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mercoledì 20 settembre 2023

Nel dicembre del 1943 gli effettivi americani acquartierati in Inghilterra aumentano regolarmente


«Il 24 dicembre, di prima mattina, mi svegliarono per consegnarmi un messaggio del Ministero della Guerra, nel quale mi si comunicava che dovevo rientrare in Inghilterra per sostituire il Generale Paget al comando del XXI Gruppo d’Armate, che si preparava ad aprire un “secondo fronte” al di là della Manica. Sebbene mi dispiacesse dover lasciare l’8° Armata, fui naturalmente felice di essere stato prescelto per quel gran compito.[…]» <333
Il primo piano d’invasione fu battezzato con il nome di Round Up, e il suo progetto era stato messo in agenda fin dall’ingresso in guerra degli Stati Uniti. La prima data fissata per questo sbarco sarebbe stata la primavera del 1943, sia Stalin che l’opinione pubblica americana l’esigevano. I russi non erano però, all’epoca, riusciti a contenere l’avanzata tedesca e perciò l’apertura di un Secondo fronte avrebbe considerevolmente alleggerito la pressione della Wehrmacht sulle forze sovietiche. Inoltre, più lo sbarco fosse stato ritardato e più i tedeschi sarebbero stati pronti a difendersi. Le discussioni sull’argomento si svolgevano in clima tempestoso, tanto più che gli Stati Maggiori inglese e americano calcolavano già di rinviare l’invasione alla primavera del 1944, per dare priorità alle operazioni in Nord-Africa, cosa che i russi giudicavano già in ritardo se fosse avvenuto nella primavera dell’anno precedente. <334
I Capi di Stato Alleati nominarono quale capo di Stato Maggiore il Generale Morgan, che avrebbe dovuto essere a disposizione del Comandante Supremo, in attesa che colui che avrebbe avuto il comando venisse definitivamente designato. L’organizzazione che venne a formarsi prese il nome di COSSAC (Chief of Staff to the Supreme Allied Commander), e una volta costituiti i membri di essa, scelti fra ufficiali americani e inglesi, si incominciarono i lavori riguardanti la creazione del piano d’attacco alla fortezza europea.
Nel mese di luglio del 1943 il progetto generale inerente al complesso di operazioni, che va sotto il nome di Overlord, è pronto per essere sottoposto al varo dei Capi di Stato Maggiore Riuniti. <335 La data inizialmente prevista per lo sbarco sarebbe stata il 1 maggio del 1944: lo spostamento dei mezzi da sbarco per le forze d’assalto sarebbe dovuto essere limitato alle unità sufficienti per trasportare cinque divisioni. Un totale di ventinove divisioni sarebbero dovute essere disponibili per l’offensiva e tutto ciò sarebbe stato preparato seduta stante. Inoltre, due divisioni aviotrasportate sarebbero dovute essere impiegate nelle retrovie nelle ore precedenti allo sbarco, assieme ad altre due di fanterie che avrebbero, invece, dovuto giungere sul posto non appena fosse stato possibile. Sarebbero state dunque impiegate nove divisioni nei primi due giorni per consolidare la testa di ponte, mentre le restanti venti sarebbero intervenute nei giorni seguenti per iniziare la fase di penetrazione nell’entroterra. <336
Un fattore basilare di scelta del luogo di sbarco consiste nella necessità che la zona di sistemazione potesse contare su numerose ed efficienti vie di trasporto e di rifornimento. Si tratta infatti di un contingente di almeno trenta divisioni nei primi giorni, fino a crescere di un numero di circa cinque ogni mese. Per questi fattori, la regione che si presta di più a questo compito è quella del Passo di Calais, che presenta il notevole vantaggio di essere molto vicina alla costa inglese, facilitando l’appoggio aereo e lo spostamento di mezzi. D’altro canto quelle spiagge, purché favorevoli allo sbarco dal punto di vista logistico, mancano di facili e veloci sbocchi verso l’entroterra. Inoltre, fattore ancora più discriminante è il fatto che quella zona, data la sua vicinanza con l’Inghilterra, è la più fortificata e con il maggior numero di truppe nemiche di tutta la costa francese. <337
Un’altra zona d’interesse notevole è quella costituita dalla penisola del Cotentin. Quest’ultima ha a proprio vantaggio la presenza di due porti importanti come quello di Le Havre e Cherbourg, è inoltre a poche ore di macchina da Parigi e ha infine una percentuale di fortificazioni sensibilmente minore rispetto a Pas de Calais. A discapito di quest’area, però, vi sono la maggior distanza dalla Gran Bretagna e quindi una maggiore distanza sia per le navi sia per gli aerei, ma anche la sua conformazione geografica che avrebbe potuto creare nella peggiore delle ipotesi una vera e propria trappola per le truppe Alleate, nel caso l’esercito tedesco fosse riuscito a sfondare le prime fila e dunque ad accerchiare l’avversario. Infine, sempre a svantaggio delle coste normanne vi è il fattore meteorologico, queste zone sono soggette, poiché affacciate all’imbocco del canale della Manica e sull’oceano Atlantico a forti correnti e a periodiche mareggiate e temporali. <338
Alla fine dei giochi viene scelto che l’invasione sarebbe partita dalla Normandia; tenendo conto dei fattori sopra elencati, si preferisce attuare un’operazione logisticamente molto più complessa ma che, almeno sulla carta, all’occhio del nemico risulta da escludere. È un primo chiaro segno della prima fase delle successive operazione di deception intraprese dagli Alleati. L’attacco, come stabilito dal COSSAC, sarebbe stato lanciato unitamente a un bombardamento aereo e navale delle difese costiere, dopo di che, tre divisioni sarebbero dovute sbarcare sulle spiagge di Caen, seguite successivamente da due brigate corazzate. Allo stesso tempo, truppe aviotrasportate avrebbero dovuto conquistare la città di Caen, e nel mentre, truppe “speciali” avrebbero attuato operazioni di sabotaggio lungo le difese costiere e lungo i ponti sui fiumi. In base a questo piano iniziale, le forze Alleate avrebbero poi di seguito attuato una spinta verso sud-ovest nel tentativo di prendere il porto di Cherbourg e di conquistare zone adatte per la costruzione di aeroporti. <339
Entro due settimane dall’attacco iniziale sarebbe stato possibile far sbarcare diciotto divisioni e contare sull’uso di circa quattordici aeroporti dai quali avrebbero potuto operare almeno trenta squadriglie di caccia. Le operazioni successive basate su questo piano sarebbero state necessariamente soggette all’entità della reazione nemica. Se le forze tedesche si fossero dimostrate deboli, si sarebbe potuto tentare un’avanzata immediata verso Rouen. Appena sistemate le linee di comunicazione e riorganizzato le truppe, si sarebbe potuto dare il via alle operazioni contro Parigi. Questo in linea generale è il piano d’invasione proposto per l’assalto decisivo contro l’Europa occupata. <340
«Apparentemente non c’erano idee chiare circa il modo di sviluppare le operazioni, dopo che le armate fossero state sbarcate in Normandia. Ci si proponeva di aprire un nuovo teatro di guerra sul continente europeo. La campagna investiva l’intero problema della condotta delle operazioni offensive sul territorio dell’Europa occidentale, con l’obiettivo finale di distruggere la Germania.[…] Per quanto era a nostra conoscenza a quell’epoca, in Francia erano dislocate più di cinquanta divisioni tedesche, alcune delle quali corazzate. La sera del giorno X ci saremmo trovati duramente impegnati contro almeno sei di queste divisioni. Non potevamo correre rischi, se avessimo fallito in Normandia, la guerra si sarebbe trascinata ancora per anni.» < 341
Nel dicembre del 1943 gli effettivi americani acquartierati in Inghilterra aumentano regolarmente. Lo Strategic Air Command americano e la RAF si avviano verso l’incontrastato dominio dei cieli, nel mentre i sommergibili tedeschi hanno perduto la battaglia nell’Atlantico, consentendo così agli Alleati di avere un quasi totale controllo anche dei mari.
Il piano d’invasione conta già diverse teste, ma fra di loro manca ancora la più importante, quella che avrebbe guidato il tutto. All’epoca in cui si sperava di effettuare lo sbarco nella primavera del 1943, la logica avrebbe voluto che il Comandante Supremo sarebbe stato un inglese. In effetti, alla fine del 1942, le truppe americane nell’isola britannica erano appena, si fa per dire, 250 mila; ma quando lo sbarco viene previsto per il maggio del 1944 le cose mutano, nel periodo successivo le truppe statunitensi sarebbero aumentate a 1 milione e 500 mila, con 750 mila tonnellate di materiale americano al mese, cifra destinata di volta involta ad aumentare.
Appare sempre più evidente che gli americani sarebbero stati in grado di sostenere, così come in ogni resto del mondo, uno sforzo maggiore rispetto agli inglesi. Tenuto conto del contributo rispettivo delle due nazioni, la massima carica sarebbe spettata a un americano, una rivendicazione che Washington è disposta ad avanzare onde evitare ritrattazioni da parte di Londra.
«Benché abbiano approvato controvoglia l’operazione, manca il cuore: ci vorrebbero più fede, più vigore e indipendenza di quelli che si possa sperare di trovare in un comandante britannico per superare le difficoltà di un’operazione nata in un clima ufficiale come quello. Penso perciò che sia giunto il momento, per voi, di decidere che sia il vostro governo ad assicurare la responsabilità della direzione di questa grande e ultima fase della guerra europea che ci attende
[…] Quasi due anni fa i britannici ci hanno offerto il comando. Penso che adesso sia nostro dovere accettarlo e persino insistere per ottenerlo.» <342
Siccome il comando sarebbe stato affidato a un americano, i tre posti di comando a lui subordinati sarebbero stati occupati da tre ufficiali britannici. Tutte le forze terresti sono in un primo tempo messe alle dipendenze del 21° Gruppo d’Armate, alla cui direzione era inizialmente nominato il Generale Paget, un abile preparatore di truppa che non aveva però sufficiente esperienza di guerra e viene dunque sostituito dal Generale, già vittorioso a El-Alamein, Bernard Montgomery il 25 dicembre 1943. Durante la conferenza di Québec, il Comando Supremo nomina il Maresciallo dell’aria Leigh-Mallory alla testa dell’aviazione e l’Ammiraglio Little come comandante della marina, quest’ultimo sarà poi sostituito nell’ottobre dello stesso anno dall’Ammiraglio Ramsey.
Per ciò che concerne gli americani: il Generale Bradley ottiene il comando della 1° Armata americana e del futuro 1° Gruppo d’Armate, l’Ammiraglio Kirk viene chiamato a dirigere le forze navali americane, il Generale Lee avrebbe continuato a coordinare le questioni d’intendenza e infine il Generale Patton avrebbe assunto il comando della 3° Armata americana nelle settimane successive allo sbarco. <343
Alla conferenza del Cairo e di Teheran, Churchill aveva dato il suo accordo in tal senso, la decisione ormai dipende solo da Roosevelt, che esita fra la nomina del Generale Marshall e quella del Generale Eisenhower. Se Marshall lasciasse il Comando Centrale Supremo, quell’istituzione perderebbe il miglior sostenitore di Overlord, un lusso che gli Stati Uniti non si possono permettere, se invece continuasse a mantenere il suo ruolo, assumendo insieme la carica di Comandante Supremo in Europa e dunque dello sbarco, renderebbe conto delle sue azioni solo a se stesso. Se infine Eisenhower sostituisse, tanto al CCS quanto alla direzione dello Stato Maggiore delle forze armate, Marshall si troverebbe agli ordini di un suo vecchio sottoposto. <344
Per questo motivo gli americani risolvono la cosa nel modo più semplice, fanno una stima delle capacità basta su quattro categorie principali e con una votazione da 1 al 20.

Fonte: Alessandro Berti, Op. cit. infra

L’analisi dà una parità del punteggio. Con quale criterio scegliere allora? Come ogni sistema decisionale americano, si decide di utilizzare il criterio del premiare il più giovane. Viene scelto Eisenhower che all’epoca ha 53 anni, dieci in meno del suo corrispettivo. <345
«In early December, i had received word the President would return to the United States throught aour area. I went to Tunis to meet him. A few hours before his arrival i received a somewhat garbled rediogram from General Marshall that discussed some administrative details incident to my forthcoming change in assignment. When he wrote the message General Marshall apparently assumed that i had already received specific information concerning the new assignment throught staff channels. But, lacking such information, i was enable to deduce his meaning with certainty. The President arrived in midafternoon and was scarcely seated in the automobile when he cleared up the matter with one short sentence. He said: «Well Ike, you are going to command Overlord.»» <346
Il 7 dicembre 1943 il Generale Dwight Eisenhower è nominato comandante del Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force (SHAEF), ossia il Comando Supremo della Forza di Spedizione Alleata, prendendo così il controllo globale delle truppe Alleate in Europa, come suo comandante di Stato Maggiore viene confermato il Generale americano Bedell-Smith, e come suo vice-comandante sceglie il Maresciallo dell’aria inglese Tedder.
«I was happy to secure Air Chief Marshal Tedder as my deputy for Overlord. In the Mediterranean he had won the respect and admiration of all his associates not only as a briliant airman but as staunch supporter of the allied principle as practiced in that command. Authority was also granted to take along my chief of staff, General Smith, without whose services it would have been difficult to organize a staff for the conduct of a great allied operation.» <347
Se per la maggior parte delle alte cariche militari non ci sono grosse problematiche, alcuni ufficiali di comando sono invece un’inesauribile fonte di problemi, uno su tutti George Patton. Tra gli scandali che Patton suscita vi è lo schiaffo dato a un soldato, con l’accusa di essere un fannullone, mentre questo era in visita a un ospedale durante la campagna di Sicilia <348; un altro scandalo è quando il 25 aprile, il “Generale d’acciaio” commette un’altra gaffe. Invitato a pronunciare un discorso per l’inaugurazione di un centro di accoglienza per anziani, afferma che: «l’incontestabile destino degli inglesi e degli americani, appena finita la guerra, sarebbe stato quello di dirigere il mondo.» <349, come facile immaginare quell’affermazione non piacque né agli Stati Alleati né tanto meno ai sovietici.
Quando Eisenhower e il suo Stato Maggiore giungono a Londra il 15 gennaio 1944 per subentrare al COSSAC, studiano il piano del Generale Morgan e ne accettano la logica, eccettuata la consistenza degli effettivi coinvolti: gli alti comandi responsabili, sia britannici che statunitensi, si trovano d’accordo nell’affermare che è imperativo ampliare il fronte d’invasione con un attacco portato da cinque divisioni, perciò chiedono e ottengono l’assegnazione di numerosi altri mezzi da sbarco. Al contrario di Morgan, che per mancanza di risorse aveva bocciato una possibile estensione del fronte verso ovest, scartando la penisola del Cotentin a causa dei vasti territori allagati nell’entroterra, Eisenhower opta per impiegare in quest’area truppe aviotrasportate, incaricate di occupare gli argini delle zone allagate e facilitare l’avanzata delle truppe provenienti dalla spiaggia.
Il 21 gennaio, il Generale Montgomery perfeziona il piano di attacco precedentemente abbozzato dal COSSAC e delinea la nuova impostazione del piano che, nelle settimane successive, sarebbe stato trasformato in ordini operativi per le armate Alleate. Sulla destra, gli statunitensi avrebbero dovuto puntare su Cherbourg, Brest e i porti della Loira; sulla sinistra, i britannici e i canadesi avrebbero impegnato il grosso del nemico sopravveniente da est e da sud-est. <350
[NOTE]
333 Montgomery, Memorie, Cit. p. 247.
334 Bertin, La vera storia dello sbarco in Normandia, p. 50.
335 Eisenhower, Diario di guerra, p. 17.
336 Ibidem.
337 Ivi, p. 18.
338 Ambrose, D-Day. Storia dello sbarco in Normandia, p. 72.
339 Eisenhower, Diario di guerra, p. 19.
340 Ivi, pp. 20-21.
341 Montgomery, Memorie, Cit. p. 267.
342 H. L. Stimson, capo del War Deparment, in riferimento a una sua lettera a Roosevelt prima della conferenza di Québec. Wieviorka, Lo sbarco in Normandia, Cit. p. 70.
343 Ivi, pp. 70-71.
344 Ibidem.
345 Bertin, La vera storia dello sbarco in Normandia, p. 68.
346 Eisenhower, Crusade in Europe, Cit. pp. 234-235.
347 Ivi, Cit. p. 239.
348 Brown, Una cortina di bugie, p. 560.
349 Patton sulle sorti politiche mondiali post guerra. Wieviorka, Lo sbarco in Normandia, Cit. p. 77.
350 Eisenhower, Diario di guerra, pp. 26-27.
Alessandro Berti, Dalla poesia di Verlaine alla rete di Garbo: l’importanza delle operazioni di deception per la riuscita dello sbarco in Normandia, Tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, Anno Accademico 2016-2017