Nel panorama degli editori rilevati nella mappatura non mancano infine le case editrici tout court, dalle minori a quelle di cultura, ai grandi marchi protagonisti del sistema editoriale dell’epoca. Sebbene le pubblicazioni in esame occupino una parte spesso infinitesimale dei rispettivi cataloghi, la loro presenza appare indicativa di come, negli anni trenta, l’arte contemporanea cominci ad assumere un preciso peso non solo nella cultura coeva ma nella stessa industria culturale; non è infatti un caso che entri di diritto anche nella manualistica e nelle grandi opere, come risulta dalla produzione delle case specializzate in questo settore.
Puntando l’obiettivo sulla compagine delle società coinvolte, per prima va menzionata la Hoepli, editrice libraria che con il proprio marchio fa uscire diverse monografie e tre collezioni espressamente dedicate all’arte contemporanea. Si tratta forse di capitoli non centrali ma altamente significativi, soprattutto nel decennio 1930, nella costruzione di un catalogo “d’orientamento tecnico-scientifico” che tuttavia non trascura, “con l’eccezione dei romanzi, quasi ogni campo dell’editoria” <458.
Lo svizzero Ulrico Hoepli, come noto, esordisce a Milano all’inizio del 1872 mostrando da subito, attraverso una vocazione enciclopedica alla diffusione del sapere, il proprio ruolo di “editore organico” <459 alla modernità <460. Se la sua casa non manca di dedicarsi alle arti sin dalla fondazione <461, nel quadro di questi sviluppi non va trascurata la parallela attività della libreria, aggiornata alle novità internazionali e con una prestigiosa sezione antiquaria, nonché il decisivo influsso esercitato da Giovanni Scheiwiller. Storico collaboratore, dal 1930 procuratore della libreria, è quest’ultimo il responsabile, insieme al successore di Ulrico, il nipote Carlo Hoepli, del rinnovato indirizzo editoriale del settore arte sostenuto dalla casa a partire dai primi anni trenta, che parallelamente si cimenta anche nella stampa periodica con il lancio di riviste come “Sapere” e “Cinema”.
All’apertura del decennio si assiste infatti a una decisa sterzata in senso moderno, sia della progettualità sia delle scelte, che oltre all’ambito delle arti figurative investe quello della cultura architettonica. È del 1932 la pubblicazione del capitale libro di Alberto Sartoris, con prefazione di Le Corbusier, "Gli elementi dell’architettura funzionale", mentre nel 1936 viene inaugurata la collezione dei “Quaderni della Triennale”, palestra di affermazione degli architetti della nuova generazione razionalista <462.
Il 1935 segna il passaggio alla Hoepli delle due storiche collane di Scheiwiller “Arte Moderna Italiana” e “Arte Moderna Straniera” <463, iniziativa che, come discusso <464, rappresenta realisticamente una deliberata strategia della casa editrice tesa a ridefinire nel solco di nuove esigenze e sensibilità il proprio catalogo. All’anno successivo, del resto, il medesimo in cui Carlo Hoepli subentra alla direzione <465, risalgono gli accordi tra quest’ultimo e Mario Broglio, fondatore di “Valori Plastici”, per riprendere la pubblicazione dell’omonima collana dedicata ai maestri dell’arte del passato <466.
A quelle date, tuttavia, l’attenzione della Hoepli sembra essere rivolta soprattutto alla cultura artistica contemporanea, come dimostrano non solo le due collezioni già citate ma la pubblicazione di diverse monografie, tra cui i fondamentali volumi di Vincenzo Costantini, "Pittura italiana contemporanea. Dalla fine dell'800 ad oggi" e di Lamberto Vitali, "L'incisione italiana moderna", entrambi usciti nel 1934, o ancora lo studio di Gino Severini "Ragionamenti sulle arti figurative", 1936 <467. A monte di questo percorso un altro notevole progetto, ovvero l’avvio, nel 1933, della collana “Art Italien Moderne” <468 in coedizione con Chroniques du Jour, impresa editoriale di punta del milieu parigino presentata sul “Bollettino della Galleria del Milione” come modello della moderna editoria d’arte <469. Fondate nel 1928 da Gualtieri di San Lazzaro a seguito dell’interruzione della prima serie dell’omonima rivista artisticoletteraria, sostenuta da Léopold Zborowsky, le edizioni Chroniques du Jour offrono un catalogo librario di pregio che si articola in diverse collezioni, tutte dedicate ai maggiori artisti contemporanei <470. Con “Art Italien Moderne”, su iniziativa di Scheiwiller Hoepli si fa promotrice di una seminale apertura del sistema di pubblicazioni d’arte contemporanea italiano al circuito internazionale, confermandosi tra gli editori che offrono un contributo di pregnante rilevanza alla diffusione delle nuove espressioni figurative.
Un altro editore libraio di lungo corso è Sperling & Kupfer, casa di Stoccarda che nel 1925 riavvia la sede milanese andata distrutta durante la prima guerra mondiale <471. Storicamente specializzata nella pubblicazione di opere tecnico-scientifiche, alla fine degli anni venti amplia la propria produzione introducendo in catalogo il filone letterario, con una puntuale attenzione per la narrativa scandinava <472. Nel 1930 pubblica "Luigi Chiarelli pittore" <473, moderna monografia d’artista di spiccata cura grafica con testi in italiano e in francese.
Una giovane editrice sensibile alla divulgazione della cultura artistica si rivela essere la Ceschina. Dedita essenzialmente alla scoperta di nuovi scrittori e narratori, è altresì responsabile dell’ambiziosa "Enciclopedia delle moderne arti decorative italiane" diretta da Guido Marangoni, avviata lo stesso anno della sua fondazione, nel 1925 <474. Nel decennio 1930 pubblica inoltre diversi libri consacrati ad artisti italiani contemporanei, dalle opere letterarie di sapore autobiografico "Il pittore volante" di Anselmo Bucci e "I racconti del pittore Gervasio" di Giulio Cisari, ai quaderni di disegni di Mario Vellani Marchi e Bino Sanminiatelli <475.
Nel panorama dell’editoria di cultura non manca poi quella cattolica, già emersa sul piano nazionale a partire dagli anni venti <476 e significativamente presente anche nella mappatura. La società editrice Vita e Pensiero, voluta da padre Agostino Gemelli <477, ricorre con ben due titoli dedicati all’arte contemporanea, "Novecento" di Francesco Casnati, 1932 e "Lo spirito religioso e il Novecento" di Eva Tea, 1936 <478, entrambi usciti nella collezione “I quaderni del cattolicesimo contemporaneo” <479.
In questo sintetico excursus tra i dati del repertorio si incontrano anche i colossi dell’editoria di consumo come Mondadori e Rizzoli, proprietari di grandi testate periodiche la cui ascesa si consuma negli anni trenta <480. Nello specifico, la presenza di Mondadori <481 si identifica, oltre che con la firma dell’Accademico d’Italia Ugo Ojetti <482, con due volumi di arte e propaganda a cura di Francesco Sapori <483. Appare calzante ricordare, a questo proposito, che se “l’editoria milanese dimostra un sostanziale allineamento al fascismo” <484, e di contro la grande maggioranza delle aziende italiane promuove una serie di iniziative editoriali di sostegno al regime, benché non identificabile con un’editoria di esplicita propaganda la produzione Mondadori non manca di mostrarsi organica al nuovo ordine politico <485. In riferimento alle arti il catalogo librario della casa editrice rimane dunque sostanzialmente indifferente ai nuovi valori figurativi contemporanei, orientandosi con più decisione - in linea con i personali interessi collezionistici di Mondadori <486 - alla divulgazione di opere e artisti dell’Ottocento, ai quali dedica ambiziosi progetti editoriali come la citata collezione intitolata ai “Maestri della pittura italiana dell’Ottocento”, avviata nel 1932 <487.
Lo stesso può dirsi per Rizzoli <488, che pure si dedica con assiduità alle arti nel solco della sua “prima iniziativa continuativa”, verosimilmente una serie di cataloghi di esposizione e di vendita della Galleria Scopinich (dal 1927), più tardi della Galleria Dedalo (dal 1933 al 1942) <489. Se infatti non manca di pubblicare grandiosi volumi dedicati a celebri artisti ottocenteschi, come quello su Giuseppe Mentessi o sull’atelier di Boldini <490, la produzione libraria dedicata all’arte del Novecento negli anni trenta risulta pressoché nulla - in controtendenza con l’opera di divulgazione parallelamente condotta sulle pagine dei settimanali illustrati di proprietà della casa editrice <491 - limitandosi di fatto alla monografia di Alfeo Bedeschi a firma di Aldo Spallicci e all’autobiografia di Carlo Carrà "La mia vita", uscita nel 1943 nella collana “Il Cammeo” <492 ad aprire la strada al genere delle memorie dei grandi
maestri della pittura contemporanea <493.
Il nuovo, dinamico spirito imprenditoriale di questi marchi editoriali assorbe il vecchio modello di storiche case milanesi quali Sonzogno e Treves, anch’esse rilevate con qualche occorrenza nel lavoro di mappatura. Da tempo specializzata in una produzione eclettica che passa dai romanzi ai testi enciclopedici, dalle strenne illustrate ai libri di viaggio, sino ai periodici, tra anni venti e trenta la prima cede ormai il passo alle più recenti forze, non senza tentare di adeguare la propria tradizione democratico-popolare al nuovo clima politico <494.
Nella longeva collana della “Biblioteca del Popolo”, avviata negli anni settanta dell’Ottocento, trova spazio "Il Futurismo. Ideologia, realizzazioni e polemiche del movimento futurista italiano", uscito a cura di Fillia nel 1932 <495. Anche la gloriosa Treves, tra le cui firme di punta si incontra ancora una volta l’influente Ugo Ojetti, negli anni trenta risulta in pieno declino. Non dissimile da quello Sonzogno, il suo catalogo <496 trova spazio per l’arte moderna con un rassicurante titolo di taglio memorialistico, la fortunata biografia di Libero Andreotti a cura di Enrico Sacchetti, uscita nel 1936 e nel 1940 ripubblicata da Garzanti <497 che a quella data ha rilevato l’editrice <498.
Costituitasi nel 1939 con l’assorbimento di Treves, la giovane società di Aldo Garzanti ha invece un peso piuttosto incisivo nel quadro in esame. Nel suo catalogo di grande casa editrice, ancora ai primi passi, si trovano anche importanti testate tra cui “L’Illustrazione Italiana” e soprattutto “Stile”, la nuova rivista di Gio Ponti del quale sono già stati messi in luce l’assiduo impegno nella promozione della cultura artistica italiana e nella propaganda della produzione contemporanea, nonché il ruolo attivo assunto nella polemica a sostegno dello sviluppo di un’editoria specializzata, posizioni puntualmente riflesse nella sua attività pubblica e professionale.
In quegli anni, durante i quali è altresì attivo nella Commissione del Centro di Azione per le Arti di Brera <499, Ponti si interessa con speciale dedizione alle possibilità di diffusione dell’arte contemporanea attraverso il medium librario e grazie a “Stile” si impegna non solamente nel dibattito pubblico ma in una serie di proposte concrete. Come risulta dal contratto con l’editore, l’architetto ha infatti “il controllo e la consulenza estetica di tutte le pubblicazioni (libri d’arte) che sorgessero a corollario della rivista, nonché dei numeri speciali di Natale o riflettenti qualche costruzione o esposizione o avvenimento” <500. Avvia così, insieme a Barbaroux, una collezione di monografie d’arte in grande formato consacrate ai “Maestri italiani contemporanei”, da Tosi, a De Chirico, a Carrà <501, e dà inoltre corpo al progetto delle “Cartelle di ‘Stile’” <502. Benché presto interrotti, entrambi i progetti, usciti per Garzanti nel 1942, si presentano tra i più notevoli piani editoriali dedicati, in quegli anni, alla diffusione dell’arte contemporanea, imponendosi quali esemplari espressioni di un nuovo e ambizioso corso dell’editoria d’arte.
Spostando l’obiettivo sulle altre grandi case editrici, va menzionata anche la Francesco Vallardi, leader nel settore della manualistica universitaria e delle pubblicazioni tecnico-scientifiche che negli anni trenta si dedica alla pubblicazione di enciclopedie e grandi opere <503, come "Il popolo italiano nella storia della libertà e della grandezza della patria dal 1800 ai nostri giorni", in cui non manca un volume dedicato alle arti contemporanee a cura di Giorgio Nicodemi e Enrico Magni Dufflocq <504. Legata a quest’ultima è la Società Editrice Libraria, anch’essa operante sotto la direzione di Cecilio Vallardi e specializzata in scienza, medicina, giurisprudenza e in grandi opere <505. È infatti censita come editrice della "Storia della pittura", che comprende "La pittura del Novecento" di Ugo Nebbia, 1941 <506.
Di editoria scolastica si occupa anche La Prora, fondata nel 1930 da Giuseppe Locatelli, già propagandista dei libri di scuola della Mondadori, che a questa produzione affianca un’interessante sezione letteraria <507. La Prora non si occupa d’arte, ma nel 1936 pubblica l’altro celebre pamphlet di Arturo Della Porta, "Inchiesta sul Novecentismo". <508
[NOTE]
458 U.C. Hoepli, Premessa, in Tecnica e bellezza. Hoepli tra arte e architettura 1890-1950, cit., p. 7.
459 P. Redondi, Il catalogo Hoepli come classificazione del mondo, cit., p. 13.
460 Per il ruolo e l’attività di Hoepli si rimanda al definitivo studio a cura di E. Decleva, Ulrico Hoepli 1847-1935, cit.
461 Tecnica e bellezza. Hoepli tra arte e architettura 1890-1950, cit.
462 Per un più ampio sguardo sul catalogo architettonico cfr. A. Saibene, L’architettura nelle edizioni Hoepli, cit. 463 Cfr. l’elenco delle collane e le relative schede delle pubblicazioni in appendice.
464 Si rimanda al paragrafo Verso un nuovo pubblico
465 Cfr. ACCM, iscrizione registro ditte n. 8850.
466 Per un più ampio sguardo sul catalogo architettonico cfr. A. Saibene, L’arte e la storia dell’arte nelle edizioni Hoepli, cit.
467 V. Costantini, Pittura italiana contemporanea. Dalla fine dell'800 ad oggi, Milano, Hoepli, 1934 (II ed. aggiornata Id., Scultura e pittura italiana contemporanea (1880-1926), Milano, Hoepli, 1940); L. Vitali, L'incisione italiana moderna, Ulrico Hoepli Editore, 1934; G. Severini, Ragionamenti sulle arti figurative, “Collezione Hoepli”, Milano, Hoepli, 1936 (II ed. riveduta ed aumentata, collezione “Riepiloghi”, 1942). Inoltre: P. Torriano, Salietti, Ulrico Hoepli Editore, 1934; G. Titta Rosa, Roberto Aloi, Ulrico Hoepli Editore, 1940; G.B. Angioletti, Michele Cascella, Ulrico Hoepli Editore, 1942. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
468 Cfr. l’elenco completo della collana in appendice.
469 Un editore italiano a Parigi: Gualtieri di San Lazzaro, “Il Milione. Bollettino della Galleria del Milione”, (24), 8-21 aprile 1934, s.p.
470 Sulla rivista, fondata nel 1925, si veda R. Proserpio, "Les Chroniques du jour" (1925-1931), "L'Uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità", VIII (7-8),2011, pp. 29-44. Per un più esaustivo profilo della figura e dell’attività di Gualtieri di San Lazzaro si rimanda a L.P. Nicoletti, Gualtieri di San Lazzaro. Scritti e incontri di un editore d’arte a Parigi, Macerata, Quodlibet, 2014.
471 Per il profilo dell’editrice si rimanda a Sperling & Kupfer editore-libraio, ad vocem, in Editori a Milano (1900-1945), cit., pp. 296-297; N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., pp. 367-368.
472 Cfr. il Catalogo storico Sperling & Kupfer editori 1899-1989, a c. di R. Oliva, Milano, Sperling & Kupfer, 1989.
473 V. Costantini, Luigi Chiarelli pittore, Milano, Sperling & Kupfer, 1930. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
474 Sulla casa editrice vd. Ceschina editore, ad vocem, in Editori a Milano (1900-1945), cit., p. 99; N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., pp. 367-368.
475 A. Bucci, Il pittore volante, Milano, Ceschina, 1930; G. Cisari, I racconti del pittore Gervasio, Milano, Ceschina, 1930; O. Vergani, Mario Vellani Marchi. 30 disegni, Milano, Ceschina, 1933; A. Maraini, Bino Sanminiatelli. Disegni, Milano, Ceschina, 1939. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
476 Sull’impulso dell’editoria cattolica e sulle differenti posizioni culturali delle sue componenti si veda F. Traniello, L’editoria cattolica tra libri e riviste, in Storia dell’editoria nell’Italia contemporanea, cit., pp. 299-319.
477 Per un profilo dell’editrice, nata nel 1918, si rimanda a F. Mazzonis, L’editrice Vita e Pensiero: tra ricerca intellettuale e divulgazione formativa, in Stampa e piccola editoria tra le due guerre, a c. di A. Gigli Marchetti, L. Finocchi, Milano, Franco Angeli, 1997, pp. 261-290.
478 F. Casnati, Novecento, “I quaderni del cattolicesimo contemporaneo”, n. 7, Milano, Vita e Pensiero, 1932; E. Tea, Lo spirito religioso e il Novecento, “I quaderni del cattolicesimo contemporaneo”, n. 16, Milano, Vita e Pensiero, 1936. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
479 Per la collana e, più diffusamente, la produzione editoriale della società editrice si rimanda al Catalogo storico della editrice Vita e Pensiero 1914-1944, a c. di M. Ferrari, Milano, Vita e Pensiero, 1994.
480 Su questa congiuntura cfr. G. Pedullà, Gli anni del fascismo: imprenditoria privata e intervento statale, cit.
481 Sulla storia e l’attività di Mondadori si veda E. Decleva, Arnoldo Mondadori, Torino, Utet, 2007.
482 U. Ojetti, Ottocento, Novecento e via dicendo, Milano, A. Mondadori, 1936. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
483 F. Sapori, L'Arte e il Duce, Milano, Mondadori, 1932; Id., Il fascismo e l'arte, "Panorami di vita fascista", n. 15, Milano, Mondadori Editore, 1934. Cfr. le schede della pubblicazioni in appendice.
484 G. Pedullà, Gli anni del fascismo: imprenditoria privata e intervento statale, cit., p. 350.
485 Per il rapporto tra l’editore e le istituzioni si rimanda a G. B. Guerri, La Mondadori e la politica del ventennio, in Editoria e cultura a Milano tra le due guerre, cit., pp. 87-92. Sulla storia e l’attività di Mondadori si veda E. Decleva, Arnoldo Mondadori, Torino, Utet, 2007.
486 Si veda Zandomeneghi e Spadini nella collezione di Arnoldo Mondadori. La donazione al Museo Civico di Palazzo Te a Mantova, a c. di G. Matteucci, Roma, Leonardo-De Luca, 1991.
487 Per la collana, tra il 1932 e il 1934 escono le monografie dedicate a Favretto, Zandomeneghi, Fontanesi, Cremona, Toma, De Nittis. Cfr. G.C. Argan, Archeologia, arti figurative, musica , cit., p. 190.
488 Per un profilo della casa editrice, fondata a Milano nel 1929 grazie anche all’appoggio di Tumminelli, come accennato, si veda Rizzoli: cinema e rotocalchi, in N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., pp.
318-323. Si ricorda che la Rizzoli pubblica numerose testate, tra cui anche “Pan” dell’onnipresente Ugo Ojetti, ma soprattutto rotocalchi e moderne riviste illustrate d’attualità.
489 Cfr. C. Carotti, Alle origini della “grande Rizzoli”. La produzione libraria degli anni Venti e Trenta, “La Fabbrica del libro. Bollettino di storia dell’editoria in Italia”, VII (1), 2001, s.p.
490 Giuseppe Mentessi a c. di E. Sommariva, Milano, Rizzoli, 1932; Lo studio di Giovanni Boldini, a c. di E. Cardona, Milano, Rizzoli, 1937.
491 Come discusso, negli anni trenta la divulgazione dell’arte contemporanea passa anzitutto attraverso le riviste, sia quelle di settore, sia i mensili e i settimanali illustrati di attualità culturale, che grazie un rinnovato uso della fotografia, di nuovi autori e generi giornalistici giocano un ruolo determinante nell’avvicinamento del pubblico alle espressioni artistiche anche più audaci della modernità. In questo panorama, i rotocalchi Rizzoli fanno da apripista a un inedito e più incisivo modo di raccontare gli eventi e i protagonisti del coevo mondo dell’arte, cfr. P. Rusconi, La divulgazione dell’arte contemporanea nelle riviste popolari illustrate di Rizzoli (1931-1934), in S. Bignami, P. Rusconi, Gli anni trenta a Milano, cit., pp. 165-198. Più diffusamente, per l’immagine dell’arte contemporanea nell’editoria periodica degli anni trenta si rimanda a Arte moltiplicata, cit., in particolare Anni tra le due guerre, pp. 1-100.
492 A. Spallicci, Alfeo Bedeschi, Milano;Roma, Rizzoli & C., 1940; C. Carrà, La mia vita, “Il Cammeo: collezione di memorie”, n. 2, Milano, Rizzoli Editore, 1943. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
493 La pubblicazione alla metà degli anni quaranta, a seguito del libro di Carrà, di Giorgio de Chirico, Memorie della mia vita, Roma, Astrolabio, 1945 e Gino Severini, Tutta la vita di un pittore, anch’esso uscito per Garzanti, 1946, sembra sancire l’avvio della moderna fortuna di un genere.
494 Sull’editore si veda L. Barile, Le parole illustrate. Edoardo Sonzogno editore del popolo, Modena, Mucchi, 1994.
495 Fillia, Il Futurismo. Ideologia, realizzazioni e polemiche del movimento futurista italiano, "Biblioteca del Popolo" voll. 391-392, Milano, Sonzogno, 1932. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
496 Cfr. G. Pedullà, Gli anni del fascismo: imprenditoria privata e intervento statale, cit., p. 348.
497 E. Sacchetti, Vita d'Artista (Libero Andreotti), Milano, S.A. Fratelli Treves Editori, 1936. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
498 Su Treves e il passaggio a Garzanti si veda N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., p. 323-325.
499 Il Centro di Azione per le Arti di Brera nasce nel 1939 su iniziativa dei soprintendenti Guglielmo Pacchioni e Gian Alberto Dell’Acqua. Presidente è il senatore Giovanni Treccani degli Alfieri, mentre Ponti fa parte della Commissione - una sorta di consiglio direttivo che affianca Pacchioni - insieme a Francesco Dal Pozzo, Franco Marmont e Ernesto Treccani. Vi aderiscono architetti, collezionisti, artisti e sono molteplici i rapporti con le maggiori gallerie milanesi, come Il Milione e la Barbaroux. Obiettivo del Centro è “contribuire in modo efficace e concreto alla valorizzazione delle nostre arti figurative”, considerando “come particolarmente urgenti […] i problemi che si riferiscono all’arte contemporanea”. Come spiega lo stesso Dell’Acqua, “Appunto in questo delicato settore, dove i clamori delle polemiche troppo spesso non hanno sortito altro effetto che un completo disorientamento del pubblico, il Centro si propone non solo di svolgere un’azione chiarificatrice, con mostre, conferenze e pubblicazioni ma di preparare altresì, sin dove possibile - anche mediante scambi di esposizioni con Paesi esteri particolarmente atti ad accogliere la nostra cultura figurativa - quella affermazione di primato di cui l’arte italiana è più di ogni altra degna” (Cfr. G.A. Dell’Acqua, Il Centro d’Azione per le Arti e la mostra di Scipione, “Stile” I (3), marzo 1941, p. 6). Presso i locali della Pinacoteca si svolgono alcune importanti esposizioni di artisti contemporanei, tra cui Scipione (1941), Salvatore Fancello (1942), Carlo Carrà (1942) e la mostra della Collezione Feroldi di Brescia (1942-1943). Un contributo sulla storia e l’attività del Centro è M. Olivari, “Oportet ut scandala eveniant”. Il centro di azione per le arti di Brera (1939-1942), in Brera e la guerra. La Pinacoteca di Milano e le istituzioni museali milanesi durante il primo e il secondo conflitto mondiale, (Milano, Pinacoteca di Brera, 10 novembre 2009-21 marzo 2010), a c. di C. Ghibaudi, Milano, Electa, 2009, pp. 99-109. Vd. inoltre P. Vivarelli, La politica delle arti figurative negli anni del Premio Bergamo, cit., pp. 24-38.
500 Gio Ponti Archives (d’ora in poi GPA), Epistolario, fasc. Garzanti, Copia del contratto di nomina alla Direzione della rivista “Stile”, 15 novembre 1940.
501 “Maestri italiani contemporanei - monografie d'arte di ‘Stile’”. Cfr. l’elenco completo della collana e le relative schede delle pubblicazioni in appendice.
502 Delle “Cartelle di ‘Stile’” esce solo, a cura dello stesso Ponti, 5 inganni di Sciltian, Milano, Garzanti, 1942. Da ricondurre alle iniziative editoriali promosse dalla rivista, anche se non risulta parte di una collana specifica,
la monografia firmata da G. Piovene, L'arte di Lea D'Avanzo, Milano, Garzanti, 1943. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
503 Cfr. F. Caringi, Vallardi: il sapere e la formazione dell’uomo, in Editori e lettori. La produzione libraria in Italia nella prima metà del Novecento, a c. di L. Finocchi, A. Gigli Marchetti, Milano, Franco Angeli, 2000, pp. 28-52. Per un sintetico profilo della società vd. Vallardi, Francesco, ad vocem, in Editori a Milano, p. 319. Cfr. anche 504 G. Nicodemi, E. Magni Dufflocq, Le arti italiane nel XIX e XX secolo. Architettura, scultura, pittura, musica, vol. di Il popolo italiano nella storia della libertà e della grandezza della patria dal 1800 ai nostri giorni, Milano, Casa Editrice Dottor Francesco Vallardi, 1935. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
505 Cfr. N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., p. 326. Per un profilo della società vd. SEL, ad vocem, in Editori a Milano, p. 185.
506 U. Nebbia, La pittura del Novecento, vol. III di Storia della pittura, Milano, Società Editrice Libraria, 1941. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
507 Cfr. La Prora, ad vocem, in Editori a Milano, p. 257.
508 A.F. Della Porta, Inchiesta sul Novecentismo, Milano, La Prora, 1936. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
Viviana Pozzoli, Il sistema dell'editoria d'arte contemporanea nella Milano degli anni trenta, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano, Anno accademico 2015/2016
Puntando l’obiettivo sulla compagine delle società coinvolte, per prima va menzionata la Hoepli, editrice libraria che con il proprio marchio fa uscire diverse monografie e tre collezioni espressamente dedicate all’arte contemporanea. Si tratta forse di capitoli non centrali ma altamente significativi, soprattutto nel decennio 1930, nella costruzione di un catalogo “d’orientamento tecnico-scientifico” che tuttavia non trascura, “con l’eccezione dei romanzi, quasi ogni campo dell’editoria” <458.
Lo svizzero Ulrico Hoepli, come noto, esordisce a Milano all’inizio del 1872 mostrando da subito, attraverso una vocazione enciclopedica alla diffusione del sapere, il proprio ruolo di “editore organico” <459 alla modernità <460. Se la sua casa non manca di dedicarsi alle arti sin dalla fondazione <461, nel quadro di questi sviluppi non va trascurata la parallela attività della libreria, aggiornata alle novità internazionali e con una prestigiosa sezione antiquaria, nonché il decisivo influsso esercitato da Giovanni Scheiwiller. Storico collaboratore, dal 1930 procuratore della libreria, è quest’ultimo il responsabile, insieme al successore di Ulrico, il nipote Carlo Hoepli, del rinnovato indirizzo editoriale del settore arte sostenuto dalla casa a partire dai primi anni trenta, che parallelamente si cimenta anche nella stampa periodica con il lancio di riviste come “Sapere” e “Cinema”.
All’apertura del decennio si assiste infatti a una decisa sterzata in senso moderno, sia della progettualità sia delle scelte, che oltre all’ambito delle arti figurative investe quello della cultura architettonica. È del 1932 la pubblicazione del capitale libro di Alberto Sartoris, con prefazione di Le Corbusier, "Gli elementi dell’architettura funzionale", mentre nel 1936 viene inaugurata la collezione dei “Quaderni della Triennale”, palestra di affermazione degli architetti della nuova generazione razionalista <462.
Il 1935 segna il passaggio alla Hoepli delle due storiche collane di Scheiwiller “Arte Moderna Italiana” e “Arte Moderna Straniera” <463, iniziativa che, come discusso <464, rappresenta realisticamente una deliberata strategia della casa editrice tesa a ridefinire nel solco di nuove esigenze e sensibilità il proprio catalogo. All’anno successivo, del resto, il medesimo in cui Carlo Hoepli subentra alla direzione <465, risalgono gli accordi tra quest’ultimo e Mario Broglio, fondatore di “Valori Plastici”, per riprendere la pubblicazione dell’omonima collana dedicata ai maestri dell’arte del passato <466.
A quelle date, tuttavia, l’attenzione della Hoepli sembra essere rivolta soprattutto alla cultura artistica contemporanea, come dimostrano non solo le due collezioni già citate ma la pubblicazione di diverse monografie, tra cui i fondamentali volumi di Vincenzo Costantini, "Pittura italiana contemporanea. Dalla fine dell'800 ad oggi" e di Lamberto Vitali, "L'incisione italiana moderna", entrambi usciti nel 1934, o ancora lo studio di Gino Severini "Ragionamenti sulle arti figurative", 1936 <467. A monte di questo percorso un altro notevole progetto, ovvero l’avvio, nel 1933, della collana “Art Italien Moderne” <468 in coedizione con Chroniques du Jour, impresa editoriale di punta del milieu parigino presentata sul “Bollettino della Galleria del Milione” come modello della moderna editoria d’arte <469. Fondate nel 1928 da Gualtieri di San Lazzaro a seguito dell’interruzione della prima serie dell’omonima rivista artisticoletteraria, sostenuta da Léopold Zborowsky, le edizioni Chroniques du Jour offrono un catalogo librario di pregio che si articola in diverse collezioni, tutte dedicate ai maggiori artisti contemporanei <470. Con “Art Italien Moderne”, su iniziativa di Scheiwiller Hoepli si fa promotrice di una seminale apertura del sistema di pubblicazioni d’arte contemporanea italiano al circuito internazionale, confermandosi tra gli editori che offrono un contributo di pregnante rilevanza alla diffusione delle nuove espressioni figurative.
Un altro editore libraio di lungo corso è Sperling & Kupfer, casa di Stoccarda che nel 1925 riavvia la sede milanese andata distrutta durante la prima guerra mondiale <471. Storicamente specializzata nella pubblicazione di opere tecnico-scientifiche, alla fine degli anni venti amplia la propria produzione introducendo in catalogo il filone letterario, con una puntuale attenzione per la narrativa scandinava <472. Nel 1930 pubblica "Luigi Chiarelli pittore" <473, moderna monografia d’artista di spiccata cura grafica con testi in italiano e in francese.
Una giovane editrice sensibile alla divulgazione della cultura artistica si rivela essere la Ceschina. Dedita essenzialmente alla scoperta di nuovi scrittori e narratori, è altresì responsabile dell’ambiziosa "Enciclopedia delle moderne arti decorative italiane" diretta da Guido Marangoni, avviata lo stesso anno della sua fondazione, nel 1925 <474. Nel decennio 1930 pubblica inoltre diversi libri consacrati ad artisti italiani contemporanei, dalle opere letterarie di sapore autobiografico "Il pittore volante" di Anselmo Bucci e "I racconti del pittore Gervasio" di Giulio Cisari, ai quaderni di disegni di Mario Vellani Marchi e Bino Sanminiatelli <475.
Nel panorama dell’editoria di cultura non manca poi quella cattolica, già emersa sul piano nazionale a partire dagli anni venti <476 e significativamente presente anche nella mappatura. La società editrice Vita e Pensiero, voluta da padre Agostino Gemelli <477, ricorre con ben due titoli dedicati all’arte contemporanea, "Novecento" di Francesco Casnati, 1932 e "Lo spirito religioso e il Novecento" di Eva Tea, 1936 <478, entrambi usciti nella collezione “I quaderni del cattolicesimo contemporaneo” <479.
In questo sintetico excursus tra i dati del repertorio si incontrano anche i colossi dell’editoria di consumo come Mondadori e Rizzoli, proprietari di grandi testate periodiche la cui ascesa si consuma negli anni trenta <480. Nello specifico, la presenza di Mondadori <481 si identifica, oltre che con la firma dell’Accademico d’Italia Ugo Ojetti <482, con due volumi di arte e propaganda a cura di Francesco Sapori <483. Appare calzante ricordare, a questo proposito, che se “l’editoria milanese dimostra un sostanziale allineamento al fascismo” <484, e di contro la grande maggioranza delle aziende italiane promuove una serie di iniziative editoriali di sostegno al regime, benché non identificabile con un’editoria di esplicita propaganda la produzione Mondadori non manca di mostrarsi organica al nuovo ordine politico <485. In riferimento alle arti il catalogo librario della casa editrice rimane dunque sostanzialmente indifferente ai nuovi valori figurativi contemporanei, orientandosi con più decisione - in linea con i personali interessi collezionistici di Mondadori <486 - alla divulgazione di opere e artisti dell’Ottocento, ai quali dedica ambiziosi progetti editoriali come la citata collezione intitolata ai “Maestri della pittura italiana dell’Ottocento”, avviata nel 1932 <487.
Lo stesso può dirsi per Rizzoli <488, che pure si dedica con assiduità alle arti nel solco della sua “prima iniziativa continuativa”, verosimilmente una serie di cataloghi di esposizione e di vendita della Galleria Scopinich (dal 1927), più tardi della Galleria Dedalo (dal 1933 al 1942) <489. Se infatti non manca di pubblicare grandiosi volumi dedicati a celebri artisti ottocenteschi, come quello su Giuseppe Mentessi o sull’atelier di Boldini <490, la produzione libraria dedicata all’arte del Novecento negli anni trenta risulta pressoché nulla - in controtendenza con l’opera di divulgazione parallelamente condotta sulle pagine dei settimanali illustrati di proprietà della casa editrice <491 - limitandosi di fatto alla monografia di Alfeo Bedeschi a firma di Aldo Spallicci e all’autobiografia di Carlo Carrà "La mia vita", uscita nel 1943 nella collana “Il Cammeo” <492 ad aprire la strada al genere delle memorie dei grandi
maestri della pittura contemporanea <493.
Il nuovo, dinamico spirito imprenditoriale di questi marchi editoriali assorbe il vecchio modello di storiche case milanesi quali Sonzogno e Treves, anch’esse rilevate con qualche occorrenza nel lavoro di mappatura. Da tempo specializzata in una produzione eclettica che passa dai romanzi ai testi enciclopedici, dalle strenne illustrate ai libri di viaggio, sino ai periodici, tra anni venti e trenta la prima cede ormai il passo alle più recenti forze, non senza tentare di adeguare la propria tradizione democratico-popolare al nuovo clima politico <494.
Nella longeva collana della “Biblioteca del Popolo”, avviata negli anni settanta dell’Ottocento, trova spazio "Il Futurismo. Ideologia, realizzazioni e polemiche del movimento futurista italiano", uscito a cura di Fillia nel 1932 <495. Anche la gloriosa Treves, tra le cui firme di punta si incontra ancora una volta l’influente Ugo Ojetti, negli anni trenta risulta in pieno declino. Non dissimile da quello Sonzogno, il suo catalogo <496 trova spazio per l’arte moderna con un rassicurante titolo di taglio memorialistico, la fortunata biografia di Libero Andreotti a cura di Enrico Sacchetti, uscita nel 1936 e nel 1940 ripubblicata da Garzanti <497 che a quella data ha rilevato l’editrice <498.
Costituitasi nel 1939 con l’assorbimento di Treves, la giovane società di Aldo Garzanti ha invece un peso piuttosto incisivo nel quadro in esame. Nel suo catalogo di grande casa editrice, ancora ai primi passi, si trovano anche importanti testate tra cui “L’Illustrazione Italiana” e soprattutto “Stile”, la nuova rivista di Gio Ponti del quale sono già stati messi in luce l’assiduo impegno nella promozione della cultura artistica italiana e nella propaganda della produzione contemporanea, nonché il ruolo attivo assunto nella polemica a sostegno dello sviluppo di un’editoria specializzata, posizioni puntualmente riflesse nella sua attività pubblica e professionale.
In quegli anni, durante i quali è altresì attivo nella Commissione del Centro di Azione per le Arti di Brera <499, Ponti si interessa con speciale dedizione alle possibilità di diffusione dell’arte contemporanea attraverso il medium librario e grazie a “Stile” si impegna non solamente nel dibattito pubblico ma in una serie di proposte concrete. Come risulta dal contratto con l’editore, l’architetto ha infatti “il controllo e la consulenza estetica di tutte le pubblicazioni (libri d’arte) che sorgessero a corollario della rivista, nonché dei numeri speciali di Natale o riflettenti qualche costruzione o esposizione o avvenimento” <500. Avvia così, insieme a Barbaroux, una collezione di monografie d’arte in grande formato consacrate ai “Maestri italiani contemporanei”, da Tosi, a De Chirico, a Carrà <501, e dà inoltre corpo al progetto delle “Cartelle di ‘Stile’” <502. Benché presto interrotti, entrambi i progetti, usciti per Garzanti nel 1942, si presentano tra i più notevoli piani editoriali dedicati, in quegli anni, alla diffusione dell’arte contemporanea, imponendosi quali esemplari espressioni di un nuovo e ambizioso corso dell’editoria d’arte.
Spostando l’obiettivo sulle altre grandi case editrici, va menzionata anche la Francesco Vallardi, leader nel settore della manualistica universitaria e delle pubblicazioni tecnico-scientifiche che negli anni trenta si dedica alla pubblicazione di enciclopedie e grandi opere <503, come "Il popolo italiano nella storia della libertà e della grandezza della patria dal 1800 ai nostri giorni", in cui non manca un volume dedicato alle arti contemporanee a cura di Giorgio Nicodemi e Enrico Magni Dufflocq <504. Legata a quest’ultima è la Società Editrice Libraria, anch’essa operante sotto la direzione di Cecilio Vallardi e specializzata in scienza, medicina, giurisprudenza e in grandi opere <505. È infatti censita come editrice della "Storia della pittura", che comprende "La pittura del Novecento" di Ugo Nebbia, 1941 <506.
Di editoria scolastica si occupa anche La Prora, fondata nel 1930 da Giuseppe Locatelli, già propagandista dei libri di scuola della Mondadori, che a questa produzione affianca un’interessante sezione letteraria <507. La Prora non si occupa d’arte, ma nel 1936 pubblica l’altro celebre pamphlet di Arturo Della Porta, "Inchiesta sul Novecentismo". <508
[NOTE]
458 U.C. Hoepli, Premessa, in Tecnica e bellezza. Hoepli tra arte e architettura 1890-1950, cit., p. 7.
459 P. Redondi, Il catalogo Hoepli come classificazione del mondo, cit., p. 13.
460 Per il ruolo e l’attività di Hoepli si rimanda al definitivo studio a cura di E. Decleva, Ulrico Hoepli 1847-1935, cit.
461 Tecnica e bellezza. Hoepli tra arte e architettura 1890-1950, cit.
462 Per un più ampio sguardo sul catalogo architettonico cfr. A. Saibene, L’architettura nelle edizioni Hoepli, cit. 463 Cfr. l’elenco delle collane e le relative schede delle pubblicazioni in appendice.
464 Si rimanda al paragrafo Verso un nuovo pubblico
465 Cfr. ACCM, iscrizione registro ditte n. 8850.
466 Per un più ampio sguardo sul catalogo architettonico cfr. A. Saibene, L’arte e la storia dell’arte nelle edizioni Hoepli, cit.
467 V. Costantini, Pittura italiana contemporanea. Dalla fine dell'800 ad oggi, Milano, Hoepli, 1934 (II ed. aggiornata Id., Scultura e pittura italiana contemporanea (1880-1926), Milano, Hoepli, 1940); L. Vitali, L'incisione italiana moderna, Ulrico Hoepli Editore, 1934; G. Severini, Ragionamenti sulle arti figurative, “Collezione Hoepli”, Milano, Hoepli, 1936 (II ed. riveduta ed aumentata, collezione “Riepiloghi”, 1942). Inoltre: P. Torriano, Salietti, Ulrico Hoepli Editore, 1934; G. Titta Rosa, Roberto Aloi, Ulrico Hoepli Editore, 1940; G.B. Angioletti, Michele Cascella, Ulrico Hoepli Editore, 1942. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
468 Cfr. l’elenco completo della collana in appendice.
469 Un editore italiano a Parigi: Gualtieri di San Lazzaro, “Il Milione. Bollettino della Galleria del Milione”, (24), 8-21 aprile 1934, s.p.
470 Sulla rivista, fondata nel 1925, si veda R. Proserpio, "Les Chroniques du jour" (1925-1931), "L'Uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità", VIII (7-8),2011, pp. 29-44. Per un più esaustivo profilo della figura e dell’attività di Gualtieri di San Lazzaro si rimanda a L.P. Nicoletti, Gualtieri di San Lazzaro. Scritti e incontri di un editore d’arte a Parigi, Macerata, Quodlibet, 2014.
471 Per il profilo dell’editrice si rimanda a Sperling & Kupfer editore-libraio, ad vocem, in Editori a Milano (1900-1945), cit., pp. 296-297; N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., pp. 367-368.
472 Cfr. il Catalogo storico Sperling & Kupfer editori 1899-1989, a c. di R. Oliva, Milano, Sperling & Kupfer, 1989.
473 V. Costantini, Luigi Chiarelli pittore, Milano, Sperling & Kupfer, 1930. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
474 Sulla casa editrice vd. Ceschina editore, ad vocem, in Editori a Milano (1900-1945), cit., p. 99; N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., pp. 367-368.
475 A. Bucci, Il pittore volante, Milano, Ceschina, 1930; G. Cisari, I racconti del pittore Gervasio, Milano, Ceschina, 1930; O. Vergani, Mario Vellani Marchi. 30 disegni, Milano, Ceschina, 1933; A. Maraini, Bino Sanminiatelli. Disegni, Milano, Ceschina, 1939. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
476 Sull’impulso dell’editoria cattolica e sulle differenti posizioni culturali delle sue componenti si veda F. Traniello, L’editoria cattolica tra libri e riviste, in Storia dell’editoria nell’Italia contemporanea, cit., pp. 299-319.
477 Per un profilo dell’editrice, nata nel 1918, si rimanda a F. Mazzonis, L’editrice Vita e Pensiero: tra ricerca intellettuale e divulgazione formativa, in Stampa e piccola editoria tra le due guerre, a c. di A. Gigli Marchetti, L. Finocchi, Milano, Franco Angeli, 1997, pp. 261-290.
478 F. Casnati, Novecento, “I quaderni del cattolicesimo contemporaneo”, n. 7, Milano, Vita e Pensiero, 1932; E. Tea, Lo spirito religioso e il Novecento, “I quaderni del cattolicesimo contemporaneo”, n. 16, Milano, Vita e Pensiero, 1936. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
479 Per la collana e, più diffusamente, la produzione editoriale della società editrice si rimanda al Catalogo storico della editrice Vita e Pensiero 1914-1944, a c. di M. Ferrari, Milano, Vita e Pensiero, 1994.
480 Su questa congiuntura cfr. G. Pedullà, Gli anni del fascismo: imprenditoria privata e intervento statale, cit.
481 Sulla storia e l’attività di Mondadori si veda E. Decleva, Arnoldo Mondadori, Torino, Utet, 2007.
482 U. Ojetti, Ottocento, Novecento e via dicendo, Milano, A. Mondadori, 1936. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
483 F. Sapori, L'Arte e il Duce, Milano, Mondadori, 1932; Id., Il fascismo e l'arte, "Panorami di vita fascista", n. 15, Milano, Mondadori Editore, 1934. Cfr. le schede della pubblicazioni in appendice.
484 G. Pedullà, Gli anni del fascismo: imprenditoria privata e intervento statale, cit., p. 350.
485 Per il rapporto tra l’editore e le istituzioni si rimanda a G. B. Guerri, La Mondadori e la politica del ventennio, in Editoria e cultura a Milano tra le due guerre, cit., pp. 87-92. Sulla storia e l’attività di Mondadori si veda E. Decleva, Arnoldo Mondadori, Torino, Utet, 2007.
486 Si veda Zandomeneghi e Spadini nella collezione di Arnoldo Mondadori. La donazione al Museo Civico di Palazzo Te a Mantova, a c. di G. Matteucci, Roma, Leonardo-De Luca, 1991.
487 Per la collana, tra il 1932 e il 1934 escono le monografie dedicate a Favretto, Zandomeneghi, Fontanesi, Cremona, Toma, De Nittis. Cfr. G.C. Argan, Archeologia, arti figurative, musica , cit., p. 190.
488 Per un profilo della casa editrice, fondata a Milano nel 1929 grazie anche all’appoggio di Tumminelli, come accennato, si veda Rizzoli: cinema e rotocalchi, in N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., pp.
318-323. Si ricorda che la Rizzoli pubblica numerose testate, tra cui anche “Pan” dell’onnipresente Ugo Ojetti, ma soprattutto rotocalchi e moderne riviste illustrate d’attualità.
489 Cfr. C. Carotti, Alle origini della “grande Rizzoli”. La produzione libraria degli anni Venti e Trenta, “La Fabbrica del libro. Bollettino di storia dell’editoria in Italia”, VII (1), 2001, s.p.
490 Giuseppe Mentessi a c. di E. Sommariva, Milano, Rizzoli, 1932; Lo studio di Giovanni Boldini, a c. di E. Cardona, Milano, Rizzoli, 1937.
491 Come discusso, negli anni trenta la divulgazione dell’arte contemporanea passa anzitutto attraverso le riviste, sia quelle di settore, sia i mensili e i settimanali illustrati di attualità culturale, che grazie un rinnovato uso della fotografia, di nuovi autori e generi giornalistici giocano un ruolo determinante nell’avvicinamento del pubblico alle espressioni artistiche anche più audaci della modernità. In questo panorama, i rotocalchi Rizzoli fanno da apripista a un inedito e più incisivo modo di raccontare gli eventi e i protagonisti del coevo mondo dell’arte, cfr. P. Rusconi, La divulgazione dell’arte contemporanea nelle riviste popolari illustrate di Rizzoli (1931-1934), in S. Bignami, P. Rusconi, Gli anni trenta a Milano, cit., pp. 165-198. Più diffusamente, per l’immagine dell’arte contemporanea nell’editoria periodica degli anni trenta si rimanda a Arte moltiplicata, cit., in particolare Anni tra le due guerre, pp. 1-100.
492 A. Spallicci, Alfeo Bedeschi, Milano;Roma, Rizzoli & C., 1940; C. Carrà, La mia vita, “Il Cammeo: collezione di memorie”, n. 2, Milano, Rizzoli Editore, 1943. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
493 La pubblicazione alla metà degli anni quaranta, a seguito del libro di Carrà, di Giorgio de Chirico, Memorie della mia vita, Roma, Astrolabio, 1945 e Gino Severini, Tutta la vita di un pittore, anch’esso uscito per Garzanti, 1946, sembra sancire l’avvio della moderna fortuna di un genere.
494 Sull’editore si veda L. Barile, Le parole illustrate. Edoardo Sonzogno editore del popolo, Modena, Mucchi, 1994.
495 Fillia, Il Futurismo. Ideologia, realizzazioni e polemiche del movimento futurista italiano, "Biblioteca del Popolo" voll. 391-392, Milano, Sonzogno, 1932. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
496 Cfr. G. Pedullà, Gli anni del fascismo: imprenditoria privata e intervento statale, cit., p. 348.
497 E. Sacchetti, Vita d'Artista (Libero Andreotti), Milano, S.A. Fratelli Treves Editori, 1936. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
498 Su Treves e il passaggio a Garzanti si veda N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., p. 323-325.
499 Il Centro di Azione per le Arti di Brera nasce nel 1939 su iniziativa dei soprintendenti Guglielmo Pacchioni e Gian Alberto Dell’Acqua. Presidente è il senatore Giovanni Treccani degli Alfieri, mentre Ponti fa parte della Commissione - una sorta di consiglio direttivo che affianca Pacchioni - insieme a Francesco Dal Pozzo, Franco Marmont e Ernesto Treccani. Vi aderiscono architetti, collezionisti, artisti e sono molteplici i rapporti con le maggiori gallerie milanesi, come Il Milione e la Barbaroux. Obiettivo del Centro è “contribuire in modo efficace e concreto alla valorizzazione delle nostre arti figurative”, considerando “come particolarmente urgenti […] i problemi che si riferiscono all’arte contemporanea”. Come spiega lo stesso Dell’Acqua, “Appunto in questo delicato settore, dove i clamori delle polemiche troppo spesso non hanno sortito altro effetto che un completo disorientamento del pubblico, il Centro si propone non solo di svolgere un’azione chiarificatrice, con mostre, conferenze e pubblicazioni ma di preparare altresì, sin dove possibile - anche mediante scambi di esposizioni con Paesi esteri particolarmente atti ad accogliere la nostra cultura figurativa - quella affermazione di primato di cui l’arte italiana è più di ogni altra degna” (Cfr. G.A. Dell’Acqua, Il Centro d’Azione per le Arti e la mostra di Scipione, “Stile” I (3), marzo 1941, p. 6). Presso i locali della Pinacoteca si svolgono alcune importanti esposizioni di artisti contemporanei, tra cui Scipione (1941), Salvatore Fancello (1942), Carlo Carrà (1942) e la mostra della Collezione Feroldi di Brescia (1942-1943). Un contributo sulla storia e l’attività del Centro è M. Olivari, “Oportet ut scandala eveniant”. Il centro di azione per le arti di Brera (1939-1942), in Brera e la guerra. La Pinacoteca di Milano e le istituzioni museali milanesi durante il primo e il secondo conflitto mondiale, (Milano, Pinacoteca di Brera, 10 novembre 2009-21 marzo 2010), a c. di C. Ghibaudi, Milano, Electa, 2009, pp. 99-109. Vd. inoltre P. Vivarelli, La politica delle arti figurative negli anni del Premio Bergamo, cit., pp. 24-38.
500 Gio Ponti Archives (d’ora in poi GPA), Epistolario, fasc. Garzanti, Copia del contratto di nomina alla Direzione della rivista “Stile”, 15 novembre 1940.
501 “Maestri italiani contemporanei - monografie d'arte di ‘Stile’”. Cfr. l’elenco completo della collana e le relative schede delle pubblicazioni in appendice.
502 Delle “Cartelle di ‘Stile’” esce solo, a cura dello stesso Ponti, 5 inganni di Sciltian, Milano, Garzanti, 1942. Da ricondurre alle iniziative editoriali promosse dalla rivista, anche se non risulta parte di una collana specifica,
la monografia firmata da G. Piovene, L'arte di Lea D'Avanzo, Milano, Garzanti, 1943. Cfr. le schede delle pubblicazioni in appendice.
503 Cfr. F. Caringi, Vallardi: il sapere e la formazione dell’uomo, in Editori e lettori. La produzione libraria in Italia nella prima metà del Novecento, a c. di L. Finocchi, A. Gigli Marchetti, Milano, Franco Angeli, 2000, pp. 28-52. Per un sintetico profilo della società vd. Vallardi, Francesco, ad vocem, in Editori a Milano, p. 319. Cfr. anche 504 G. Nicodemi, E. Magni Dufflocq, Le arti italiane nel XIX e XX secolo. Architettura, scultura, pittura, musica, vol. di Il popolo italiano nella storia della libertà e della grandezza della patria dal 1800 ai nostri giorni, Milano, Casa Editrice Dottor Francesco Vallardi, 1935. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
505 Cfr. N. Tranfaglia, A. Vittoria, Storia degli editori italiani, cit., p. 326. Per un profilo della società vd. SEL, ad vocem, in Editori a Milano, p. 185.
506 U. Nebbia, La pittura del Novecento, vol. III di Storia della pittura, Milano, Società Editrice Libraria, 1941. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
507 Cfr. La Prora, ad vocem, in Editori a Milano, p. 257.
508 A.F. Della Porta, Inchiesta sul Novecentismo, Milano, La Prora, 1936. Cfr. la scheda della pubblicazione in appendice.
Viviana Pozzoli, Il sistema dell'editoria d'arte contemporanea nella Milano degli anni trenta, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano, Anno accademico 2015/2016