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giovedì 22 febbraio 2024

Il supporto americano a Pinochet


Il 16 settembre 1973 apparve sul Washington Post un articolo che accusò gli Stati Uniti di aver condotto una campagna di pressioni economiche contro il Cile, campagna che portò alla caduta di Allende. <266 Il Dipartimento di Stato elaborò un documento, che sottopose a Kissinger, nel quale fu respinta l’accusa del Washington Post. Innanzitutto il documento specificò come gli Stati Uniti non condussero una guerra economica contro il Cile ma che la difficile situazione economica del Cile fu la conseguenza di politiche economiche chiaramente errate. Non furono effettuati embarghi al commercio e il governo statunitense continuò ad erogare normalmente i piccoli prestiti bilaterali rimanenti. Nonostante il continuo desiderio di vedere il governo Allende crollare, il governo statunitense non intraprese alcuna azione contro il governo cileno che non può essere giustificata all’interno delle norme di diritto internazionale bancario o commerciale e non produsse alcuna politica con l’intento diretto di promuovere un colpo di Stato. <267 William J. Jorden del NSC specificò come le ulteriori richieste di prestiti da parte del Cile furono respinte per questioni economiche e non politiche; il Cile aveva contratto enormi debiti con gli Stati Uniti. <268 Invece, per quanto riguarda l’accusa dell’utilizzo di strumenti internazionali; ovvero la Banca Mondiale, la Banca Interamericana per lo Sviluppo e altre istituzioni bancarie; per indebolire l’economia cilena, il Dipartimento di Stato ritenne questa accusa palesemente falsa. 'The international institutions cited are independent bodies which have their own lending criteria and have sufficient experience in this field to formulate their own judgments'. <269
Possiamo dire però che le azioni economiche statunitensi crearono degli ostacoli al governo Allende anche se non ne furono la causa principale che portò al colpo di Stato.
Semmai, il colpo di Stato derivò da un generale accumulo di insoddisfazione e dalla percezione del caos presente nel Paese che spinsero i militari ad agire. <270
Certamente gli Stati Uniti contribuirono a creare quel caos finanziando i partiti d’opposizione, alcune organizzazioni private di destra e soprattutto sostenendo economicamente i maggiori scioperi che si tennero tra il 1972 e il 1973; primo fra tutti lo sciopero dei camionisti. Un ruolo rilevante lo ebbe l’American Institute for Free Labour Development (AIFLD). Il presidente della Sociedad Fomento Fabril, Orlando Saez, ricordò: ' Sono stati depositati dollari per noi in cinque conti che avevamo in Europa, negli Stati Uniti e in America Latina '. <271 Molti di questi soldi molto probabilmente provenivano dagli Stati Uniti ma si cercò di nascondere il più possibile la fonte. A fine 1972, un gruppo di leader sindacali andarono in Virginia a seguire una sorta di addestramento “economico” presso l’AIFLD. Inoltre, ex capi di scioperi dei colletti bianchi frequentarono corsi di economia avanzata del lavoro presso un’università di Washington DC. Prats disse ad un giornalista che la IIT, società statunitense di telecomunicazioni, versò 400.000 dollari per lo sciopero dei propri lavoratori dopo un incontro con gli industriali cileni in Argentina. <272
Il Congresso americano, subito dopo il golpe, avviò un’indagine per fare chiarezza circa il coinvolgimento degli Stati Uniti negli avvenimenti Cile. Davanti alla sottocommissione della Camera per gli Affari Interamericani, l’assistente segretario di Stato per gli Affari Interamericani, Kubisch affermò esplicitamente che ' it is untrue to say that the United States Government was responsible either directly or indirectly for the overthrow of the Allende Regime'. <273
Alla domanda se il governo degli Stati Uniti aveva saputo qualcosa sul colpo di Stato o se erano state prese delle decisioni da parte del NSC in merito alla posizione degli Stati Uniti nel dare incoraggiamento o sostegno ai gruppi di opposizione, Kubisch rispose negativamente. ' In my judgment .., I think it would be a mistake to think that the United States did anything that had any kind of significant impact on what has happened in Chile. I do not exclude the possibility that there were some small program or activities that within the United States Government there was sponsorship of, but compared to what the situation was in Chile, compared to what has happened - and taken in the context of what has happened in Chile - I would say they were insignificant or nearly insignificant, what I know of them '. <274 ' Our policy in recent months was - as far as Chile was concerned—not to do anything to bring about the overthrow of Allende '. <275 Il vice segretario Shlaudeman aggiunse che ' Despite pressures to the contrary, the United States Government adhered to a policy of nonintervention in Chile’s internal affairs during the Allende period. That policy remains in force today'. <276 Politica confermata da vari documenti risalenti ai due anni precedenti al colpo di Stato tra cui il memorandum del vicedirettore per il Coordinamento, Ufficio di Intelligence e Ricerca, McAfee, inviato al direttore delle operazioni Gardner, in cui consigliò di “tenersi alla larga” da un colpo di Stato. <277
Prima della testimonianza davanti alla Camera, il 20 settembre, si svolse una riunione tra la CIA e l’ARA in cui il rappresentante della CIA, Philips, autorizzò Kubisch ad affermare che nessun elemento della CIA era stato coinvolto nel colpo di Stato e che nel caso in cui gli fosse stato chiesto delle attività della CIA, Kubish avrebbe dovuto riferire i suoi interrogatori all’Agenzia. <278 La CIA infatti fu l’autore e il maggior decisore delle attività attuate in Cile, con l’appoggio di Nixon e Kissinger. La CIA fu molto attenta nell’evitare l’apparenza di favorire un colpo di Stato tant’è che ebbe difficoltà nel prevedere i tempi e la natura del colpo di Stato. Sembrerebbe che un primo contatto diretto tra gli Stati Uniti e i golpisti si ebbe il 10 settembre 1973, quando la CIA riferì a Kissinger che un contatto nell’esercito cileno aveva incontrato un agente della CIA per comunicare agli Stati Uniti l’intenzione di compiere il colpo di Stato l’11 settembre. Inoltre, chiese se gli Stati Uniti fossero pronti a fornire sostegno al golpe. L’agente statunitense rispose che l’azione panificata contro il Presidente Allende fu un’operazione esclusivamente cilena. <279 Il direttore della Central Intelligence Agency, Colby rassicurò Kissinger che ' The Santiago Station would not be working directly with the armed forces in an attempt to bring about a coup nor would its support to the overall opposition forces have this as its objective '. <280 Kissinger non rispose a questo memorandum, probabilmente perché non ci fu il tempo sufficiente per una nuova direttiva prima dell’esecuzione del colpo di Stato. Kubisch, qualche giorno dopo il colpo, in un incontro tra l’ARA e la CIA, disse che ' all here were aware of the possibility but that it was not accurate to say that the Government had received a clear indication that a coup was about to be triggered '. <281 Riportò anche che il giorno dopo il colpo di Stato, un leader cileno, il cui nome non fu specificato, affermò all’Ambasciata statunitense in Cile che avevano specificamente deciso di nascondere le informazioni sulle tempistiche del colpo di Stato. Se fosse veritiera o meno la rivelazione di Kubisch non lo si può sapere e allo stesso modo, non si può escludere che Kissinger, informato sulla situazione in Cile, abbia preferito tenere all’oscuro l’intera amministrazione.
Interessante però è la trascrizione di una conversazione telefonica tra Kissinger e Nixon in cui emerge chiaramente come in realtà gli Stati Uniti contribuirono notevolmente alle dinamiche che portarono al colpo di Stato. Parlando proprio del rovesciamento del governo Allende, Nixon disse chiaramente ' our hand doesn’t show on this one though ' e Kissinger rispose ' We didn’t do it. I mean we helped them, created the conditions as great as possible '. <282 Alla luce di questa conversazione è difficile sostenere la tesi portata avanti da Kubish secondo la quale gli Stati Uniti non avevano avuto nulla a che fare con il colpo di Stato. Sicuramente sia per l’immagine interna degli Stati Uniti, sia per quella internazionale la soluzione più corretta fu quella di insabbiare le accuse e continuare a negare: ' I do want to give you this assurance: first, we did nothing to oppose the election of Mr. Allende in 1970 or to support his opponents in that election; second, we never - in any shape or form - supported any move at any time to overthrow the legal government of Chile. We did not encourage or back any coups '. <283
[NOTE]
266 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume E-16, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2015, document n°149, Memorandum from William J. Jorden of the National Security Council Staff to the President’s Assistant for National Security Affairs (Kissinger).
267 K. Gustafson, op.cit., p. 223.
268 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume E-16, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2015, document n°149, Memorandum from William J. Jorden of the National Security Council Staff to the President’s Assistant for National Security Affairs (Kissinger).
269 Ibidem.
270 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume XXI, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2014, document n°353, Minutes of a Meeting of the Washington Special Actions Group.
271 J. Haslam, op. cit., p 193.
272 Ibidem.
273 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume E-16, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2015, document n° 141, Excerpts from Testimony Before Congress by Assistant Secretary of State for Inter-American Affairs (Kubisch) and the Deputy Assistant Secretary of State for Inter-American Affairs (Shlaudeman).
274 Ivi, p. 730.
275 Ibidem.
276 Ivi, p.731.
277 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume XXI, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2014, document n° 344, Memorandum from the Deputy Director for Coordination, Bureau of Intelligence and Research (McAfee) to Director of Operations, Bureau of Intelligence and Research (Gardner).
278 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume XXI, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2014, document n° 362, Memorandum from the Director of Operations Policy, Bureau of Intelligence and Research (Gardner) to Deputy Director for Coordination, Bureau of Intelligence and Research (McAfee).
279 K. Gustafson, op.cit., p 222.
280 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume XXI, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2014, document n°342, Memorandum from Director of Central Intelligence Colby to the President’s Assistant for National Security Affairs (Kissinger) and the Assistant Secretary of State for Inter-American Affairs (Kubisch).
281 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume XXI, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2014, document n°354, Memorandum from the Deputy Director for Coordination, Bureau of Intelligence and Research (McAfee) to the Director of Operations Policy, Bureau of Intelligence and Research (Gardner).
282 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume XXI, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2014, document n° 357, Transcript of a Telephone Conversation Between the President’s Assistant for National Security Affairs (Kissinger) and President Nixon.
283 Foreign Relations of the United States, 1969-1976, Volume XXI, Chile 1969-1973, Washington, US Government printing office, 2014, document n° 356, Memorandum from William J. Jorden of the National Security Council Staff to the President’s Assistant for National Security Affairs (Kissinger).
Chiara Turconi, L'amministrazione Nixon e il Cile dall'elezione di Allende al colpo di stato militare (1970-1973), Tesi di laurea, Università degli Studi di Padova, Anno Accademico 2022-2023