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martedì 18 gennaio 2022

Pour Kojève, qui fut mon maître

Jacques Lacan

Alla Bibliothèque nationale de France, sezione manoscritti, sono consultabili cinque lettere inedite scritte da Jacques Lacan <278 a Alexandre Kojève nel 1935 <279 che saranno pubblicate prossimamente da Jacques-Alain Miller in La Cause du désir, revue de l’École de la Cause Freudienne <280.
Forse la notizia più eclatante agli occhi dello studioso è quella data dalla scoperta dell’intento di Kojève e Lacan di redigere insieme, a quattro mani, un saggio dal titolo «Hegel et Freud». Il lavoro era previsto per il luglio 1936 ma non fu mai redatto.
La datazione è davvero significativa; si riesce infatti a ricostruire anche fisicamente la vicenda con una concretezza potente.
Kojève tenne i suoi leggendari Seminari sulla Fenomenologia dello Spirito di Hegel all’École pratique des hautes études tra il 1933 e il 1939 e Lacan era tra i partecipanti. Il neo-psicoanalista e il neo-filosofo erano inoltre quasi coetanei. Essendo nati, rispettivamente, nel 1901 e nel 1902, all’inizio dei corsi avevano trentadue e trentuno anni.
Nel 1936, a tre anni dall’inizio delle lezioni su Hegel, avevano trenta-quattro e trenta-cinque anni. In quest’ottica il progetto di scrivere un saggio insieme è davvero di grande significato, così come il suo contesto ed emerge come una collaborazione tra pari.
Il primo intervento di Lacan come psicoanalista, inoltre, risale esattamente al 1936 e riguarda «Lo stadio dello specchio».
Tuttavia, non essendo ancora a conoscenza dei lavori di Melanie Klein sul medesimo soggetto <281, è possibile affermare che il giovane psicoanalista francese produca la sua teoria dello stadio dello specchio a partire dalla frequentazione del Seminario di Kojève sulla Fenomenologia dello Spirito e sulla scia delle questioni poste dalla rivista Recherches philosophiques diretta da Alexandre Koyré.
Come testimoniano gli archivi cui io, come Élisabeth Roudinesco e Juan-Pablo Lucchelli, ho potuto avere accesso, Lacan aveva intenzione di redigere proprio nel luglio 1936 un essai dove troviamo gli stessi principi filosofici presenti nella conferenza di Marienband, al XIV° congresso dell’IPA svoltosi dal due all’otto agosto, e più tardi in un articolo dell’Encyclopédie française pubblicato nel 1938 sotto la direzione di Henri Wallon. In questo lungo articolo, ripubblicato nel 1985 con il titolo Les Complexes familiaux, compare, secondo il dire di Lacan, il contenuto della conferenza di Marienbad del 1936 <282.
Di questo testo non pervenuto possediamo due tracce <283: in primo luogo gli appunti presi da Françoise Dolto durante una conferenza preliminare tenuta da Lacan alla SPP il 16 giugno 1936. Queste note riflettono, infatti, senza alcun dubbio fedelmente, l’intervento introvabile di Lacan dell’agosto del medesimo anno.
Il secondo elemento che rende possibile una ricostruzione a posteriori è invece proprio il progetto scritto da Kojève e concertato con Lacan per la medesima estate: uno scritto su “Hegel e Freud”.
La Dolto <284 nei suoi appunti indica preziosamente la genesi di quella che sarà la teorizzazione successiva, da parte di Lacan, del cogito cartesiano, del soggetto di desiderio e dell’origine della follia.
[...] La matrice filosofica e squisitamente kojèviana della prima fase del pensiero di Lacan appare quindi in tutta la sua potenza, così come la matrice interdisciplinare di questa origine.
Analogalmente, al giovane Kojève non era affatto estraneo l’interesse per la disciplina della psicoanalisi e per la riflessione filosofica su Freud.
Forse proprio in questi termini possiamo intendere la dedica con cui Lacan, nel primo volume della «Psychanalyse», omaggia il coetaneo Kojève: «Pour Kojève, qui fut mon maître (vraiment le seul)» <287.
[NOTE]
278 «Pour Kojève, qui fut mon maître (vraiment le seul)» scrive Lacan sul volume J. Lacan, La Psychanalyse, 1 (Travaux des années 1953-1955), cit., BNF, Réserve des livres rares, Rés Z Kojève.
279 Cfr. Altra corrispondenza di argomento filosofico: Louis Althusser (Lettera 1946); Isaiah Berlin (2 lettere 1961); Allan Bloom (Lettere 1956-1961, più diverse s.d.); Iring Fetscher (Lettere 1953-1956); Hans Georg Gadamer (Lettere 1962-1963); Maurice de Gandillac (Lettere 1935); Bernard Groethuysen (Lettere 1933-1938); Jacques Lacan (Lettere 1935); Karl Löwith (Lettere 1947); Gabriel Marcel (Lettera 1935); Maurice Merleau-Ponty (Lettere 1950-1955); Jan Patocka (Lettera 1947); Raymond Polin (Lettere 1939-1951); René Taton (Lettere 1954); Jean Wahl (Lettere 1951-1953).
280 Allo stato attuale è invece possibile fare riferimento a J.-P. Lucchelli, Le premier Lacan: cinq lettres inédites de Lacan à Kojève, in Cliniques Méditerranéennes 2016/2 (n° 94), pp. 297-308 e É. Roudinesco, L’analyse, l’archive, Éditions de la Bibliothèque nationale de France, Paris 2001
281 Melanie Klein (1882-1960) fu una psicoanalista austriaca britannica nota per i suoi lavori pioneristici nel campo della psicoanalisi infantile e per i contributi allo sviluppo della teoria delle relazioni oggettuali. Pur non abbandonando l’impianto teorico di base della psicoanalisi classica freudiana, che poneva l’accento sul primato della pulsione, Melanie Klein introdusse, forte anche della sua esperienza diretta con i bambini, alcuni concetti che si distanziarono dall’insegnamento del maestro riguardo la metapsicologia, il complesso di Edipo e il meccanismo della rimozione.
282 Jacques Lacan, Les Complexes familiaux (1938), Paris, Navarin 1984.
283 Cfr. É. Roudinesco, Jacques Lacan: le stade du miroir, in É. Roudinesco, L’analyse, l’archive, cit., pp. 26-39.
284 Cfr. F. Dolto, «Notes sur le stade du miroir», 16 giugno 1936, documento inedito. Sulle carte di Alexandre Kojève cfr. anche É. Roudinesco, Jacques Lacan. Esquisse d’une vie. Histoire d’un système de pensée, Fayard, Paris 1993. La Roudinesco ha ricevuto la trasmissione dell’Archivio da Domenique Auffret.
287 «Pour Kojève, qui fut mon maître (vraiment le seul)» scrive Lacan sul volume J. Lacan, La Psychanalyse, 1 (Travaux des années 1953-1955), cit., BNF, Réserve des livres rares, Rés Z Kojève.
Claudia Cimmarusti, Dalla relazione: Desiderio e legge nell'opera di Alexandre Kojève, Tesi di dottorato, Università Cattolica del Sacro Cuore, Université Paris I Panthéon-Sorbonne, 2017