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lunedì 21 marzo 2022

Noi preferivamo l’antica versione delle storie del Dottor Oss


Sono state ripubblicate le storie del Dottor Oss. In un libro cartonato, tutto a colori, l’ideale volume-strenna che l’appassionato di fumetti si può regalare così, in qualsiasi momento, per farsi felice, leggendo poi questa o quell’avventura, o anche semplicemente lasciandosi andare alla suggestione evocativa di una vignetta, al divertimento per l’ironico marchingegno che appare in un’altra, e così via.
Ma chi è mai il Dottor Oss? - si domanderanno forse i più sprovveduti dei nostri lettori. Allora riferiamone brevemente la storia editoriale. Il Dottor Oss è un personaggio di Jules Verne, e precisamente il protagonista di un suo romanzo breve, Un capriccio del dottor Ox. Nel 1964 Carlo Triberti, allora direttore del “Corriere dei Piccoli”, mise questo romanzo nelle mani di Mino Milani, proponendogli di adattarlo per farne delle tavole illustrate da Grazia Nidasio. Racconta Milani come la storia e il personaggio non gli piacessero granché e probabilmente decise di rivederli un po’. Fatto sta che il Dottor Oss - nella versione milaniano-nidasiana è longilineo, raffinato, silenzioso, di nero vestito - acquisì subito un suo fascino, e da quel primo episodio se ne generarono altri, questa volta con trame scaturite direttamente dalla testa di Milani (che comunque, per non inflazionare troppo con la sua firma le pagine del “Corrierino”, su cui all’epoca era attivissimo, usò lo pseudonimo di Piero Selva). La serie andò avanti sino al 1969.
Oggi il tutto viene dunque nuovamente edito in questo libro della ComicOut, con due testi introduttivi di Pier Luigi Gaspa e Alfredo Castelli, una testimonianza di Mino Milani, una nota (e un disegno inedito, datato 2012) di Grazia Nidasio. O, per meglio dire, il tutto, più che riedito, viene restaurato (per quanto riguarda le illustrazioni) e riscritto (per quanto riguarda i testi). Giacché le tavole sono riprodotte dagli originali di Nidasio, che disegnava col tratto nero e poi dava il colore a gouache, in trasparenza, sul lato opposto del foglio, usando il tavolo luminoso. E per quanto riguarda il testo che, a modo di una lunga didascalia, sottostava a ogni vignetta, Milani gli ha dato una nuova veste, più sciolta e moderna. Noi, lo confessiamo subito, preferivamo l’antica versione. Giusto per fare un paio di esempi, possiamo citare da Il dottor Oss e la città sommersa, del 1966. Sul “Corriere dei Piccoli” n. 17, del 24 aprile: “E cos’è quell’ombra che, rapida, quasi sospinta dal vento, s’avvicina al castello? E perché vaga come in cerca d’un varco, attorno alle mura?”. Mentre il testo 2013 dice: “E perché un’ombra vaga come in cerca d’un varco attorno al castello?”. Poco oltre, scovando un intruso nel sotterraneo, Oss esclama: “Fermo là, chiunque voi siate! Debbo avvertirvi - soggiunge - che, per quanto personalmente contrario all’uso delle armi da fuoco, ho con me due pistole a trombone: e che sono membro ordinario dell’Associazione irlandese dei Virtuosi del tiro a segno. Voi non avreste alcuno scampo. Uscite dunque di costì!”. Mentre nel libro la frase suona: “Fermo, chiunque voi siate! V’avverto che, per quanto personalmente contrario all’uso delle armi da fuoco, sono socio del Club irlandese dei Virtuosi del Tiro a Segno, e ho con me due pistole a trombone. Non avreste scampo. Uscite!”. Minuzie, si dirà, ma il tono è decisamente cambiato, ha perso la sua patina arcaica, ha un altro sapore, così come in un’immagine basta un grado in più o in meno di luminosità per modificare un’atmosfera o una sensazione. Il buon Dio sta nel particolare, come diceva quel collezionista di figurine,  appunto.
Ma, passando oltre queste acribie da filologo, diciamo due o tre cose su queste deliziose, gustosissime storie disegnate. Ci sono delle trame misteriose e ingenue al tempo stesso, divertite e divertenti, intessute di suspense e colpi di scena. C’è un’ambientazione vittoriana resa per accenni, ombre, dettagli. Ci sono dei collages: verbali (il nome dei macchinari di cui si serve Oss) e visivi. C’è un rapporto immagine-scrittura che fa sì che non si sa più se sono le parole a creare l’illustrazione o è l’immagine a suggerire le parole. Ci sono sequenze che hanno un ritmo lento, pacato, e altre giocose, indiavolate.
Milani procede non con toni descrittivi ma narrativi ed elencativi. Nel senso che sembra il cronista di eventi che in qualche modo deve riportare, da fedele scrivano che compila gli annali di vicende straordinarie. Nidasio procede creando scene, atmosfere, visioni. L’enigma di ciò che si vede, e che pur visto rimane un enigma. E ogni vignetta è un quadretto a sé, e ogni testo sottostante è come un episodio a sé. Eppure ogni tassello si combina con gli altri, come in un album, come in un film.
Jules Verne, Mino Milani e Grazia Nidasio, Il Dottor Oss illustrato, a cura di Laura Scarpa, ComicOut, Roma 2013
Marco Innocenti, Le avventure del Dottor Oss in IL REGESTO, Bollettino bibliografico dell’Accademia della Pigna - Piccola Biblioteca di Piazza del Capitolo, Sanremo (IM) - ANNO VI N° 2 (22) SANREMO, APRILE/GIUGNO 2015

[n.d.r.: tra gli scritti di Marco Innocenti si segnalano: articoli in Mellophonium; Scritti danteschi. Due o tre parole su Dante Alighieri, Lo Studiolo, 2021; Verdi prati erbosi, lepómene editore, 2021; Libro degli Haikai inadeguati, lepómene editore, 2020; Elogio del Sgt. Tibbs, Edizioni del Rondolino, 2020; Flugblätter (#3. 54 pezzi dispersi e dispersivi), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2019; articoli in Sanremo e l'Europa. L'immagine della città tra Otto e Novecento. Catalogo della mostra (Sanremo, 19 luglio-9 settembre 2018), Scalpendi, 2018; Flugblätter (#2. 39 pezzi più o meno d'occasione), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2018; Sandro Bajini, Andare alla ventura (con prefazione di Marco Innocenti e con una nota di Maurizio Meschia), Lo Studiolo, Sanremo, 2017; La lotta di classe nei comic books, i quaderni del pesce luna, 2017; Sanguineti didatta e conversatore, Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2016; Sandro Bajini, Libera Uscita epigrammi e altro (postfazione di Fabio Barricalla, con supervisione editoriale di Marco Innocenti e progetto grafico di Freddy Colt), Lo Studiolo, Sanremo, marzo 2015; Enzo Maiolino, Non sono un pittore che urla. Conversazioni con Marco Innocenti, Ventimiglia, Philobiblon, 2014; Sandro Bajini, Del modo di trascorrere le ore. Intervista a cura di Marco Innocenti, Ventimiglia, Philobiblon, 2012; Sull'arte retorica di Silvio Berlusconi (con uno scritto di Sandro Bajini), Editore Casabianca, Sanremo (IM), 2010; articolo in I raccomandati/Los recomendados/Les récommendés/Highly recommended N. 10 - 11/2013; Prosopografie, lepómene editore, 2009; Flugblätter (#1. 49 pezzi facili), lepómene editore, 2008; C’è un libro su Marcel Duchamp, lepómene editore, Sanremo 2008; con Loretta Marchi e Stefano Verdino, Marinaresca la mia favola. Renzo Laurano e Sanremo dagli anni Venti al Club Tenco. Saggi, documenti, immagini, De Ferrari, 2006]