segg.. I tedeschi trasmettevano anche da Busto Arsizio, utilizzando due trasmettitori prelevati a S. Palomba (Prato Smeraldo, sulla Via Ardeatina); avrebbe dovuto entrare in funzione alla fine di luglio 1944 e Jim Barnes intendeva trasmettere verso l’America, con la collaborazione di Burlando: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 12.5.1944. Nel corso del 1944 i tedeschi progettarono di trasmettere anche da Sesto Calende, dove esisteva (dal 1927) un centro EIAR adibito al controllo delle frequenze. Per le trasmissioni di Radio Baita nel biellese, del tenente Schu un austriaco appartenente alle SS: G. Pini, Itinerario tragico, cit., p. 235. Notizie su “Radio Tevere” in: S. Bertoldi, Salò, Milano, 1978, p. 306; G.S. Rossi, Mussolini ecc., cit., p. 524. Le trasmissioni in arabo non furono riprese: ASMAE, RSI, 5, Propaganda radio in lingua araba e Trasmissioni radiofoniche in lingua araba.
952 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 1943, 13.11.1943.
953 Burlando era un genovese: ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 31.4.1944 e 24.1.1945. Dovrebbe essere Francesco Burlando: ACS, Carte Barracu, fasc. 271.2224.
954 ACS, Barnes, Cassetta 4, 5.6.1944.
955 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 23.7.1944; 4.8.1944.
956 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 23.9.1944.
957 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 12 e 27.12.1944.
958 Per la sorte subita dall’archivio della stazione di Fino Mornasco nella ritirata verso Povo di Trento: C. M. Mancini, Le carte ecc., cit., n. 465. Anche l’Ufficio Propaganda e Stampa delle Forze Armate repubblicane sembra effettuasse radiotrasmissioni indirizzate agli italiani prigionieri degli inglesi; erano organizzate dal magg. Raffaele Di Lauro con l’appoggio del Capo di Gabinetto del Ministero delle Forze Armate, Bocca. Poi il Di Lauro fu allontanato perché riconosciuto massone ed antifascista: L. Galli, Relazioni e appunti della Repubblica Sociale Italiana. Brescia 1943-1945, Brescia, a c. dell’autore, 2011, p. 44. Luciano Canfora, purtroppo, non indica dove ha reperito il testo di una trasmissione radiofonica repubblicana del 29.9.1943 che cita: La sentenza ecc., cit., p. 96, n. 2.
959 Irreperibile presso l’archivio del “Corriere della Sera”; probabilmente dopo il 25 aprile ci fu un’epurazione dell’archivio.
960 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 9 e 17.4.1945 (le prime cinque conversazioni di Jim Barnes furono registrate). La lettera di Croce, come Jim Barnes la chiama, potrebbe essere il discorso di Bari del 28.1.1944 o quello ricordato da A. Tamaro, Due anni ecc., cit., v. III, p. 354.
961 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario da 17 a 25.4.1945.
962 Credo si tratti di Carlo Mallia, ex ministro maltese della Giustizia (Città Vittoria di Gozo 1890- Roma 1960); vedi Busta 50, 1927, Franchigie telegrafiche; ASMAE, Gabinetto 1923-1943, Busta 1101.
963 ACS, Barnes, Cassetta 4, Diario 19.4.1945.
964 E. F. Moellhausen, La carta perdente, Roma, 1948, p. 425; F. Bandini, Vita e morte segreta di Mussolini, Milano, 1978, p. 338, n. 5. Figlio del Ministro delle Colonie, Leopold S. Amery (nato Gorakhpur, 22.11.1873). John fu condannato per tradimento ed impiccato a Londra il 19.12.1945.
965 ACS, Archivio Barnes, Cassetta 4, Diario 13.11.1943.
966 Uno dei tre (gli altri erano Cesare Rivelli e Caprino) ai quali Berlino inizialmente affidò la concessione di Radio Monaco era Antonio Profili, già della redazione di “Il Littoriale”; nel marzo 1944 era rientrato a Milano dove faceva parte della direzione del Radio Giornale EIAR (Milano, Via Antonini, 50; ASMAE, RSI, Busta 32, 8.5, telegramma in Partenza, 28255/70, 21.10.1943, MAE Gabinetto Mazzolini a CG Monaco di Baviera e id.c.s. 57/15, 27.11.1943; Busta 101, 1998, Profili dott. Antonio, EIAR Radio Giornale Profili a Serafino Mazzolini, Milano 11.3.1944).
967 ASMAE, RSI, 32, 8.7, MAE-Segr. Gen. a MCP, 1/00347/49-23-1, 6.1.1944, parla di “...radio fascista di Monaco...”; idem c.s., 1/5174, 4.11.1944, parla di “...Sezione italiana radio del Reich...”.
968 ASMAE, RSI, 32, 8.7, Amb. Berlino Anfuso a MAE Gabinetto per il Duce, 25425 PR, 9.11.1943.
969 ASMAE, RSI, 32, 8.5, telegrammi in partenza MAE-Mazzolini a Cons. Gen. Monaco, 28225/70, 21.10.1943 e 57/15, 27.11.1943; 8.7, telegramma in partenza, 17.10.1943, MAE-Mazzolini a Amb. Berlino.
970 ASMAE, RSI, 3, appunto MAE-Gabinetto Mellini per MCP, 6.4.1945.
971 ASMAE, RSI, Personale, Busta 25, Eugenio Checchi. All’Ufficio Intercettazioni (Bollettino) del MCP lavorava il dianzi citato Gino Restelli: ASMAE, RSI, Buste 101, 1998; 203, 1211.
972 G. Pini, Itinerario tragico, cit., p. 151.
Claudio Maria Mancini, L’Archivio della Direzione Generale per la Stampa Estera del Ministero della Cultura Popolare nell’Archivio Storico-Diplomatico del MAE. Appunti di una prima ricerca, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, 2022